Comunicato stampa del 2 settembre 2013
Oggetto: TAV, Erri De Luca nostalgico del proprio passato approfitta
della notorietà per rivivere ardori giovanili fuori tempo massimo per la
democrazia.
“Certo non ci stupiamo della violenta
scesa in campo di Erri De Luca ad infoltire la schiera dei cattivi maestri che
si adoperano a ciclo continuo nel fornire dignità ideologica a ciò che è solo e
soltanto cieca violenza “- così Pietro
DI LORENZO, Segretario Generale Provinciale del SIAP, sindacato
maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato – “ Sono infatti noti i
suoi trascorsi giovanili quale responsabile del servizio di Lotta Continua e
l’occasione della lotta no tav, anche per lui, è una irresistibile occasione
per rivivere gli ardori di un tempo andato.”.
“ Abbiamo ripetuto fino alla noia
che non è compito di un sindacato di Polizia disquisire sull’utilità o meno di
una opera pubblica, ma certo non possiamo accettare in silenzio che certe gravi
parole diventino uso e consuetudine nel dibattito politico intorno al Tav” –
continua DI LORENZO – “ Uno scrittore dovrebbe sapere che le parole, in alcuni
contesti, non sono fini e se stesse e possono contribuire a rendere idealmente accettabile
atti che non possono invece essere sopportabili in una società civile e
democratica.”.
“E’ molto facile, anche per De
Luca, sviare l’attenzione riscaldando il cuore e le menti citando i Ghandiani
sabotaggi all’epoca del colonialismo inglese ” – ancora DI LORENZO – “ Ma è di
una disonestà intellettuale sconcertante utilizzare quel paradigma per
giustificare chi incendia, minaccia, terrorizza e, soprattutto, da più di due
anni attenta alla vita degli operatori delle Forze di Polizia utilizzando armi
micidiali in un contesto completamente diverso”
“Non è questo l’ambito in cui
dissertare politicamente su accostamenti
tanto fantasiosi quanto inaccettabili, ma è nostro dovere richiamare le sagge
parole del procuratore Caselli circa il
pericolo di un silenzio politico e culturale intorno al fiancheggiamento
ideologico assicurato ad atti di una gravità inaudita” – conclude DI LORENZO –
“ Invitiamo lo scrittore Erri De Luca a valutare l’opportunità di scrivere un
nuovo romanzo su questi eventi. Per meglio documentarsi può, per una volta,
passare qualche ora con i nostri ragazzi durante una delle valorose azioni di
disobbedienza civile in modo da poter poi sapientemente descrivere l’elevata
valenza ideologica di una bomba carta che gli esplode contro facendogli perdere
i sensi o di un razzo sparatogli addosso da un mortaio artigianale”