venerdì 27 luglio 2012

Manifestazione noTav di domani, solo una copertura politica dei violenti. La posizione del SIAP riportata in tempo reale.

Tav: Siap Torino, domani manifestazione di copertura a violenti

Torino, 27 lug. - (Adnkronos) - "Siamo certi che domani non accadra' nulla, come da copione. La manifestazione di domani serve solo per dare copertura politica al braccio armato del movimento no tav di cui lo stesso ha bisogno per continuare a sopravvivere a se stesso". Cosi' in una nota il segretario provinciale del Siap, Pietro Di Lorenzo, che aggiunge: "a noi non interessano ne' le provocazioni dei soliti noti ma che da dopodomani non si tolleri ulteriormente il tiro a bersaglio su donne e uomini in divisa". "L'abbiamo gia' detto e lo confermiamo: non abbiamo bisogno di cose straordinarie'' - conclude Di Lorenzo - il personale e' preparato e le leggi esistono, vogliamo che chi deve si prenda la responsabilita' di farle applicare".
(27 luglio 2012 ore 21.02)
 

Tav: Siap Torino, domani manifestazione di copertura a violenti

Torino, 27 lug. - "Siamo certi che domani non accadra' nulla, come da copione. La manifestazione di domani serve solo per dare copertura politica al braccio armato del movimento no tav di cui lo stesso ha bisogno per continuare a sopravvivere a se stesso". Cosi' in una nota il segretario provinciale del Siap, Pietro Di Lorenzo, che aggiunge: "a noi non interessano ne' le provocazioni dei soliti noti ma che da dopodomani non si tolleri ulteriormente il tiro a bersaglio su donne e uomini in divisa". "L'abbiamo gia' detto e lo confermiamo: non abbiamo bisogno di cose straordinarie'' - conclude Di Lorenzo - il personale e' preparato e le leggi esistono, vogliamo che chi deve si prenda la responsabilita' di farle applicare".
(27 luglio 2012 ore 21.02)
 
 

Tav: Siap Torino, domani manifestazione di copertura a violenti

Torino, 27 lug. - "Siamo certi che domani non accadra' nulla, come da copione. La manifestazione di domani serve solo per dare copertura politica al braccio armato del movimento no tav di cui lo stesso ha bisogno per continuare a sopravvivere a se stesso". Cosi' in una nota il segretario provinciale del Siap, Pietro Di Lorenzo, che aggiunge: "a noi non interessano ne' le provocazioni dei soliti noti ma che da dopodomani non si tolleri ulteriormente il tiro a bersaglio su donne e uomini in divisa".
"L'abbiamo gia' detto e lo confermiamo: non abbiamo bisogno di cose straordinarie" - conclude Di Lorenzo - il personale e' preparato e le leggi esistono, vogliamo che chi deve si prenda la responsabilita' di farle applicare". 


martedì 24 luglio 2012

TAV: dopo le parole vogliamo i fatti. Dal Comitato provinciale per la Sicurezza e l'Ordine Pubblico di domani ci aspettiamo scelte operative idonee o agiremo di conseguenza.

No Tav, campeggio a rischio sgombero: clima esplosivo

I sindacati di polizia chiedono l'esercito, urticanti e azioni dure: "lo Stato deve fare lo Stato"

CHIOMONTE / Sono ore di crescente tensione in Val di Susa. Da un momento all’altro potrebbe essere sgomberato il campeggio dei No Tav nei pressi della centrale idroelettrica, vicino via dell’Avanà. E’ probabile che lo sgombero avvenga solo dopo la riunione del comitato per la sicurezza e per l’ordine pubblico prevista per mercoledì mattina. E, tra i no tav, serpeggia l’idea che lo sgombero possa avvenire prima di sabato, giorno di una nuova manifestazione in Val di Susa, con una passeggiata fino alle reti del cantiere. Esattamente lo stesso percorso fatto dai manifestanti sabato scorso, ma in questo caso la manifestazione si svolgerà di giorno.

 Intanto, sono sempre più dure le prese di posizione dei sindacati di polizia, dopo le ultime proteste contro il passaggio di un treno carico di scorie

Il Siap è ancora più duro: “ci aspettiamo decisioni e linee operative che pongano fine al tiro a bersaglio inerme delle forze di Polizia o agiremo per tutelare la sicurezza diretta delle donne e gli uomini in divisa costretti a vigilare un cantiere. E’ davvero incredibile che in un Paese normale debba essere un sindacato di Polizia, e non lo Stato, a percorrere tutte le strade per cercare di salvaguardare la sicurezza e la salute di chi in divisa quello Stato lo rappresenta ma, evidentemente, questo non è più un Paese normale. Lo Stato deve fare lo Stato e se qualcuno ha timore delle conseguenze politiche delle scelte operative, a discapito della vita degli operatori delle forze di Polizia, saremo noi a percorrere ogni strada affinché ciascuno risponda alle responsabilità connesse al proprio incarico. Il personale non ha paura ma è stanco e demotivato perché, dopo un anno, non c’è più scelta strategica che tenga. Se si dovesse continuare su questa linea, visto il perdurare di una situazione ormai ordinaria e non eccezionale, affideremo al nostro studio legale l’incarico di verificare se ulteriori feriti tra le nostre fila saranno causati dall’aver omesso, attraverso le disposizioni impartite, la salvaguardia della sicurezza e della salute dei lavoratori delle forze di Polizia. Non abbiamo bisogno di cose straordinarie. Il personale è preparato e le Leggi esistono, vogliamo che chi deve si prenda la responsabilità di farle applicare”.
Ormai il livello dello scontro ha superato ogni precedente e si teme seriamente che in Val di Susa qualcosa di grave stia per accadere. Gli animi delle forze di polizia, come dimostra il tenore delle le continue dichiarazioni degli ultimi giorni, sono esasperati più che mai. Eppure, in fondo, è diffusa la consapevolezza che non è con la forza che si argineranno le manifestazioni.
 

No Tav - Siap: "Vogliamo i fatti o agiremo di conseguenza"

 Torino - "Adesso che hanno lasciato festeggiare ad un manipolo di aspiranti omicida un anno di continui assalti indisturbati e tutti ora, dopo centinaia di feriti della truppa, sono saliti sul carro dell’indignazione vera o di facciata vogliamo i fatti". Sono le parole di Pietro Di Lorenzo, segretario generale provinciale del Siap, sindacato della polizia di Stato.
"Dal Comitato Provinciale per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico di domani - continua Di Lorenzo - ci aspettiamo decisioni e linee operative che pongano fine al tiro a bersaglio inerme delle forze di Polizia o agiremo per tutelare la sicurezza diretta delle donne e gli uomini in divisa costretti a vigilare un cantiere.

 E’ davvero incredibile che in un Paese normale debba essere un sindacato di Polizia, e non lo Stato, a percorrere tutte le strade per cercare di salvaguardare la sicurezza e la salute di chi in divisa quello Stato lo rappresenta ma, evidentemente, questo non è più un Paese normale. Quando si legge un rappresentante di un micro partito, che alle amministrative locali del 2011 ha raggiunto l’1,15 %, vantarsi di aver preteso ed ottenuto di assistere all’ispezione del treno fermato questa notte dalla Polizia a Bussoleno, perché occupato da autonomi e anarchici provenienti dal sedicente campeggio di Chiomonte per impedire il transito del treno con le scorie nucleari, ci si può rendere conto del totale ribaltamento del concetto di normalità. 

Lo Stato deve fare lo Stato e se qualcuno ha timore delle conseguenze politiche delle scelte operative, a discapito della vita degli operatori delle forze di Polizia, saremo noi a percorrere ogni strada affinché ciascuno risponda alle responsabilità connesse al proprio incarico. Il personale non ha paura ma è stanco e demotivato perché, dopo un anno, non c’è più scelta strategica che tenga. Se si dovesse continuare su questa linea, visto il perdurare di una situazione ormai ordinaria e non eccezionale, affideremo al nostro studio legale l’incarico di verificare se ulteriori feriti tra le nostre fila saranno causati dall’aver omesso, attraverso le disposizioni impartite, la salvaguardia della sicurezza e della salute dei lavoratori delle forze di Polizia. 

Non abbiamo bisogno di cose straordinarie Il personale è preparato e le Leggi esistono, vogliamo che chi deve si prenda la responsabilità di farle applicare".

 


domenica 22 luglio 2012

Tav, ancora scontri violenti e ancora agenti feriti, il Siap protesta e dice, DI NUOVO, basta!!!.


Tav: Siap, inaccettabile che polizia sia bersaglio inerme

Torino, 22 lug. (Adnkronos) - ''Siamo stanchi di fare le stesse denunce e restare inascoltati''. Lo afferma Pietro Di Lorenzo, segretario generale provinciale del Siap, sindacato di Polizia, dopo i fatti di questa notte in Val di Susa. ''Visto che qualcuno ha deciso che le donne e gli uomini in divisa devono fare da bersaglio inerme - aggiunge - il Siap, oltre che agire di nuovo nei confronti dei colpevoli che saranno individuati, si muovera' perche' sia accertato se vi siano responsabilita', anche ad alti livelli, nella ''strategia'' adottata''. Di Lorenzo spiega che ''e' dall'inizio di giugno che denunciamo il pericolo del ripetersi della violenza dell'estate scorsa, senza essere ascoltati. Adesso che ricominciamo con i feriti chi dovremmo ringraziare?''. ''Non e' accettabile subire in silenzio una situazione tanto assurda - prosegue - Non c'e' piu' alcun movimento democratico di protesta, ormai da tempo e' tutto in mano ai violenti''. Secondo Di Lorenzo ''Questi pericolosi delinquenti devono essere fermati subito. Con le loro azioni -sottolinea - mettono in pericolo non solo la vita dei poliziotti ma, come la notte scorsa, anche quella di automobilisti, giornalisti e operai del cantiere. Lo Stato non puo' tollerare oltre questa sfida'' conclude ribadendo la necessita' di chiudere il campeggio No Tav.
(22 luglio 2012 ore 12.02)

Tav: Siap, inaccettabile che polizia sia bersaglio inerme

Torino, 22 lug. ''Siamo stanchi di fare le stesse denunce e restare inascoltati''. Lo afferma Pietro Di Lorenzo, segretario generale provinciale del Siap, sindacato di Polizia, dopo i fatti di questa notte in Val di Susa. ''Visto che qualcuno ha deciso che le donne e gli uomini in divisa devono fare da bersaglio inerme - aggiunge - il Siap, oltre che agire di nuovo nei confronti dei colpevoli che saranno individuati, si muovera' perche' sia accertato se vi siano responsabilita', anche ad alti livelli, nella ''strategia'' adottata''. Di Lorenzo spiega che ''e' dall'inizio di giugno che denunciamo il pericolo del ripetersi della violenza dell'estate scorsa, senza essere ascoltati. Adesso che ricominciamo con i feriti chi dovremmo ringraziare?''. ''Non e' accettabile subire in silenzio una situazione tanto assurda - prosegue - Non c'e' piu' alcun movimento democratico di protesta, ormai da tempo e' tutto in mano ai violenti''. Secondo Di Lorenzo ''Questi pericolosi delinquenti devono essere fermati subito. Con le loro azioni -sottolinea - mettono in pericolo non solo la vita dei poliziotti ma, come la notte scorsa, anche quella di automobilisti, giornalisti e operai del cantiere. Lo Stato non puo' tollerare oltre questa sfida'' conclude ribadendo la necessita' di chiudere il campeggio No Tav.
(22 luglio 2012 ore 12.02)


LA PROTESTA DELLA POLIZIA - Il Siap, Sindacato italiano degli appartenenti alla polizia, protesta: «Occorre subito sgombrare l'area: non è più accettabile subire in silenzio una situazione tanto assurda, in Val Susa non c'è più alcun movimento democratico di protesta», scrive in una nota il segretario generale provinciale Pietro Di Lorenzo. «Lo Stato non può tollerare oltre questa sfida», ha concluso. 


Tav, attaccato il cantiere di Chiomonte

Scontri tra polizia e manifestanti: Sassi e lacrimogeni.

 Un altro attacco contro i cantieri della Tav si è verificato il 21 luglio, intorno alle 22. Un gruppo di manifestanti ha preso di mira le recinzioni a Chiomonte (Torino).
Nei violenti tafferugli con le forze dell'ordine è rimasto anche ferito il capo della Digos, Giuseppe Petronzi. Il dirigente è stato colpito da una bomba carta, che lo ha sbalzato a terra, ha fatto prendere fuoco ai suoi vestiti e ha provocato bruciature nella parte inferiore del corpo. Coinvolti, nel medesimo contesto, altri operatori di polizia che hanno riportato la bruciatura dei capi di abbigliamento e traumi acustici.
LANCIO DI PETARDI. Gli attivisti avevano iniziato violenti tentativi di danneggiamento alle reti con grosse cesoie e alle pareti di calcestruzzo provando a ribaltarle.
Successivamente c'è stato un fitto lancio di petardi, bombe carta e bulloni sulle forze di polizia schierate a protezione del cantiere basso. Ma anche tante pietre sulla A32, che hanno ferito un agente della stradale e hanno costretto al blocco temporaneo dell'autostrada nella direzione Bardonecchia-Torino.
Si è reso necessario, ha fatto ancora sapere la Polizia di Stato, l'uso dissuasivo di idranti e di lacrimogeni per contenere gli attacchi degli attivisti No-Tav.
Si tratta di alcune centinaia di persone che si sono riunite intorno alle 21 davanti alle reti in regione Gravella. Molti di loro erano travisati e muniti di maschere antigas e scudi di lamiera.
In coda vi era un gruppo compatto di 60 antagonisti vestiti di nero incappucciati e con scudi di plexigas.
COTA SOLIDALE CON LE FORZE DELL'ORDINE. Intanto piena solidarietà alle forze dell'ordine è stata dichiarata dal governatore del Piemonte, Roberto Cota, informato del nuovo attacco degli antagonisti al cantiere della Tav mentre partecipava alla festa della Lega Nord di Venaria.
«La Tav è un pretesto per criminali che vogliono strumentalizzare questa situazione andando a manifestare in Val Susa per motivi che non hanno nulla a che fare con la Torino-Lione. Una situazione che bisogna smascherare».

SIAP: «NON C'È PROTESTA DEMOCRATICA, SGOMBERARE L'AREA». «Non è piu’ accettabile subire in silenzio una situazione tanto assurda, in Val Susa non c’è più alcun movimento democratico di protesta, da tempo è tutto in mano ai violenti, che hanno trasformato il sedicente campeggio di Chiomonte in una palestra eversiva. Occorre subito sgomberare l’area» sostiene Pietro Di Lorenzo, segretario generale provinciale del Siap in una nota con la quale esprime anche solidarietà e vicinanza al capo della Digos Giuseppe Petronzi e agli atri agenti feriti las scorsa notte.



mercoledì 18 luglio 2012

19 luglio 1992 - 19 luglio 2012 IL SIAP NON DIMENTICA

A vent'anni da Via D'Amelio: il ricordo si perpetua nell'impegno 

 A vent'anni dalla strage di Via D'Amelio, gli uomini e le donne del S.I.A.P. sono impegnati a non dimenticare, ma a continuare a costruire un percorso culturale condiviso con altre culture ed esperienze, per l’affermazione della legalità, fondamento di ogni società civile. Affinché il sacrificio del giudice Borsellino e dei colleghi Agostino, Emanuela, Vincenzo, Walter e Claudio non sia stati vani perché anche il loro impegno e sacrificio ha contribuito a dare forza e vigore alla lotta contro tutte le mafie.

Quanto accaduto a Palermo vent'anni fa ha una forte ed innegabile carica simbolica per la quale noi riconosciamo una certa sacralità.
La legittimazione del simbolo però, per noi uomini e donne del sindacato e della Polizia di Stato, avviene attraverso la diffusione quotidiana della cultura della legalità; le figure di Borsellino e dei nostri colleghi, dalla grandezza morale incommensurabile, lo impongono come un imperativo morale categorico.
La forza comunicativa del simbolo si materializza anche attraverso la presenza fisica e, fungendo da filtro etico, così come dovrebbe essere in tutte le nostre azioni quotidiane, rifiutando con coraggio e determinazione ogni azione e situazione che possa minimamente minare la cristallinità dell’azione onesta, corretta, coerente e trasparente.
Solo così il simbolo non diventa vuoto simulacro di significato ma, se legittimato, diviene - e rimane nel tempo – guida e faro.


venerdì 13 luglio 2012

La spending review metterà in ginocchio la Polizia di Torino- La denuncia del SIAP.

 

Spending review, Siap: "Polizia a Torino sarà in ginocchio"

 Torino - "La Spending review a Torino metterà in ginocchio la sicurezza dei cittadini". E' questo l'allarme lanciato da Siap, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato.
In una nota, il segretario generale provinciale Pietro Di Lorenzo ha dichiarato: "Ciò che non è entrato, almeno per ora, dalla porta della chiusura diretta di distaccamenti e Commissariati entrerà dalla finestra degli enormi tagli al personale della Polizia".

"Il D.L. n.95/2012 sulla spending review - ha commentato il sindacalista - ha previsto all’art.14 comma 2 la riduzione del turn over da subito dell’80% e dal 2015 del 50%, ciò vuol dire che per 100 poliziotti andati in pensione ne verranno assunti solo 20 e dal 2015 solo 50". In questo modo secondo Di Lorenzo "i cittadini verranno puniti due volte: dai tagli a beni e servizi e dalla mancanza di sicurezza".

"Lo diciamo per tempo e con preoccupazione: la polizia a Torino sarà in ginocchio. - continua il segretario provinciale Siap - Già da anni denunciamo situazioni gravissime con Commissariati al di sotto del limite di guardia, quali Rivoli e San Secondo, con organici intorno alle 30 unità ed altri di “frontiera” quali Barriera Milano, Barriera Nizza, Mirafiori, San Donato e Dora Vanchiglia con organici assolutamente insufficienti ad affrontare le problematiche di zone certamente non residenziali abitate da oltre decine e decine di migliaia di persone ciascuna".

"I cittadini - prosegue la nota - devono sapere che i precedenti tagli hanno già obbligato a scelte pericolose per loro e per gli stessi operatori. E’ infatti dal luglio del 2010 che 6 Commissariati su 9 non hanno più il servizio di volante sulle 24 ore, con una drastica riduzione del controllo del territorio ed un aumento del rischio per i poliziotti. Basti pensare che, non di rado, ci sono stati dei sabato e domenica notte con sole 4-5 volanti in tutta la città".

"Ma è l’intera operatività a rischio a Torino. - ha aggiunto Di Lorenzo - Sono aumentati i compiti, vedasi la vigilanza alle camere di sicurezza del Commissariato San Paolo, e diminuisce il personale. Spesso è accaduto che ci fosse un solo poliziotto a vigilare su numerosi fermati alle camere di sicurezza della Questura. Per non parlare dell’Ufficio Immigrazione a rischio collasso: mentre aumenta, di anno di anno, in maniera esponenziale il numero dei cittadini stranieri (tra regolari, irregolari e richiedenti asilo politico) le cui pratiche sono trattate dai colleghi gli stessi che invece, diminuiscono di anno in anno. I poliziotti, non rispettando i tempi previsti, saranno i primi trasgressori delle Leggi sull’immigrazione".

"Torino è una città complicata dal punto di vista della sicurezza e dell’ordine pubblico - ha concluso - e le scelte strategiche della Questura, che hanno indirizzato lo sforzo maggiore sulle ricadute di vicende quali il Tav, hanno già ridotto al lumicino l’operatività di Commissariati e Divisioni. Se non verrà posto rimedio a quanto prospettato da Monti saremo costretti da soli a chiudere Uffici o accorparli per dare un senso logico all’esistenza di presidi di Polizia. La popolazione deve sapere che la nostra lotta è la loro lotta, perché la sicurezza è un bene primario che non può essere subordinato al benessere economico".

 

martedì 10 luglio 2012

Tav, processo ai 46 rinviati a giudizio per gravi reati. SIAP E TUTTI I SUOI ISCRITTI, ASSISTITI GRATUITAMENTE, AMMESSI NEL PROCESSO QUALI PARTI CIVILI


Comunicato stampa del 10 luglio 2012     

Oggetto: Tav, processo ai 46 rinviati a giudizio per gravi reati.
         SIAP AMMESSO NEL PROCESSO QUALE PARTE CIVILE

"Accogliamo la notizia con grandissima soddisfazione" - commenta Pietro DI LORENZO, Segretario Generale Provinciale del SIAP, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato – “è la prima volta che in Italia viene riconosciuto ad un sindacato di Polizia il ruolo di parte lesa quale rappresentante degli interessi legittimi dei poliziotti"
"Il GUP di Torino Edmondo Pio  ha riconosciuto la legittimità del SIAP ad essere parte civile nel processo a carico delle 46 persone per gli scontri al cantiere di Chiomonte della Tav Torino-Lione del 26 giugno e del 3 luglio scorsi secondo ipotesi di reato che vanno dalla resistenza alla violenza e lesioni a pubblico ufficiale. E' l'ulteriore conferma della veridicità delle denunce del Siap a partire già dal 27 giugno scorso" - continua DI LORENZO - " Il nostro primo ringraziamento va all'avvocato Massimo RAMELLO ed allo staff che collabora con lui in quanto, con coraggio, ha deciso di sostenere la nostra ipotesi dimostrando, nel contempo,  grande professionalità e capacità  nell`approntare l`ingente documentazione che ha retto a tutte le eccezioni"
"Il SIAP non cerca vendette ma giustizia" - conclude DI LORENZO -"Quella giustizia che secondo noi doveva essere richiesta in primis dal Ministero dell`Interno per le sue donne e uomini umiliati e feriti e per gli ingenti danni materiali a mezzi ed equipaggiamenti. Le donne e gli uomini della Polizia di Stato non sono comunque soli, Il SIAP c`e` ed ha dimostrato, ancora una volta, le capacità necessarie per agire a tutela della loro dignità professionale e personale.

 

Tav: Siap Torino, soddisfatti, prima volta sindacati di Polizia parte civile

Torino, 10 lug. (Adnkronos) - ''E' la prima volta che in Italia viene riconosciuto a un sindacato di Polizia il ruolo di parte lesa quale rappresentante degli interessi legittimi dei poliziotti". Pietro Di Lorenzo, segretario generale provinciale del Siap Torino, commenta ''con grandissima soddisfazione'' l'ammissione del sindacato come parte civile nel procedimento contro 46 militanti No Tav per gli scontri della scorsa estate in Val di Susa. "Il nostro primo ringraziamento - prosegue - va all'avvocato Massimo Ramello e allo staff che collabora con lui. Il Siap - sottolinea Di Lorenzo - non cerca vendette ma giustizia''.
(10 luglio 2012 ore 19.32

Tav, udienza preliminare 46 No Tav: Procura Torino chiede 45 rinvii a giudizio

Torino, 10 lug. (Adnkronos) - La Procura di Torino ha chiesto 45 rinvii a giudizio nella seconda giornata di udienza preliminare per i 46 No Tav imputati per gli scontri della scorsa estate in Val di Susa. Uno degli imputati infatti, ha chiesto di patteggiare la pena di un anno.
Da domani, prenderanno la parola gli avvocati della difesa e la decisione del gup, Edmondo Pio, dovrebbero arrivare durante la prossima settimana. I militanti sono accusati a vario titolo di danneggiamento, violenza, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
Oggi il gup di Torino, Edmondo Pio, ha ammesso la costituzione di parte civile di quattro sindacati delle forze dell'ordine nei confronti dei 46 No Tav per i quali e' in corso l'udienza preliminare per gli scontri della scorsa estate in Val di Susa. Accettata la costituzione di parte dei sindacati di Polizia  Sap, Siap e Ugl e del sindacato della Guardia di Finanza, Cobar Gdf Piemonte. Esclusa per ora invece, per una questione formale, la costituzione di parte civile del Siulp. Parte civile nel procedimento anche una sessantina tra poliziotti, carabinieri e finanzieri.

                                                                                            
A processo 46 No Tav, i sindacati di polizia si costituiscono parte civile.
I manifestanti a giudizio per gli scontri del 2011 a Chiomonte
La Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio per 45 dei 46 attivisti del movimento No Tav imputati di vari reati per gli scontri avvenuti nell'estate 2011 in Valle di Susa, al cantiere di Chiomonte (Torino) della linea ferroviaria Tav Torino-Lione. La richiesta è stata avanzata nel corso dell'udienza preliminare in corso a Torino. L'attivista per il quale i pm non hanno chiesto il rinvio a giudizio ha proposto di patteggiare la pena.
I reati che i magistrati contestano agli imputati sono violenza aggravata e lesioni a pubblici ufficiali, resistenza, danneggiamento e violazione della legge del 1975 che punisce la partecipazione a volto coperto alle manifestazioni. A pronunciarsi sulle richieste sarà, la prossima settimana, il gup Edmondo Pio, che ha accolto 70 (su 71) richieste di costituzione di parte civile, tra le quali quelle di numerosi agenti delle forze dell'ordine e quelle dei sindacati delle forze dell'ordine Sap, Siap, Cobar e Ugl.

Processo ai No Tav, chiesto il rinvio a giudizio per 45 imputati
La Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio di 45 dei 46 attivisti del movimento No Tav imputati di vari reati per gli scontri avvenuti nell'estate 2011 in Valle di Susa, al cantiere di Chiomonte
Nel processo in corso a Torino che vede imputati 46 attivisti No Tav per gli scontri della scorsa estate a Chiomonte, la Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio per 45 di loro. L'attivista per il quale i pm non hanno chiesto il rinvio a giudizio ha proposto di patteggiare la pena.
Volenza aggravata e lesioni a pubblici ufficiali, resistenza, danneggiamento e violazione della legge del 1975 che punisce la partecipazione a volto coperto alle manifestazioni: questi i reati che i magistrati di Torino contestano agli imputati. Sarà il gup Edmondo Pio ha pronunciarsi, la prossima settimana, sulle richieste avanzate dalla Procura.
Il giudice dell'udienza preliminare ha già accolto 70, delle 71, richieste di costituzione di parte civile, tra le quali quelle di numerosi agenti delle forze dell'ordine e quelle dei sindacati delle forze dell'ordine Sap, Siap, Cobar e Ugl. La richiesta non accolta è quella del Siulp a causa della mancata presentazione dello statuto del sindacato.


No Tav, la Procura di Torino chiede il processo per 45 attivisti del movimento

Il gup Edmondo Pio ha accolto 70 (su 71)   richieste di costituzione di parte civile, tra le quali quelle di numerosi agenti delle forze dell’ordine e quelle dei sindacati delle forze dell’ordine Sap, Siap, Cobar, Ugl e del sindacato della Guardia di Finanza Cobar Gdf Piemonte

Per le violenze contro l’Alta Velocità la Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio di 45 dei 46 attivisti del movimento “No Tav” imputati per gli scontri avvenuti nell’estate 2011 in Valle di Susa, al cantiere di Chiomonte (Torino) della linea ferroviaria Tav Torino-Lione. La richiesta è stata avanzata nel corso dell’udienza preliminare in corso nel capoluogo piemontese. L’attivista per il quale i pm non hanno chiesto il rinvio a giudizio ha proposto di patteggiare la pena. Agli imputati vengono contestati la violenza aggravata e lesioni a pubblici ufficiali, resistenza, danneggiamento e violazione della legge del 1975 che punisce la partecipazione a volto coperto alle manifestazioni. L’anno scorso, in luglio, la guerriglia a Chiomonte comportò il ferimento di circa 200 persone. 
A pronunciarsi sulle richieste sarà, la prossima settimana, il gup Edmondo Pio, che ha accolto 70 (su 71) richieste di costituzione di parte civile, tra le quali quelle di numerosi agenti delle forze dell’ordine e quelle dei sindacati delle forze dell’ordine Sap, Siap, Cobar, Ugl e del sindacato della Guardia di Finanza Cobar Gdf Piemonte. La richiesta non accolta, per ora, è quella del Siulp a causa della mancata presentazione dello statuto del sindacatoGli ultimi episodi di violenza si sono verificati solo pochi giorni fa per riprendere l’offensiva contro il cantiere dell’Alta Velocità.

Tav, chiesto rinvio a giudizio per 45 manifestanti scontri a cantiere

Torino, 10 lug. (LaPresse) - Quarantacinque rinvii a giudizio sono stati chiesti dalla procura di Torino all'udienza preliminare del maxi-processo sui No Tav per 45 imputati. Il quarantaseiesimo indagato ha chiesto di patteggiare. I principali reati contestati sono lesioni e violenza e resistenza a pubblico ufficiale, relativamente agli scontri del 27 giugno e 3 luglio 2011 al cantiere della Tav di Chiomonte, in Val di Susa. Domani l'udienza preliminare continua con la discussione delle difese, calendarizzata per tre udienze consecutive. La decisione sul rinvio a giudizio del gup Edmondo Pio è prevista per la prossima settimana. E' stata invece accolta dal gup la richiesta di costituzione di parte civile al maxi-processo a carico dei No Tav di quattro sindacati delle forze dell'ordine e di 64 uomini tra poliziotti, carabinieri e finanzieri rimasti feriti durante gli scontri della scorsa estate al cantiere della Tav di Chiomonte in Val di Susa. I sindacati che saranno parte lesa al dibattimento che si aprirà il prossimo autunno sono Sap, Siap, Cobar Gdf Piemonte, Ugl. La richiesta del Siulp è stata respinta perché i legali non hanno presentato lo Statuto del sindacato, che richiederà quindi la costituzione come parte civile in fase di apertura del dibattimento. E' la prima volta che sindacati delle forze dell'ordine e agenti vengono ammessi parte civile in un processo per reati che riguardano l'ordine pubblico. Grande assente il ministero dell'Interno, che ad oggi non si è ancora costituito parte civile. Il gup ha accolto anche la richiesta di costituzione di Ltf, la societa' italo-francese che gestisce i lavori della Tav e della Italcoge fallimenti, una delle società che si occupava dei lavori al cantiere fallita un anno fa.

 
Torino: scontri No Tav, Procura chiede 45 rinvii a giudizio

Da domani, prenderanno la parola gli avvocati della difesa e la decisione del gup, Edmondo Pio, dovrebbero arrivare durante la prossima settimana. I militanti sono accusati a vario titolo di danneggiamento, violenza, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. I reati che i magistrati contestano agli imputati sono violenza aggravata e lesioni a pubblici ufficiali, resistenza, danneggiamento e violazione della legge del 1975 che punisce la partecipazione a volto coperto alle manifestazioni.
A pronunciarsi sulle richieste sarà, la prossima settimana, il gup Edmondo Pio, che ha accolto 70 (su 71) richieste di costituzione di parte civile, tra le quali quelle di numerosi agenti delle forze dell'ordine e quelle dei sindacati delle forze dell'ordine Sap, Siap, Cobar e Ugl.
 

Piemonte

Tav: udienza preliminare 46 No Tav, sindacati polizia parte civile

Torino, 10 lug. (Adnkronos) - Oggi il gup di Torino, Edmondo Pio, ha ammesso la costituzione di parte civile di quattro sindacati delle forze dell'ordine nei confronti dei 46 No Tav per i quali e' in corso l'udienza preliminare per gli scontri della scorsa estate in Val di Susa. Accettata la costituzione di parte dei sindacati di Polizia Sap, Siap e Ugl e del sindacato della Guardia di Finanza, Cobar Gdf Piemonte. Esclusa per ora invece, per una questione formale, la costituzione di parte civile del Siulp. Parte civile nel procedimento anche una sessantina tra poliziotti, carabinieri e finanzieri.

lunedì 9 luglio 2012

Spending Review - Previdenza: prorogato il termine per la definizione del regolamento di armonizzazione

Grazie alle nostre battaglie e le relazioni intessute con il mondo politico, il d.l. sulla spending review 6 luglio 2012 n. 95 (pubblicato nel supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale n. 156 del 6 luglio u.s.) ha, tra le altre cose, previsto all'art. 12, comma 88, la proroga al 31 ottobre 2012 del termine del 30 giugno previsto dall'art. 24, comma 18 del d.l. 6 dicembre 2011, n. 201 poi convertito con modificazioni dalla legge n. 214 del 22 dicembre 2011, relativo al regolamento di armonizzazione per l'accesso al sistema pensionistico per i comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico.
Si tratta di un primo piccolo risultato, ottenuto con determinazione, grazie all'impegno del Sindacato e delle forze politiche che ci hanno sostenuto affinché fosse salvaguardato il principio cardine di specificità per il nostro lavoro, non fosse altro perchè concede più temo all'analisi, allo studio ed al confronto anche tecnico sulla delicata materia previdenziale.
Di seguito il link per la consultazione del d.l. in parola

lunedì 2 luglio 2012

Siap Piemonte denuncia violazione dell' ANQ da parte del Dirigente Compartimento Polstrada

Il Siap Piemonte scrive al Dipartimento per chiedere la revoca della disposizione che impone l'impiego del personale addetto ai servizi burocratici in turni esterni per almeno due giorni al mese. 

Prot. 2012_06_28.SPTO_CompStrad.                                        Torino 02 luglio 2012

Oggetto: Personale addetto a servizi burocratici – servizi esterni d’istituto. Disposizioni – periodico
 mensile.Richiesta revoca disposizione emanata con nota Prot. 12/8048 – 220 A.2 del 31 maggio u.s.

Al MINISTERO DELL'INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
UFFICIO AMMINISTRAZIONE GENERALE
UFFICIO PER LE RELAZIONI SINDACALI
(Per il tramite della Segreteria Nazionale S.I.A.P) - ROMA –

e, p.c.


Al Sig. Dirigente il Compartimento Polizia Stradale

PIEMONTE E VALLE D’AOSTA - TORINO–

In data 31 maggio u.s. il Dirigente del Compartimento Polizia Stradale per il Piemonte e la Valle d’Aosta ha emanato una disposizione, Prot. N. 12/8048 220.A.2, in cui ordina, a decorrere dal 1 giugno u.s.., la periodicità dell’impiego del personale addetto ai servizi burocratici, che svolgono turnazione non continuativa, in servizi continuativi d’istituto per almeno due giorni al mese.
Al riguardo questa O.S. ha rilevato, in data 15 giugno u.s., come detta disposizione vìola quanto regolamentato dall’art. 9 comma 6 dell’A.N.Q.
Appare infatti evidente che la ratio della norma, citata dallo stesso Dirigente nella nota richiamata, non è quella di programmare preventivamente l’impiego del personale non turnista in turni continuativi ma, invero, stabilire i criteri d’impiego “ Nei casi in cui il personale impiegato stabilmente nei servizi non continuativi debba essere impiegato, per improrogabili esigenze di servizio, in servizi continuativi ovvero in servizi di ordine pubblico”.
Ciò al fine di stabilire, senza equivoci, quali siano i criteri uniformi d’impiego del personale non turnista in servizi diversi dalla ordinarietà caratterizzati da fattispecie quali l’emergenza, la non prevedibilità, e l’ordine pubblico imprevisto.
In assenza di queste caratteristiche, a parere di questa O.S., non è consentita una preordinata programmazione dell’impiego di specie ed è stata richiesta la revoca della disposizione in parola.
In data 25 giugno u.s., con nota N. 120009518 110.A.7, il Dirigente del Compartimento Polizia Stradale per il Piemonte e la Valle d’Aosta ha ribadito l’adozione della disposizione
richiamando il contenuto della Circolare n. 300/13359/09/1310/39 del 22.10.209 e la successiva nota del 29.10.2009 emanata dal Direttore Centrale delle Specialità.
Al riguardo si osserva quanto segue:

• La Circolare n. 300/13359/09/1310/39 del 22.10.209 al punto “OBIETTIVI DELLA DIRETTIVA” indica chiaramente che “l’obiettivo principale che si intende perseguire è quello, attraverso, l’adozione di processi di semplificazione e la riduzione del carico burocratico, di riorganizzare l’attività interna al fine primario di non incrementare ulteriormente le aliquote da destinare a compiti burocratici” e non “ come necessità (termine inesistente nel testo richiamato) che queste siano chiamate a concorrere, in via saltuaria ma comunque sistematica, all’espletamento di servizi esterni” come erroneamente indicato dal sopra citato Dirigente nella nota di risposta.
E di tutta evidenza che la ratio della Circolare “Direttiva per la semplificazione dell’attività amministrativa e gestionale degli Uffici Territoriali della Polizia Stradale” trae ispirazione dalla necessità di razionalizzare le procedure amministrative e non dalla necessità di impiegare il personale addetto ad attività burocratica in servizi esterni secondo un criterio di sistematicità;
• Nella nota di risposta, il sopra citato Dirigente conferma che “l’impiego del personale burocratico nei servizi esterni debba intendersi comunque per particolari esigenze di servizio, ovvero per motivi di emergenza e di ordine pubblico” correlando comunque il tutto, contraddicendo quanto appena affermato e senza fornire alcun nesso logico, all’impiego preordinato di quel personale in servizi esterni “per non meno di due giornate al mese”;
• Il principio della saltuarietà ( riferito al termine saltuario, cioè discontinuo, intermittente, senza continuità nel tempo, occasionale, sporadico) è logicamente incompatibile con il principio della sistematicità (riferito al termine sistematico, cioè relativo e conforme ad un sistema) che nel caso di specie, attraverso l’indicazione delle due giornate al mese si vuole intendere quale sistema preordinato fisso di un impiego diverso da quello previsto per il personale interessato;
• L’Accordo Nazionale Quadro, che ha valenza contrattuale, disciplina orari e modalità d’impiego di tutto il personale della Polizia di Stato, Polizia Stradale compresa, e la citata disposizione viòla chiaramente quanto in esso contenuto in materia di orari di servizio (art.1 lettera d- art.9 comma 1), orari in deroga (art.7 comma 6 e 7) ed informazione preventiva (art.7 comma7).
Premesso quanto sopra si chiede il ritiro immediato della disposizione Prot. N. 12/8048 220.A.2 del 31 maggio 2012 emanata dal Dirigente del Compartimento Polizia Stradale per il Piemonte e la Valle d’Aosta.
Si allegano le note richiamate.

Il Segretario Generale Regionale
Michele CERVIERE


TUTTI GLI ALLEGATI:
Lettera Segreteria Regionale Piemonte;
Risposta Dirigente a intervento Siap Torino
Intervento Siap Torino
Disposizione Dirigente Compartimento Polstrada Piemonte
http://www.siap-polizia.org/it/sezione/posts/2093/siap-piemonte-denuncia-violazione-anq-dirigente-compartimento-polstrada.htm