martedì 21 agosto 2012

SIAP: Torino al terzo posto per criminalità è indice di un declino inaccettabile.

Torino, 21 ago. (Adnkronos) - ''Eravamo stati facili profeti
 quando gia' a luglio avvertimmo del pericolo tracollo della sicurezza 
a Torino a causa della spending review che si realizzera'. Purtroppo i dati pubblicati ufficialmente ieri hanno confermato con largo anticipo gli effetti nefasti dei continui tagli al Comparto Sicurezza''. Ad affermarlo e' Pietro Di Lorenzo, segretario generale provinciale del Siap Torino, sindacato della Polizia di Stato. ''Apprendere che Torino e' salita sul triste podio della criminalita' diffusa non fa che aumentare nelle donne e uomini in divisa lo stato di frustrazione e rabbia''. '' L'elencazione delle carenze l'abbiamo fatta mille volte - continua Di Lorenzo - Ora ci rivolgiamo a tutta la classe politica locale di ogni grado e colore: non lasciate spegnersi questa citta'''. L'appello e' a ''fare il possibile e l'impossibile per opporvi a ulteriori tagli al Comparto Sicurezza e porre rimedio a quelli gia' previsti dalla spending review che, con il blocco del turn over, potrebbero causare a Torino un deficit totale di uomini quantificabile tra le 500 e le 800 unita'''. Secondo il sindacalista ''e' ora di dare una svolta per invertire questa lenta agonia. Cominciate con il prendere decisioni coraggiose ed utili per l'intera collettivita' della provincia di Torino: togliere le forze di Polizia da Chiomonte, lasciare esclusivamente l'Esercito e certezza della pena per chi viola la Legge. I cittadini hanno bisogno della nostra presenza e del nostro lavoro vicino a loro - conclude - e non sperduti in mezzo ad una montagna dove in piu' di un anno non si e' fatto altro che un piccolo buchetto''. (Ssa/Ct/Adnkronos)21-AGO-12 12:1321-08-12 12:17 NNNN


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Sicurezza: Siap Torino, tracollo con spending review, rischio deficit 800 uomini in citta'

Torino, 21 ago. (Adnkronos) - ''Eravamo stati facili profeti quando gia' a luglio avvertimmo del pericolo tracollo della sicurezza a Torino a causa della spending review che si realizzera'. Purtroppo i dati pubblicati ufficialmente ieri hanno confermato con largo anticipo gli effetti nefasti dei continui tagli al Comparto Sicurezza''. Ad affermarlo e' Pietro Di Lorenzo, segretario generale provinciale del Siap Torino, sindacato della Polizia di Stato. ''Apprendere che Torino e' salita sul triste podio della criminalita' diffusa non fa che aumentare nelle donne e uomini in divisa lo stato di frustrazione e rabbia''. '' L'elencazione delle carenze l'abbiamo fatta mille volte - continua Di Lorenzo - Ora ci rivolgiamo a tutta la classe politica locale di ogni grado e colore: non lasciate spegnersi questa citta'''. L'appello e' a ''fare il possibile e l'impossibile per opporvi a ulteriori tagli al Comparto Sicurezza e porre rimedio a quelli gia' previsti dalla spending review che, con il blocco del turn over, potrebbero causare a Torino un deficit totale di uomini quantificabile tra le 500 e le 800 unita'''. Secondo il sindacalista ''e' ora di dare una svolta per invertire questa lenta agonia. Cominciate con il prendere decisioni coraggiose ed utili per l'intera collettivita' della provincia di Torino: togliere le forze di Polizia da Chiomonte, lasciare esclusivamente l'Esercito e certezza della pena per chi viola la Legge. I cittadini hanno bisogno della nostra presenza e del nostro lavoro vicino a loro - conclude - e non sperduti in mezzo ad una montagna dove in piu' di un anno non si e' fatto altro che un piccolo buchetto''.
(21 agosto 2012 ore 12.16)

Criminalità - Siap: "Torino al terzo posto, è inaccettabile"

Torino - “Eravamo stati facili profeti quando già a luglio avvertimmo del pericolo tracollo della sicurezza a Torino a causa della spending review che si realizzerà”. Sono state le parole di Pietro Di Lorenzo, segretario generale provinciale del Siap, sindacato della polizia di Stato. “Purtroppo - continua Di Lorenzo - i dati pubblicati ufficialmente ieri hanno confermato con largo anticipo gli effetti nefasti dei continui tagli al Comparto Sicurezza”.
“Apprendere che Torino è salita sul triste podio della criminalità diffusa non fa che aumentare nelle donne e uomini in divisa lo stato di frustrazione e rabbia – prosegue il segretario - La nostra è sempre stata una città che, nonostante i fenomeni sociali che l’hanno interessata, è riuscita a garantire attraverso le forze di Polizia presenti un livello di sicurezza e di vivibilità superiore alle altre grandi città.
"Adesso non è più così e le cronache ne rendono continua testimonianza. Leggere di ultra settantenni picchiati ferocemente per strada da bande di scippatori e rapinatori fa male al cuore e ci umilia come poliziotti. Abbiamo scelto questa professione per passione e perché crediamo nello Stato, ma questo Stato ha scelto di lasciare morire noi e uno dei diritti fondamentali del cittadino: la sicurezza. L’elencazione delle carenze l’abbiamo fatta mille volte. Ora ci rivolgiamo a tutta la classe politica locale di ogni grado e colore: non lasciate spegnersi questa città!”.
“ Dovete fare il possibile e l’impossibile - sottolinea Di Lorenzo - per opporvi al ulteriori tagli al Comparto Sicurezza e porre rimedio a quelli già previsti dalla spending review che, con il blocco del turn over, potrebbero causare a Torino un deficit totale di uomini quantificabile tra le 500 e le 800 unità. I cittadini non possono essere lasciati soli di fronte al pericolo reale e quotidiano di chi cerca di depredarlo di tutto, dalla bici ai beni di casa. Siete state eletti anche perché possiate contribuire con il vostro impegno alla loro sicurezza ”.
“ E’ ora quindi di dare una svolta per invertire questa lenta agonia – conclude il segretario – Cominciate con il prendere decisioni coraggiose ed utili per l’intera collettività della provincia di Torino: togliere le forze di Polizia da Chiomonte, lasciare esclusivamente l’Esercito e certezza della pena per chi viola la Legge. I cittadini hanno bisogno della nostra presenza e del nostro lavoro vicino a loro e non sperduti in mezzo ad una montagna dove in più di un anno non si è fatto altro che un piccolo buchetto.”