martedì 24 luglio 2012

TAV: dopo le parole vogliamo i fatti. Dal Comitato provinciale per la Sicurezza e l'Ordine Pubblico di domani ci aspettiamo scelte operative idonee o agiremo di conseguenza.

No Tav, campeggio a rischio sgombero: clima esplosivo

I sindacati di polizia chiedono l'esercito, urticanti e azioni dure: "lo Stato deve fare lo Stato"

CHIOMONTE / Sono ore di crescente tensione in Val di Susa. Da un momento all’altro potrebbe essere sgomberato il campeggio dei No Tav nei pressi della centrale idroelettrica, vicino via dell’Avanà. E’ probabile che lo sgombero avvenga solo dopo la riunione del comitato per la sicurezza e per l’ordine pubblico prevista per mercoledì mattina. E, tra i no tav, serpeggia l’idea che lo sgombero possa avvenire prima di sabato, giorno di una nuova manifestazione in Val di Susa, con una passeggiata fino alle reti del cantiere. Esattamente lo stesso percorso fatto dai manifestanti sabato scorso, ma in questo caso la manifestazione si svolgerà di giorno.

 Intanto, sono sempre più dure le prese di posizione dei sindacati di polizia, dopo le ultime proteste contro il passaggio di un treno carico di scorie

Il Siap è ancora più duro: “ci aspettiamo decisioni e linee operative che pongano fine al tiro a bersaglio inerme delle forze di Polizia o agiremo per tutelare la sicurezza diretta delle donne e gli uomini in divisa costretti a vigilare un cantiere. E’ davvero incredibile che in un Paese normale debba essere un sindacato di Polizia, e non lo Stato, a percorrere tutte le strade per cercare di salvaguardare la sicurezza e la salute di chi in divisa quello Stato lo rappresenta ma, evidentemente, questo non è più un Paese normale. Lo Stato deve fare lo Stato e se qualcuno ha timore delle conseguenze politiche delle scelte operative, a discapito della vita degli operatori delle forze di Polizia, saremo noi a percorrere ogni strada affinché ciascuno risponda alle responsabilità connesse al proprio incarico. Il personale non ha paura ma è stanco e demotivato perché, dopo un anno, non c’è più scelta strategica che tenga. Se si dovesse continuare su questa linea, visto il perdurare di una situazione ormai ordinaria e non eccezionale, affideremo al nostro studio legale l’incarico di verificare se ulteriori feriti tra le nostre fila saranno causati dall’aver omesso, attraverso le disposizioni impartite, la salvaguardia della sicurezza e della salute dei lavoratori delle forze di Polizia. Non abbiamo bisogno di cose straordinarie. Il personale è preparato e le Leggi esistono, vogliamo che chi deve si prenda la responsabilità di farle applicare”.
Ormai il livello dello scontro ha superato ogni precedente e si teme seriamente che in Val di Susa qualcosa di grave stia per accadere. Gli animi delle forze di polizia, come dimostra il tenore delle le continue dichiarazioni degli ultimi giorni, sono esasperati più che mai. Eppure, in fondo, è diffusa la consapevolezza che non è con la forza che si argineranno le manifestazioni.
 

No Tav - Siap: "Vogliamo i fatti o agiremo di conseguenza"

 Torino - "Adesso che hanno lasciato festeggiare ad un manipolo di aspiranti omicida un anno di continui assalti indisturbati e tutti ora, dopo centinaia di feriti della truppa, sono saliti sul carro dell’indignazione vera o di facciata vogliamo i fatti". Sono le parole di Pietro Di Lorenzo, segretario generale provinciale del Siap, sindacato della polizia di Stato.
"Dal Comitato Provinciale per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico di domani - continua Di Lorenzo - ci aspettiamo decisioni e linee operative che pongano fine al tiro a bersaglio inerme delle forze di Polizia o agiremo per tutelare la sicurezza diretta delle donne e gli uomini in divisa costretti a vigilare un cantiere.

 E’ davvero incredibile che in un Paese normale debba essere un sindacato di Polizia, e non lo Stato, a percorrere tutte le strade per cercare di salvaguardare la sicurezza e la salute di chi in divisa quello Stato lo rappresenta ma, evidentemente, questo non è più un Paese normale. Quando si legge un rappresentante di un micro partito, che alle amministrative locali del 2011 ha raggiunto l’1,15 %, vantarsi di aver preteso ed ottenuto di assistere all’ispezione del treno fermato questa notte dalla Polizia a Bussoleno, perché occupato da autonomi e anarchici provenienti dal sedicente campeggio di Chiomonte per impedire il transito del treno con le scorie nucleari, ci si può rendere conto del totale ribaltamento del concetto di normalità. 

Lo Stato deve fare lo Stato e se qualcuno ha timore delle conseguenze politiche delle scelte operative, a discapito della vita degli operatori delle forze di Polizia, saremo noi a percorrere ogni strada affinché ciascuno risponda alle responsabilità connesse al proprio incarico. Il personale non ha paura ma è stanco e demotivato perché, dopo un anno, non c’è più scelta strategica che tenga. Se si dovesse continuare su questa linea, visto il perdurare di una situazione ormai ordinaria e non eccezionale, affideremo al nostro studio legale l’incarico di verificare se ulteriori feriti tra le nostre fila saranno causati dall’aver omesso, attraverso le disposizioni impartite, la salvaguardia della sicurezza e della salute dei lavoratori delle forze di Polizia. 

Non abbiamo bisogno di cose straordinarie Il personale è preparato e le Leggi esistono, vogliamo che chi deve si prenda la responsabilità di farle applicare".