TAV. ESPOSITO (PD): “DA DE
LUCA DELIRI FUORI TEMPO DI UN CATTIVO MAESTRO CHE NON HA MAI CONDANNATO
IL TERRORISMO”.
Le parole con cui Erri De Luca giustifica e incita sabotaggi e violenze contro il cantiere della Tav sono indegne di un intellettuale così come viene definito.
Sono sconcertato dall’attenzione che questo signore continua a godere presso i media, ma soprattutto sono sconcertato dal silenzio con il quale vengono accolte affermazioni così vergognose.
Evidentemente sono in pochi a ricordarsi dei trascorsi penali dell’ex Lotta Continua, che mai ha condannato l’omicidio Calabresi (anzi, scriveva qualche anno fa: “Non c’era bisogno di una banda armata per ammazzare quel commissario. Si doveva ammettere che l' accusa era compatibile con la nostra febbre favorita dall' oltranza criminale delle istituzioni ") e che considera la sanguinosa stagione del terrorismo rosso una ‘guerra civile’.
Non siamo più di fronte alla contestazione di un’infrastruttura, ma alla giustificazione della violenza, il che non può essere tollerato in un Paese democratico, se non da qualche sindacalista come Giorgio Cremaschi, che preferisce giocare a fare l’emulo del sub comandante Marcos anziché prendere le difese dei lavoratori valsusini che, dopo aver subito minacce e sabotaggi, oggi rischiano di rimanere senza lavoro.
L’omertà degli intellettuali denunciata da Giancarlo Caselli non sarà scalfita neppure da tali deliri fuori dalla storia? Si aspetta che qualcuno prenda sul serio le frasi di De Luca e ci scappi il morto? E a pagarne le conseguenze saranno altri, mentre i ‘cattivi maestri’ continueranno a pontificare dai loro colti salotti.
Le parole con cui Erri De Luca giustifica e incita sabotaggi e violenze contro il cantiere della Tav sono indegne di un intellettuale così come viene definito.
Sono sconcertato dall’attenzione che questo signore continua a godere presso i media, ma soprattutto sono sconcertato dal silenzio con il quale vengono accolte affermazioni così vergognose.
Evidentemente sono in pochi a ricordarsi dei trascorsi penali dell’ex Lotta Continua, che mai ha condannato l’omicidio Calabresi (anzi, scriveva qualche anno fa: “Non c’era bisogno di una banda armata per ammazzare quel commissario. Si doveva ammettere che l' accusa era compatibile con la nostra febbre favorita dall' oltranza criminale delle istituzioni ") e che considera la sanguinosa stagione del terrorismo rosso una ‘guerra civile’.
Non siamo più di fronte alla contestazione di un’infrastruttura, ma alla giustificazione della violenza, il che non può essere tollerato in un Paese democratico, se non da qualche sindacalista come Giorgio Cremaschi, che preferisce giocare a fare l’emulo del sub comandante Marcos anziché prendere le difese dei lavoratori valsusini che, dopo aver subito minacce e sabotaggi, oggi rischiano di rimanere senza lavoro.
L’omertà degli intellettuali denunciata da Giancarlo Caselli non sarà scalfita neppure da tali deliri fuori dalla storia? Si aspetta che qualcuno prenda sul serio le frasi di De Luca e ci scappi il morto? E a pagarne le conseguenze saranno altri, mentre i ‘cattivi maestri’ continueranno a pontificare dai loro colti salotti.
MONTARULI (FDI): “TAV, ORA LA ANNUNZIATA PRENDA LE DISTANZE
DA DE LUCA E RIZZO"
Vorremmo sapere da Lucia Annunziata se crede ancora
che i recenti episodi avvenuti in Val di Susa siano “un bell'esempio di
democrazia e partecipazione” così come qualche tempo fa scriveva in
risposta ad un professore torinese.
Il suo giornale on-line, infatti, lascia spazio a troppe
posizioni ambigue e pericolose che vanno condannate senza se e senza ma. Che le
sue penne di punta siano Lele Rizzo, riferimento del centro-sociale Askatasuna, e Erri De Luca,
intellettuale a favore del sabotaggio in Val di Susa, è un fatto preoccupante
da cui dovrebbe prendere direttamente le distanze poiché, se il dissenso nei
confronti dell'opera è legittimo, non è altrettanto legittimo incitare o
giustificare atti illegali che stanno mettendo a serio rischio il lavoro e le
vite degli operai.
Siamo certi che Lucia Annunziata abbia un’idea diversa di
come esprimere il dissenso nei confronti della TAV, che non coincide con le
azioni di guerriglia e gli attacchi vigliacchi mafioso-terroristici perpetuati
a danni di cose e persone, ed per questo che chiediamo a lei, che è il
direttore dell'Huffington Post, di pronunciarsi smentendo i deliri di cattivi
maestri poiché l'ambiguità, di cui ha parlato recentemente il Procuratore
Caselli, non vale solo per una certa parte della politica ma anche per il mondo
intellettuale e culturale del nostro Paese che non deve giustificare, neppure
con il silenzio, quegli atti vergognosi di intimidazione nei confronti di chi
opera per la realizzazione della Torino-Lione o, semplicemente, non si conforma
al mono-pensiero NOTAV.