lunedì 23 gennaio 2017

BONUS 80 E PER IL 2017: FACCIAMO CHIAREZZA

DALLE BUGIE DEGLI SCIACALLI ALLA REALTA' 

- Comparto Sicurezza – Difesa e Soccorso Pubblico, sospensione contributo straordinario L. 208/2015 art. 1 c. 972.La nota fatta circolare in questi giorni, pubblicata nel sito di NoiPa - ha di fatto comunicato che il contributo di 80 euro mensili a decorrere dalla mensilità di gennaio 2017 è sospeso, in attesa delle determinazioni della Legge 11 dicembre 2016 n.232- art 1, comma 365 ( Legge di Bilancio 2016). Sono giorni che, i soliti sfascisti e delatori che nulla di positivo producono, inondano gli uffici e le chat a cui sono iscritti i colleghi di disinformazioni rispetto al beneficio del Bonus degli 80 euro per il 2017. 

 

Loro i sommi saccenti del “nihil” come dicevano i latini il nulla, comprendono ogni norma e sanno leggere ogni provvedimento di legge, ancora prima che venga licenziato dal parlamento, hanno il dono della preveggenza, così hanno resa pubblica la loro “verità”: il bonus nel 2017 non ci sarà. 

Le tesi a sostegno di questo loro pensiero non è dato conoscerle, ma certamente mirano a creare allarmismo, alimentando la comprensibile demotivazione del personale, senza curarsi se ciò che si dice sia vero o falso. Certo la comunicazione di NoiPA ha fatto gridare allo scandalo lo sciacallo e i suoi prodi: ”ancora una volta abbiamo ragione “…….e NO anche questa volta avete torto, come vi succede da molto tempo hai detto di nuovo una grande bugia (nella peggiore delle ipotesi) o non sai leggere la legge e non conosci le procedure attuative della complessa burocrazia italiana, ahimè! (ipotesi migliore ). 

Proprio nella comunicazione di NOIPA l’ultimo rigo che forse non è stato letto o compreso afferma il contrario di quello che si va farneticando. Proviamo a tradurre l’ultimo rigo della nota di NOI PA – in attesa delle determinazioni ecc... - vuol dire che per applicare le previsioni contenute dall'art. 52 della legge di bilancio, bisognerà aspettare il varo entro la fine del mese di gennaio (il Siap spinge a tutti i livelli per questo risultato, anziché giocare al verde tribuno) del DPCM come previsto dal medesimo articolo, decreto necessario per poter corrispondere il bonus in parola, e nel caso di ritardi ulteriori, pagando ovviamente gli arretrati dal mese di gennaio 2017, quindi senza che nessuno perda nulla, considerato che, la spesa è stata finanziata e approvata dal parlamento con il varo della legge di bilancio. 

Ecco perché NoiPa parla di SOSPENSIONE e non d'INTERRUZIONE. 

Certo lascia l’amaro in bocca assistere al quotidiano impoverimento dell'agire sindacale che, sembra rispondere più agli interessi di altri che a quello dei colleghi, che hanno il diritto di essere informati con correttezza sulle questioni che li riguardano, specie quando si tratta del salario. 

Ciò premesso, informiamo i colleghi che la mancata corresponsione dell’assegno mensile pari a 80 euro nella busta paga del mese di gennaio a tutto il personale del comparto sicurezza, difesa e del soccorso pubblico, sarà comunque corrisposto con effetto retroattivo a decorrere dal 1 gennaio 2017. Ad esempio se per ragioni tecniche e burocratiche l'assegno di 80 euro sarà corrisposto dal 1 marzo 2017, per le mensilità di gennaio e febbraio nella busta paga di febbraio e non oltre marzo come previsto dalla legge, sarà corrisposto l'importo complessivo arretrato pari a 160 euro netti (80 € arretrato gennaio, 80 € mensilità di febbraio).

 

= LEGGI E SCARICA L'ALLEGATO COMUNICATO = 

DOCUMENTO 80 EURO 

IL MESSAGGERO 

1400 V. ISP. DALLA RICHIESTA DI GIUSTIZIA ALLA SALVAGUARDIA DEL CONCORSO

 




IL SIAP HA SEMPRE TUTELATO I DIRITTI DEI COLLEGHI. Le vicende legate a questo concorso sono ormai tracimate nella commedia dell’assurdo, una storia paradossale che ha prodotto, come mostrato da servizi tv e inchieste giornalistiche, sfiducia e legittima “insoddisfazione” del personale per gli esiti che ha prodotto. E’ necessario però, prima di affrontare la problematica, ribadire e rammentare la coerente posizione e le richieste formalizzate dal SIAP.

Perché non è vero che siamo tutti uguali e non è vero che tutti vanno dove spira il vento credendo, che, per interessi particolari o connessi al proselitismo, che un giorno si possa dire una cosa e il giorno dopo tutto l’inverso senza pagarne il prezzo.
Difatti l’11 gennaio 2016, quindi giusto un anno fa, il SIAP, attraverso il Segretario Generale G. TIANI, prese posizione pubblica, indirizzando una lettera ufficiale al Capo della Polizia, di seguito si riporta il testo della missiva ... (il testo integrale nell'allegato)

 IN ALLEGATO:


PROCEDURA PER IL RICONOSCIMENTO DIPENDENZA CAUSA DI SERVIZIO



La Direzione Centrale per le Risorse Umane ha inviato una nota contenente le direttive per gli aspetti propri degli Uffici periferici competenti all'avvio delle procedure per il riconoscimento della dipendenza da causa di servizio delle lesioni traumatiche da causa violenta con modello ML/C-Art. 1880 del Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66

 

 = LEGGI E SCARICA L'ALLEGATA NOTA =  

RAZIONALIZZAZIONE PRESIDI - Esito incontro

Nel tardo pomeriggio di ieri, si è tenuto il preannunciato confronto con l’Amministrazione, in merito alla razionalizzazione del riassetto dei Presidi. La delegazione dell’Amministrazione era presieduta dal Prefetto Roberto Sgalla, Direttore Centrale per le Specialità della Polizia di Stato, il quale ha illustrato a grandi linee l’assetto organizzativo, riguardo la razionalizzazione dei Presidi, finalizzata alla chiusura di molti uffici delle specialità della Polizia di Stato distribuite sul territorio.


 
...
Il Direttore Centrale ha parlato di ipotesi di chiusura di alcuni uffici o di accorpamento dei Compartimenti Polizia Stradale della Basilicata e dell’Umbria, riferendo l'ipotesi di declassamento a Sezioni, ciò non provocherà conseguenze sulla mobilità del personale.
Lo stesso ha dichiarato, inoltre, che il progetto di razionalizzazione dei Presidi è una direttiva interna e non ha nessuna rilevanza esterna.
Il Prefetto Sgalla ha altresì comunicato che al termine di questo incontro, porterà la proposta di chiusura dei Presidi al Capo della Polizia e visto che non c’è alcun obbligo di consenso da parte del sindacato, sarà il Capo della Polizia a decidere se attuarne o meno il piano di chiusura.
Dopo che il Direttore Centrale delle Specialità ha illustrato il suddetto piano di riassetto e di razionalizzazione, tutti i rappresentati delle scriventi OO.SS. hanno espresso la propria contrarietà a tale progetto, ritenendo che la chiusura di molti uffici delle specialità della Polizia di Stato, in un momento storico particolarmente delicato e a rischio terrorismo non può essere accettato, visto che è stata una scelta unilaterale da parte dell'Amministrazione, senza la condivisione del sindacato.
Le OO.SS. hanno altresì ribadito con forza la propria contrarietà, sia per il metodo che per il merito ritenendo che se venisse attuato tale piano , così come è stato rappresentato dall’Amministrazione, provocherebbe dei danni incalcolabili a discapito della sicurezza dei cittadini, che vedono nella Polizia di Stato un proprio punto di riferimento e di garanzia per la sicurezza della collettività. A maggior ragione considerato che l'Amministrazione ha precisato che queste chiusure sono solo il primo step di un progetto ancora più ampio che vedrà la chiusura indiscriminata di altri numerosi uffici, di cui non si esclude anche Commissariati oltre che le Specialità.
In conclusione, le scriventi sigle sindacali, hanno rigettato il progetto dell’Amministrazione sulla razionalizzazione dei Presidi, ritenendolo inopportuno ed hanno condannato la fine della concertazione presso il Dipartimento della P.S. e hanno chiesto un urgente incontro con il Prefetto Matteo Piantedosi, Vice Capo della Polizia con delega all’Ufficio Coordinamento e Pianificazione per le Forze di Polizia, poiché si era impegnato, in alcuni precedenti incontri, a confrontarsi direttamente sulla problematica in argomento, considerato le ricadute che tale progetto ha sull'assetto complessivo di tutte le forze di Polizia, nell'ottica del coordinamento, al fine di assicurare la sicurezza dei cittadini in un quadro unitario e non frammentato come quello che sta perseguendo il Dipartimento della P.S.

Roma, 20 gennaio 2017