domenica 25 ottobre 2015

Legge stabilità, il SIAP e gli altri sindacati di Polizia confederali verso la mobilitazione: ‘‘troppe bozze, useremo ogni strumento di lotta’’


ANSA) – ROMA, 25 OTT – “A fronte di una sentenza della Corte Costituzionale che, nel solco dello sblocco totale dei nostri specifici meccanismi di progressione economica, già ottenuto grazie ad un aspro confronto con l’attuale Esecutivo, obbliga lo Stato a non protrarre ulteriormente il blocco dei rinnovi contrattuali, è inaccettabile vedere risorse che appaiono e spariscono e che, allo stato attuale, se confermata l’ultima bozza, si sostanzierebbero in una mancia pari al 65% dell’indennità di vacanza contrattuale già in godimento, oltretutto da distribuire ‘nelle more della definizione del nuovo assetto contrattuale delle amministrazioni pubbliche’ in maniera unilaterale”. E’ quanto dichiarano i sindacati di polizia di ispirazione confederale Siulp, Siap-Anfp, Silp Cgil, Ugl Polizia di Stato e Uil Polizia in merito al testo del ddl Stabilità, un testo che “pur non ufficiale, non è stato ancora smentito dall’Esecutivo”, rimarcano i sindacati, annunciando di aver “convocato per fine mese – come hanno fatto Cgil, Cisl e Uil – le Segreterie unitarie per avviare la mobilitazione di tutte le categorie del pubblico impiego e del Comparto sicurezza”.
“Mentre per il rinnovo del contratto per l’intero Comparto sicurezza e difesa si ‘elargiscono’ appena 74 milioni – si legge ancora in una nota – si incrementa ulteriormente, fino ad oltre 81 milioni, lo stanziamento affinché personale delle Forze armate faccia il lavoro che la Costituzione riserva invece alle Forze di polizia”. “Se non cambierà il testo del disegno di legge di stabilità che verrà consegnato, ci dicono, domani al Parlamento – concludono i sindacati – utilizzeremo tutti gli strumenti di lotta necessari”

L. STABILITA’: SINDACATI POLIZIA VERSO MOBILITAZIONE
Roma, 25 ott. – (AdnKronos) – ”Con seria preoccupazione dobbiamo prendere atto che, anche dopo il CdM di giovedì 15 ottobre scorso, siamo costretti a consultare testi ufficiosi del ddl di Stabilità la cui paternità, però, fino ad ora era stata puntualmente smentita dal Governo”. A dichiararlo in una nota sono i sindacati di polizia di ispirazione confederale Siulp, Siap-Anfp, Silp Cgil, Ugl Polizia di Stato e Uil Polizia, che proseguono: ”oggi che, finalmente disponiamo di un testo che, sia pur non ufficiale, non è stato ancora smentito dall’Esecutivo, abbiamo convocato per fine mese, come hanno fatto Cgil, Cisl e Uil, le Segreterie unitarie per avviare la mobilitazione di tutte le categorie del pubblico impiego e del Comparto sicurezza”‘.
”A fronte di una sentenza della Corte Costituzionale che, nel solco dello sblocco totale dei nostri specifici meccanismi di progressione economica, già ottenuto grazie ad un aspro confronto con l’attuale
Esecutivo, obbliga lo Stato a non protrarre ulteriormente il blocco dei rinnovi contrattuali, è inaccettabile vedere risorse che appaiono e spariscono – proseguono i sindacati – e che, allo stato attuale, se confermata l’ultima bozza, si sostanzierebbero in una mancia pari al 65% dell’indennità di vacanza contrattuale già in godimento, oltretutto da distribuire ‘nelle more della definizione del nuovo assetto contrattuale delle amministrazioni pubbliche’ in maniera unilaterale”.
”Mentre per il rinnovo del contratto per l’intero Comparto sicurezza e difesa si ‘elargiscono’ appena 74 milioni – osservano i sindacati di polizia – si incrementa ulteriormente, fino ad oltre 81 milioni, lo stanziamento affinché personale delle Forze armate faccia il lavoro che la Costituzione riserva invece alle Forze di polizia”.
”Leggi e sentenze devono essere rispettate tutte e da tutti – concludono i sindacalisti in divisa – con un senso dello Stato che deve essere tanto più forte per quanto più alte sono le responsabilità che si ricoprono per cui, se non cambierà il testo del disegno di legge di stabilità che verrà consegnato ci dicono domani al Parlamento, utilizzeremo tutti gli strumenti di lotta necessari per denunciare politicamente il trattamento che lo Stato riserva ai suoi uomini in divisa e fronteggiare l’attacco frontale che oggi viene portato non solo ai lavoratori che rappres
entiamo, ma alle regole basilari dello Stato di diritto”.