venerdì 26 ottobre 2012

Dal Consiglio dei Ministri: LE ULTIMISSIME SULLE PENSIONI DEI POLIZIOTTI

Oggi in Consiglio dei Ministri si è pronunciato sul regolamento di armonizzazione dei requisiti di accesso al sistema pensionistico. Grazie alle battaglie del sindacato, siamo riusciti ad evitare le pesanti previsioni che intendevano abrogare alcuni diritti

 Il Consiglio dei Ministri di oggi, tra le altre materie, si è pronunciato su “ARMONIZZAZIONE DEI REQUISITI DI ACCESSO AL SISTEMA PENSIONISTICO”; di seguito riportiamo uno stralcio del comunicato stampa del Governo: “Su proposta del Ministro del Lavoro, il Consiglio ha approvato il regolamento per armonizzare i requisiti di accesso al nuovo sistema pensionistico per le categorie professionali che hanno requisiti diversi rispetto a quelli in vigore nell’assicurazione generale obbligatoria. Si tratta, in particolare, del comparto difesa-sicurezza, Vigili del fuoco e soccorso pubblico e di iscritti a fondi Inps, ex-Enpals e ex-Inpdap. Vengono gradualmente incrementati i requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia del personale militare delle Forze armate, compresa l’Arma dei carabinieri, la guardia di finanza, le Forze di polizia a ordinamento civile e i Vigili del fuoco, nel rispetto delle peculiarità ed esigenze di queste categorie. È importante osservare che, anche a seguito dell’intervento normativo in questione, i lavoratori dei settori interessati mantengono comunque condizioni e requisiti di accesso al sistema pensionistico tipici delle loro carriere. Passando alle novità di interesse per gli iscritti ai fondi Inps, ex-Enpals ed ex-Inpdad, si osserva che per i lavoratori delle miniere, cave e torbiere è previsto l’aumento di un anno, da 55 a 56, dell’età pensionabile di vecchiaia, mentre per l’accesso alla pensione anticipata il requisito minimo contributivo è di 37 anni e due mesi per il 2013, e di un ulteriore mese per il 2014. Disposizioni di armonizzazione sono dettate per ulteriori categorie di lavoratori, fra cui quelli iscritti al fondo dello spettacolo, nonché per gli spedizionieri doganali e per i lavoratori del settore marittimo. Lo schema di regolamento passa ora all’esame delle competenti Commissioni parlamentari e del Consiglio di Stato”.
Grazie alle battaglie del sindacato, siamo riusciti ad evitare le pesanti previsioni che intendevano abrogare i diritti di seguito indicati che abbiamo salvaguardato:
  • il beneficio previsto dall’art. 3 comm. 7, d.lgs. 165/97 in merito al montante individuale dei contributi, che sarà determinato dall'incremento di un importo pari a 5 volte la base imponibile dell'ultimo anno di servizio, il c.d. moltiplicatore;
  • il beneficio stabilito dall’art. 4 comma 3 del medesimo decreto (maggiorazione della base pensionabile c.d. 6 scatti ), che attribuisce in aggiunta alla base pensionabile definita ai sensi dell'articolo 13 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503, all'atto della cessazione dal servizio da qualsiasi causa determinata, con esclusione del collocamento in congedo a domanda , il beneficio in argomento opera solo per la pensione di vecchiaia;
  • la maggiorazione dei periodi di servizio, il c.d. “scivolo”
Resta aperta la battaglia per quanto riguarda l’applicazione della maggiorazione dell’età legata al criterio dell’aspettativa di vita per la quale sono previsti il parere del Consiglio di Stato ed il parere vincolante delle Commissioni Parlamentari, occasione in cui il Sindacato metterà in campo ogni energia disponibile per tutelare le nostre ragioni; criterio che, oggettivamente, reputiamo non possa applicarsi in quanto svincolato dal riconoscimento del nostro lavoro.
Non ci fermeremo e reagiremo con forza poiché resta in campo la problematica del gap generazionale, il c.d. scalone, per l’accesso alle pensioni di anzianità e vecchiaia.

La Segreteria Nazionale SIAP