lunedì 31 dicembre 2012
domenica 30 dicembre 2012
Assunzioni Agenti e concorsi Vice Sovrintendenti
Decreto Legge 28 dicembre 2012, n. 227
Gazzetta Ufficiale 301 del 28 dicembre 2012
Articolo 2 - Comma 5
Al fine di garantire la piena funzionalita' della Polizia di Stato, anche in relazione alle esigenze connesse con le missioni internazionali:
a) ai fini delle autorizzazioni alle assunzioni per l'accesso alla qualifica di agente della Polizia di Stato, le vacanze organiche nel ruolo dei sovrintendenti, di cui alla tabella A allegata al decreto del Presidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 335, e successive modificazioni, possono essere utilizzate per le assunzioni di agenti anche in eccedenza alla dotazione organica del ruolo degli agenti e assistenti di cui alla predetta tabella A. Le conseguenti posizioni di soprannumero nel ruolo degli agenti e assistenti sono riassorbite per effetto dei passaggi per qualunque causa del personale del predetto ruolo a quello dei sovrintendenti;
Gazzetta Ufficiale 301 del 28 dicembre 2012
Articolo 2 - Comma 5
Al fine di garantire la piena funzionalita' della Polizia di Stato, anche in relazione alle esigenze connesse con le missioni internazionali:
a) ai fini delle autorizzazioni alle assunzioni per l'accesso alla qualifica di agente della Polizia di Stato, le vacanze organiche nel ruolo dei sovrintendenti, di cui alla tabella A allegata al decreto del Presidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 335, e successive modificazioni, possono essere utilizzate per le assunzioni di agenti anche in eccedenza alla dotazione organica del ruolo degli agenti e assistenti di cui alla predetta tabella A. Le conseguenti posizioni di soprannumero nel ruolo degli agenti e assistenti sono riassorbite per effetto dei passaggi per qualunque causa del personale del predetto ruolo a quello dei sovrintendenti;
b) il Ministero dell'interno e' autorizzato, per l'anno 2013, ad attivare procedure e modalita' concorsuali semplificate per l'accesso alla qualifica di vice sovrintendente, nei limiti dei posti complessivamente disponibili in organico al 31 dicembre 2012, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Entrata in vigore del provvedimento: 28 dicembre 2012
giovedì 27 dicembre 2012
lunedì 24 dicembre 2012
domenica 23 dicembre 2012
La polizia blocca il turn over Torino perde quattrocento agenti. Il SIAP TORINO su "LaStampa".
Cronaca
23/12/2012
- IN PENSIONE NEL 2013 via 500 agenti, ne arrivano solo 110
La polizia blocca il turn over
Torino perde quattrocento agenti
Organici ridotti, ma saranno pagati gli straordinari per i servizi Tav
massimo numa
torino
Il numero non è ancora certo ma oscilla tra i 400 e i 500
poliziotti, che raggiunti i limiti di età, lasceranno la questura di
Torino per andare in pensione. L’organico era già sotto di 350 unità nel
2011 e, sempre secondo indiscrezioni, solo 110 nuovi agenti (90 in
questura, 10 al reparto mobilem e 10 alla Stradale) , appena usciti dai
corsi di addestramento, sostituiranno solo in minima parte i colleghi
messi a riposo.
Un colpo duro da assorbire, per la polizia, già alle prese con le
note difficoltà di bilancio e la mancanza di risorse. Unica nota
positiva, lo sblocco degli straordinari per le centinaia di poliziotti
impiegati, nei mesi scorsi, per difendere il cantiere della Torino-Lione
dall’ala violenta del movimento No Tav.
Tra i «pensionandi» ci sono agenti dalla grandissima professionalità e
esperienza, che hanno lavorato sino a ieri in settori chiave, dalla
Digos alla squadra mobile. È un patrimonio che va disperso, non solo una
fredda questione di numeri, di caselle che restano vuote.
L’amministrazione dovrà riorganizzare i vari settori con le forze
rimaste a disposizione. Senza indebolire la rete di protezione della
città e la il contrasto alla malavita organizzata.
Spiega il consigliere nazionale del Sap, Massimo Montebove: «Siamo di
fronte a una emorragia di personale di vaste dimensioni, tale da
mettere in crisi l’intera struttura. La gente se ne va dopo il
“terrorismo pensionistico” degli ultimi due governi. Vanno via perchè
temono di dovere restare sino a 62 anni. I nuovi arrivati, tra l’altro,
avranno persino problemi di trovare un posto dove dormire, nelle caserme
non c’è più posto, anche questo è un problema da affrontare e
risolvere, non si può attendere ancora». E le professionalità perdute? «E’ il capitolo più doloroso. se ne
vanno investigatori di altissimo profilo, esperti di ordine pubblico con
un irripetibile bagaglio di conoscenze, costruite anno dopo anno.
Nessuno vuole correre il rischio di trovarsi, alla fine dei 35 anni di
lavoro, con pensioni , magari,ridotte», conclude Montebove.
Preoccupata anche l’analisi del segretario provinciale del Siap,
Pietro Di Lorenzo: «Sono numeri importanti, che in un certo senso
addolorano chi fa questo mestiere. Anche questo fenomeno è una
conseguenza di una crisi già in atto da tempo. Gli uomini dei reparti
mobili, costretti, tanto per fare un esempio, a 40 giorni di servizi
continui senza riposo. E l’età media avanza, ormai vicina ai 45 anni di
età. È ormai chiaro che si tende a ridurre di migliaia di unità, è nel
mirino tutto il comparto sicurezza, non solo polizia, ma anche
carabinieri e Finanza. Alla fine di questo percorso i cali complessivi
saranno pari a migliaia e migliaia di unità».
venerdì 21 dicembre 2012
Pagamento compenso lavoro straordinario Tav gennaio- settembre 2012. Premiate le rivendicazioni e denunce del Siap Torino.
Con Circolare prot. nr. 3533, emessa in data odierna, avente oggetto "Pagamento compenso lavoro straordinario NO TAV Gennaio Settembre 2012" il locale Ufficio Amministrativo Contabile rende noto che sono in corso di pagamento le ore di straordinario rese dal personale della Polizia di Stato in occasione delle manifestazioni No Tav nel periodo Gennaio-Settembre 2012.
INDIPENDENTEMENTE DA CIO' CHE AFFERMANO MICRO SINDACATI, PIU' IMPEGNATI A SOFFRIRE DELL'ATTENZIONE MEDIATICA RISERVATA AL SIAP TORINO (CERCANDO INUTILMENTE DI SCREDITARNE L'ENORME LAVORO SVOLTO A TUTELA DI TUTTI I COLLEGHI) PIUTTOSTO CHE ADOPERARSI ANALOGAMENTE, E' ANCHE UN RISULTATO DEL SIAP TORINO!
Mentre molti hanno atteso passivamente gli eventi, sono stati decine gli interventi DOCUMENTATI e NOTI di questa Segreteria Provinciale e di quella Nazionale che, attraverso lettere a tutti i vertici istituzionali e pubbliche denunce a mezzo stampa, hanno richiesto senza sosta il pagamento delle spettanze.
NON SIAMO STATI GLI UNICI E NE SIAMO LIETI PERCHE', SENZA DUBBIO, CHIUNQUE SI ADOPERI COME NOI PER DENUNCIARE E RIVENDICARE E' PER NOI UN ALLEATO E NON UN NEMICO. AL CONTRARIO DI COME CI CONSIDERANO GLI INVIDIOSI.
Non ci soddisfa minimante il fatto che per liquidare le ore relative ai servizi Tav sia stato bloccato il pagamento delle ore prestate per l'Emergenza Nord Africa perchè, per il SIAP, tutte le prestazioni devono essere liquidate nei tempi dovuti agli aventi diritto. E continueremo a richiederlo!
AL RIGUARDO SPECIFICHIAMO CHE, PER QUANTO RIGUARDA CERTAMENTE TORINO, NON VI E' STATA ALCUNA PROGRAMMAZIONE NEL BLOCCO DEL PAGAMENTO DELLE ORE "EMERGENZA NORD AFRICA". ALTRIMENTI I COLLEGHI NON SI SAREBBERO RITROVATI A ZERO COMPENSO E CHI HA, COME AFFERMATO, "NOTIZIE ATTENDIBILI" DIVERSE DA QUELLE CONOSCIUTE A TUTTI I COMUNI MORTALI DELLA POLIZIA DI STATO DOVREBBE INFORMARE ALMENO I PROPRI ISCRITTI VISTO CHE, COME RISCONTRABILE, SI SONO RIVOLTI AL SIAP PER SAPERE COME MAI IMPROVVISAMENTE NON GLI E' STATO CORRISPOSTO IL DOVUTO.
La smania di apparire (che per noi è attività 365 giorni all'anno a 360°) può far compiere errori ma, CERTAMENTE, NE FA COMPIERE CHI QUESTA SMANIA L'HA PER CRITICARE GRATUITAMENTE CHI LAVORA.
BUON NATALE COMUNQUE ANCHE A VOI, non abbiamo nulla da invidiarvi e, quindi, ci sentiamo piu' buoni.
BUON NATALE COMUNQUE ANCHE A VOI, non abbiamo nulla da invidiarvi e, quindi, ci sentiamo piu' buoni.
giovedì 20 dicembre 2012
mercoledì 19 dicembre 2012
SBLOCCO TURNO OVER FORZE DI POLIZIA, INTRODOTTE MODIFICHE ALLA LEGGE DI STABILITA' DURANTE LE VOTAZIONI AL SENATO
L.STABILITA': PD, RISULTATO IMPORTANTE PER FORZE ORDINE
DA NOI CONTRIBUTO FONDAMENTALE
(ANSA) - ROMA, 19 DIC - 'Nella votazione della legge di stabilita' in
corso al Senato, grazie allo sforzo determinante del Partito
democratico, i relatori hanno introdotto una modifica con nuovi
finanziamenti dello sblocco del turn over delle Forze dell'Ordine, pari a
70 milioni nel 2013 e 120 milioni nel 2014. E' un risultato
importantissimo di tutto il Parlamento a cui il Pd ha dato un contributo
fondamentale sino dalla discussione svolta alla Camera dei Deputati'.
Lo dicono la Presidente del Gruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro, la
vice presidente della commissione Difesa Roberta Pinotti e il
Presidente del Forum Sicurezza Emanuele Fiano.
'Siamo orgogliosi di aver contribuito in questi mesi a questo risultato
- concludono - che risponde alla aspettative di migliaia di giovani'.
(ANSA) IA-COM 19-DIC-12 15:04 NNNN
L.STABILITA': GASPARRI, PROMESSA MANTENUTA SU FORZE ORDINE
(ANSA) - ROMA, 19 DIC - 'Promessa mantenuta per le forze dell'ordine.
Avevo detto chiaramente che senza modifiche ai fondi per le forze
dell'ordine il Pdl non avrebbe votato la Legge di stabilita' all'esame
del Parlamento. Un forte impegno che oggi ha portato all'importante
risultato raggiunto con tenacia e determinazione in commissione con lo
stanziamento di 70 milioni per quest'anno e di 120 per i successivi'. Lo
afferma il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri. 'Delle
risorse per sbloccare il turn over delle forze dell'ordine - aggiunge -
avevo fatto una mia personale 'battaglia'. Oggi posso rivendicare questo
risultato perche' si puo' risparmiare su tante cose ma non si puo'
mettere a rischio la sicurezza dei cittadini'. (ANSA) IA-COM 19-DIC-12
15:01 NNNN
martedì 18 dicembre 2012
Convenzione tra Ministero dell'Interno e FF.SS.
Dopo le sollecitazioni del Coordinamento SIAP Polizia Ferroviaria, martedì 18 dicembre alle ore 12,00 si è svolta una riunione, presso il Dipartimento della P.S. relativamente a dei chiarimenti su alcuni aspetti applicativi sulla convenzione tra Ministero dell'Interno e FF. SS.
Nella mattinata del giorno 18 dicembre 2012 si è tenuta presso il
Ministero dell’Interno, la riunione chiesta da questa Segreteria
Nazionale per la risoluzione di alcune problematiche di specialità date
dall’applicazione della convenzione con F.S.. Erano presenti il
Direttore dell’Ufficio rapporti sindacali Dr. Castrese De Rosa, il
Direttore della Polizia Ferroviaria Dr. Caroselli, e una delegazione
SIAP composta dal Segretario Nazionale Luigi Lombardo e dal responsabile
del Coordinamento Polfer Dolcet Michele.
In tale assise il Direttore di specialità ha espresso il suo rammarico in quanto, a suo dire non ha sufficientemente coinvolto le Organizzazioni Sindacali, in merito alle novità dettate della nuova convenzione, siglata pochi mesi fa, tra il Dipartimento e Ente F.S. Lo stesso proseguiva riferendo che sebbene ci siano state delle criticità iniziali, visto il primo periodo sperimentale, la convenzione attualmente ha permesso di ottenere una maggiore visibilità e presenza della Polizia di Stato a bordo treno nonché in quest’ultimo periodo molti Compartimenti hanno superato il quorum indicato dei treni a rischio, permettendo quindi l’effettuazione di maggior numero di scorte d’iniziativa.
Inoltre aggiungeva che alcune problematiche sul territorio sono in fase di risoluzione, come ad esempio presso il Compartimento Lombardia.
Lo stesso Direttore ci riferiva che il M.E.F. ha stornato i fondi necessari i per il pagamento delle indennità arretrate sufficienti per coprire 6 o 7 mesi, in base alla ripartizione dei singoli Compartimenti, riferendo altresì che dette somme saranno pagate i primi giorni del prossimo mese di gennaio 2013.
Il SIAP, ha ribadito che l’Amministrazione deve necessariamente coinvolgere le OO.SS. sia in periferia che al centro al fine di addivenire a criteri che consentano una equa partecipazione a detti servizi, evitando evidenti disparità di impiego.
Il SIAP ha richiesto che oltre alle direttive operative per i Dirigenti dei Compartimenti anche le liste dei treni critici siano anche inviate alle OO.SS. per permettere dei suggerimenti o integrazioni presso i competenti comitati.
Il Direttore Caroselli ha ribadito che i posti Polfer possono all’occorrenza restare chiusi nel caso di scorte programmate se non vi è personale a sufficienza, e si è impegnato a fornire la lista dei treni a lunga percorrenza da scortare.
A fine incontro, d’intesa con l’Amministrazione si è convenuto di aggiornare la riunione ad un prossimo incontro dopo aver ricevuto le disposizioni impartite ai singoli Compartimenti, con a disposizione i dati richiesti.
Il SIAP tramite il suo Coordinamento continuerà a monitorare l’applicazione della convenzione segnalando ogni eventuale discrasia applicativa.
In tale assise il Direttore di specialità ha espresso il suo rammarico in quanto, a suo dire non ha sufficientemente coinvolto le Organizzazioni Sindacali, in merito alle novità dettate della nuova convenzione, siglata pochi mesi fa, tra il Dipartimento e Ente F.S. Lo stesso proseguiva riferendo che sebbene ci siano state delle criticità iniziali, visto il primo periodo sperimentale, la convenzione attualmente ha permesso di ottenere una maggiore visibilità e presenza della Polizia di Stato a bordo treno nonché in quest’ultimo periodo molti Compartimenti hanno superato il quorum indicato dei treni a rischio, permettendo quindi l’effettuazione di maggior numero di scorte d’iniziativa.
Inoltre aggiungeva che alcune problematiche sul territorio sono in fase di risoluzione, come ad esempio presso il Compartimento Lombardia.
Lo stesso Direttore ci riferiva che il M.E.F. ha stornato i fondi necessari i per il pagamento delle indennità arretrate sufficienti per coprire 6 o 7 mesi, in base alla ripartizione dei singoli Compartimenti, riferendo altresì che dette somme saranno pagate i primi giorni del prossimo mese di gennaio 2013.
Il SIAP, ha ribadito che l’Amministrazione deve necessariamente coinvolgere le OO.SS. sia in periferia che al centro al fine di addivenire a criteri che consentano una equa partecipazione a detti servizi, evitando evidenti disparità di impiego.
Il SIAP ha richiesto che oltre alle direttive operative per i Dirigenti dei Compartimenti anche le liste dei treni critici siano anche inviate alle OO.SS. per permettere dei suggerimenti o integrazioni presso i competenti comitati.
Il Direttore Caroselli ha ribadito che i posti Polfer possono all’occorrenza restare chiusi nel caso di scorte programmate se non vi è personale a sufficienza, e si è impegnato a fornire la lista dei treni a lunga percorrenza da scortare.
A fine incontro, d’intesa con l’Amministrazione si è convenuto di aggiornare la riunione ad un prossimo incontro dopo aver ricevuto le disposizioni impartite ai singoli Compartimenti, con a disposizione i dati richiesti.
Il SIAP tramite il suo Coordinamento continuerà a monitorare l’applicazione della convenzione segnalando ogni eventuale discrasia applicativa.
La Segreteria Nazionale SIAP
lunedì 17 dicembre 2012
Approvato OdG per Riordino - Apertura Tavolo Interministeriale
Prosegue l’impegno del Sindacato che, nell’ambito dei lavori
parlamentari per la revisione dello strumento militare nazionale, ha
sostenuto la presentazione di alcuni Ordini del Giorno. Approvato quello
relativo al riordino delle carriere ed il relativo schema di legge
delega approda su di un tavolo interministeriale
Di fatto, l’approvazione dell’ordine del giorno 9/5569/13 è inquadrabile nella prosecuzione dell’impegno affinché il riordino delle carriere sia un obiettivo raggiungibile. Lo schema di legge delega realizzato dal Tavolo di lavoro istituito dal Viminale, approda su un tavolo interministeriale i cui lavori dovrebbero iniziare già il 17 dicembre p.v.
Leggi il testo
DISEGNO DI LEGGE: S. 3271 – DELEGA AL GOVERNO PER LA REVISIONE DELLO
STRUMENTO MILITARE NAZIONALE E NORME SULLA MEDESIMA MATERIA (APPROVATO
DAL SENATO) (A.C. 5569) ED ABBINATA PROPOSTA DI LEGGE REGUZZONI ED ALTRI
(A.C. 4740)
Dal resoconto della Camera dei Deputati – Seduta dell’11
Dicembre 2012 – documenti esaminati nel corso della seduta –
Comunicazione all’Assemblea.
http://www.siap-polizia.org/uploads/docs/comunicato_odg-strumentomilitare-13-12162313.pdfgiovedì 13 dicembre 2012
mercoledì 12 dicembre 2012
SALVE PER ORA LE QUESTURE E LE PREFETTURE
NESSUNA CONVERSIONE IN LEGGE PER IL DECRETO CHE RIORGANIZZAVA LE PROVINCE: Seppellito, a quanto si apprende, da una valanga di emendamenti e subemendamenti il provvedimento che riorganizzava (tagliava) le province.
Risulterebbe impossibile far approdare il provvedimento in aula, rispettando così il calendario dei lavori al Senato.
Appare
probabile, a questo punto, che il Governo trovi una norma fatta in modo
tale da contemperare e coordinare le disposizioni sulle province
previste dalla c.d. spending review.
Alla luce però di quanto
accaduto alla Camera dei Deputati, viste anche le pressioni esercitate
in sede di audizioni dal Sindacato e grazie anche alla nostra ferma
protesta rispetto alla chiusura di ben 35 Questure e Prefetture, il
Ministro dell’Interno ci ha fatto anticipare che nel corso del Consiglio
dei Ministri di oggi pomeriggio il regolamento in materia di
riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio, a norma
dell’articolo 10 del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con
modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012 verrà esaminato con espunta
la parte attinente le chiusure contestate di Prefetture e Questure.
Preso
atto che le politiche che i governi intendono adottare vanno verso un
modello di riorganizzazione dell’apparato dello Stato, il Sindacato
auspica che qualsiasi eventuale riorganizzazione sia impostata in una
logica di confronto con le organizzazioni sindacali del personale
interessato e che la presenza dello Stato sul territorio sia comunque
armonica e capillare, tale da continuare a garantire sicurezza ai
cittadini ed alle imprese.
lunedì 10 dicembre 2012
domenica 9 dicembre 2012
Rave party: Ergastolo a Gorelli per l’uccisione dell'appuntato CC Antonio Santarelli.
Grosseto, 8 dic - Il gup del Tribunale di Grosseto, Marco Bilisari ha
condannato all'ergastolo il 20enne Matteo Gorelli, che il mattino di
Pasquetta del 2011 aggredì insieme a tre amici minorenni due carabinieri
che li avevano fermati a un posto di blocco,
mentre i quattro ragazzi stavano andando a un rave party a Sorano, in
Maremma. La sentenza, inaspettata, è arrivata nella tarda serata di
ieri.
I legali del giovane di Cerreto Guidi (Firenze) attenderanno le
motivazioni della sentenza, ma ricorreranno quasi sicuramente in
appello. Il gup non ha riconosciuto le attenuanti generiche a Gorelli,
accogliendo la richiesta dell'Avvocatura di Stato che aveva invocato,
durante l'udienza, proprio l'ergastolo. Il pm Giuseppe Coniglio aveva
chiesto 20 anni di carcere. Alla lettura della sentenza la mamma di
Gorelli è scoppiata a piangere. All'inizio del processo con rito
abbreviato, la donna aveva abbracciato la vedova dell'appuntato Antonio
Santarelli, morto dopo un anno di coma a seguito dell'aggressione, in
cui è rimasto gravemente ferito a un occhio anche il carabiniere
Domenico Marino, che ieri era in aula.
Gorelli è stato condannato anche a versare 300mila euro al figlio del
carabiniere ucciso, 200mila alla vedova, 200mila al fratello e alla
sorella del militare e 260mila al Ministero della Difesa. (Adnkronos)
venerdì 7 dicembre 2012
giovedì 6 dicembre 2012
mercoledì 5 dicembre 2012
Riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio: lettera al Presidente del Consiglio
Il SIAP, congiuntamente ad altre OO.SS. della Polizia di Stato, dei Prefetti, dei Vigili del Fuoco e del personale civile del Ministero dell'Interno, ha inviato al Presidente Monti, una lettera relativa alla riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio in attuazione dell'art. 10 del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95
Al Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri
E p.c. Al Sig.Ministro dell’Interno
Al Sig. Ministro per la Pubblica Amministrazione e la
semplificazione
Al Sig. Presidente della Commissione di garanzia per l’attuazione della legge 146/90 c/o la Presidenza del Consiglio dei Ministri
Al Sig.
Capo Dipartimento per le Politiche del personale dell’Amministrazione
Civile e per le Risorse strumentali e Finanziarie
Ministero dell’Interno
Roma
Roma
Oggetto: Proclamazione dello stato di agitazione e richiesta di attivazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione.
Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento in materia di riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio, in attuazione dell’articolo 10 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135.
Signor Presidente,
in un momento storico come quello attuale, caratterizzato da una grave crisi economico-finanziaria che colpisce il tessuto produttivo del Paese e la tenuta dei livelli occupazionali, che anima tensioni sociali e rischia di erodere i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali e che richiede uno sforzo particolare, da parte di tutti, nell’interesse del mantenimento della coesione sociale, si ritiene impensabile ridisegnare, senza un adeguato confronto con le Parti in causa, la presenza dello Stato sul territorio.
Lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante il regolamento in materia di riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio, in attuazione dell’articolo 10 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 segna, ad avviso di queste sigle sindacali, un pericoloso arretramento delle funzioni statali in tante, troppe, zone del Paese. E’ pensabile agganciare senza un’adeguata riflessione sulle possibili ricadute in termini di sicurezza e garanzia dei diritti civili, la presenza dello Stato sul territorio a valutazioni di altra natura formulate per rivedere gli ambiti territoriali delle Province? E’ legittimo, in termini di costituzionalità, disegnare la nuova mappa dell’assetto territoriale dello Stato ricalcando confini nati per regolare esigenze politico-amministrative di natura locale? Come si intende garantire il medesimo servizio in termini di sicurezza e soccorso pubblico in ambiti territoriali che contano 180.000 abitanti e altri in cui il dato demografico tocca 1.800.000 unità?
Non è intenzione di alcuno sottrarsi a una revisione della spesa pubblica e ad una riforma dello Stato che abbia al centro i cittadini e l'universalità dei diritti civili ma allo stesso tempo non è intenzione di alcuna di queste OO.SS. assistere in silenzio allo smantellamento di quel sistema di sicurezza che della L.121/81 ha comunque garantito a questo Paese stabilità e tenuta della coesione sociale ed abbassare il livello del soccorso tecnico alla popolazione soggetta a continue calamità naturali.
Per questi motivi le scriventi OO.SS proclamano sin d’ora lo stato di agitazione che vedrà nei prossimi giorni ulteriori iniziative che riguarderanno gli specifici settori di competenza.
Si richiede, pertanto, ai sensi della normativa vigente l’avvio della procedura di raffreddamento, in mancanza verranno adottate iniziative, già in corso di definizione.
in un momento storico come quello attuale, caratterizzato da una grave crisi economico-finanziaria che colpisce il tessuto produttivo del Paese e la tenuta dei livelli occupazionali, che anima tensioni sociali e rischia di erodere i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali e che richiede uno sforzo particolare, da parte di tutti, nell’interesse del mantenimento della coesione sociale, si ritiene impensabile ridisegnare, senza un adeguato confronto con le Parti in causa, la presenza dello Stato sul territorio.
Lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante il regolamento in materia di riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio, in attuazione dell’articolo 10 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 segna, ad avviso di queste sigle sindacali, un pericoloso arretramento delle funzioni statali in tante, troppe, zone del Paese. E’ pensabile agganciare senza un’adeguata riflessione sulle possibili ricadute in termini di sicurezza e garanzia dei diritti civili, la presenza dello Stato sul territorio a valutazioni di altra natura formulate per rivedere gli ambiti territoriali delle Province? E’ legittimo, in termini di costituzionalità, disegnare la nuova mappa dell’assetto territoriale dello Stato ricalcando confini nati per regolare esigenze politico-amministrative di natura locale? Come si intende garantire il medesimo servizio in termini di sicurezza e soccorso pubblico in ambiti territoriali che contano 180.000 abitanti e altri in cui il dato demografico tocca 1.800.000 unità?
Non è intenzione di alcuno sottrarsi a una revisione della spesa pubblica e ad una riforma dello Stato che abbia al centro i cittadini e l'universalità dei diritti civili ma allo stesso tempo non è intenzione di alcuna di queste OO.SS. assistere in silenzio allo smantellamento di quel sistema di sicurezza che della L.121/81 ha comunque garantito a questo Paese stabilità e tenuta della coesione sociale ed abbassare il livello del soccorso tecnico alla popolazione soggetta a continue calamità naturali.
Per questi motivi le scriventi OO.SS proclamano sin d’ora lo stato di agitazione che vedrà nei prossimi giorni ulteriori iniziative che riguarderanno gli specifici settori di competenza.
Si richiede, pertanto, ai sensi della normativa vigente l’avvio della procedura di raffreddamento, in mancanza verranno adottate iniziative, già in corso di definizione.
SINPREF - SNADIP-CISAL
SIULP - SAP - SIAP - UGL POLIZIA DI STATO - CONSAP - ANFP
FNS CISL - CONFSAL VVF - CONAPO
FP-CGIL - UIL-PA - FLP-INTERNO - UGL-INTESA
SIULP - SAP - SIAP - UGL POLIZIA DI STATO - CONSAP - ANFP
FNS CISL - CONFSAL VVF - CONAPO
FP-CGIL - UIL-PA - FLP-INTERNO - UGL-INTESA
lunedì 3 dicembre 2012
Straordinari bloccati e in ritardo anche di anni. L'intervento pubblico del SIAP Torino.
Sospeso a tempo indeterminato il pagamenti degli straordinari per l’ Emergenza Nord Africa. E’ uno scandalo che si aggiunge al mancato pagamento degli esuberi dei servizi TAV e dei servizi svolti dal Reparto Prevenzione Crimine nel 2009.
“Già da mesi denunciamo il mancato pagamento da gennaio di quest’anno degli esuberi relativi ai servizi TAV che, per la sola provincia di Torino, ammontano ormai ad oltre 10.000 ore” - così Pietro DI LORENZO, Segretario Generale Provinciale del SIAP, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato – “ E nei giorni scorsi abbiamo scoperto il mancato pagamento delle ore di straordinario effettuate ad ottobre e contabilizzate sul monte ore Emergenza Nord Africa”.
“ Abbiamo accertato che tale blocco, che si perpetuerà anche per i mesi di novembre e dicembre, è stato deciso a livello centrale senza alcun preavviso e senza responsabilità del locale Ufficio Amministrativo Contabile” – continua DI LORENZO – “Ciò è particolarmente grave perché si tratta di prestazioni lavorative rese dal personale con la certezza di essere retribuito il mese successivo ed invece, a seguito di questa improvvida decisione, i poliziotti torinesi sono stati sottoposti ad una vera e propria truffa. E’ di tutta evidenza che il personale ha diritto di sapere se e quando una certa tipologia di servizio sarà retribuita, senza giocare sulla buona fede degli operatori al fine di assicurare il solito standard lavorativo”.
“Senza dimenticare la Polizia Scientifica , l’Ufficio di Gabinetto e tutti quegli Uffici che attingono da quel monte ore, citiamo quale esempio più clamoroso quello dell’Ufficio Immigrazione che fonda gran parte della propria eccellenza anche sul lavoro straordinario fino ad ora retribuito con il monte ore Emergenza Nord Africa e che ha visto i propri dipendenti fortemente penalizzati dalla mancata retribuzione che è stata, in alcuni casi, totale” – insiste DI LORENZO – “Una realtà come quella torinese, oberata da impegni di ordine pubblico e dalle attività connesse all’immigrazione, merita senz’altro più considerazione e rispetto per i poliziotti che quotidianamente svolgono ben più del loro dovere. E che dire del Reparto Mobile? Al danno delle migliaia di ore non pagate dall’inizio dell’anno per i servizi Tav ora si aggiunge questa ulteriore penalizzazione. Tutto questo mentre si continua a farli lavorare anche per 30-40 giorni di seguito senza riposo per i troppi impegni di ordine pubblico”.
“Chi apre all’ipotesi di numerare i poliziotti, come il ministro Cancellieri ed il Capo della Polizia, dovrebbe prima preoccuparsi di dare loro certezze e tranquillità. Assistiamo invece a questo vero e proprio sfruttamento del lavoro degli operatori che lavorano senza alcuna certezza circa la tempistica di liquidazione” – ancora DI LORENZO – “Basti citare lo scandalo del Reparto Prevenzione Crimine di Torino che attende dal 2009 il pagamento di centinaia di ore effettuate per fronteggiare le varie emergenze criminalità in tutta Italia”.
“Per un Reparto che ha perso a settembre del 2008 due dei suoi uomini migliori in un inseguimento a Caserta, proprio per combattere i casalesi, è un vero e proprio insulto” – conclude DI LORENZO – “Per parte nostra agiremo in ogni ambito per pretendere la liquidazione di quanto reso ma anche, è onesto chiarirlo, per vigilare affinché non venga preteso che il personale lavori gratis pur di assicurare i soliti standard. Riferendoci ovviamente ai servizi di tipo burocratico, è bene che chi si è assunto la responsabilità di bloccare gli straordinari ai poliziotti si assuma quella di dare conto alle migliaia di cittadini italiani e stranieri che rischieranno di vedere allungati i tempi di trattazione delle loro pratiche”.
sabato 1 dicembre 2012
venerdì 30 novembre 2012
Ordine Pubblico, il SIAP in audizione alla Commissione Affari Costituzionali.
IL TESTO DELLA CONVOCAZIONE PER L'AUDIZIONE
La I Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni) della Camera dei deputati, sta svolgendo una indagine conoscitiva sui recenti fenomeni di protesta organizzata in forma violenta in occasione di manifestazioni e sulle possibili misure di prevenzione e di contrasto di tali fenomeni.
L'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della I Commissione ha convenuto di integrare il programma dell'indagine conoscitiva con l'audizione di rappresentanti di organizzazioni sindacali della Polizia di Stato e del Corpo Forestale dello Stato e di rappresentanti del COCER dell'Arma dei carabinieri e del Corpo della Guardia di finanza.
Facendo seguito a quanto preannunciato per le vie brevi, Le confermo che la suddetta audizione avrà luogo giovedì 6 dicembre 2012, alle ore 14, presso la Sala del mappamondo, sita al quarto piano di Palazzo Montecitorio, con accesso da Piazza del Parlamento n. 24.
L'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della I Commissione ha convenuto di integrare il programma dell'indagine conoscitiva con l'audizione di rappresentanti di organizzazioni sindacali della Polizia di Stato e del Corpo Forestale dello Stato e di rappresentanti del COCER dell'Arma dei carabinieri e del Corpo della Guardia di finanza.
Facendo seguito a quanto preannunciato per le vie brevi, Le confermo che la suddetta audizione avrà luogo giovedì 6 dicembre 2012, alle ore 14, presso la Sala del mappamondo, sita al quarto piano di Palazzo Montecitorio, con accesso da Piazza del Parlamento n. 24.
mercoledì 28 novembre 2012
SIAP-ANFP: Parte male l'incontro con il Ministro dell'Interno per discutere della chiusura di Prefetture e Questure
Negativo per il S.I.A.P. – ANFP l’incontro avuto con il Ministro
dell’Interno e il suo staff più stretto di collaboratori. Mentre
crescono le tensioni sociali, e il rischio di scontri di piazza a
seguito della crisi economica e occupazionale, la richiesta di sicurezza
da parte del paese nel suo complesso aumenta (...)La posizione espressa
è stata ripresa dalla maggiori agenzie di stampa del Paese.
Il Governo inspiegabilmente risponde imponendo al Dipartimento della
P.S. a seguito del provvedimento di razionalizzazione delle province, un
regolamento di riorganizzazione che determinerà la chiusura di circa 36
Questure, e comunque se le cose resteranno così non meno di 18, e di
altrettanti Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco.
Un provvedimento che se concluderà l’iter e sarà applicato, si rivelerà come un’ulteriore scure sui servizi per la sicurezza del territorio, finalizzato a contrastare la mafia, il terrorismo, la corruzione, l’immigrazione clandestina e l’illegalità diffusa. È veramente disarmante l’assenza di una progettualità complessiva e strutturale con cui il Ministero dell’Interno al suo più alto livello di rappresentanza si è presentato all’incontro con i Sindacati di polizia, soprattutto perché la bozza di “regolamento per la riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio”, appare come il tentativo di tamponare al meglio una destrutturazione dell’attuale sistema di prevenzione e sicurezza del Paese. La cosa più drammatica è che alle programmate imminenti chiusure o declassamento di molti uffici di polizia importanti, non sia stato previsto un progetto di revisione organica dell’intero sistema degli apparati di sicurezza, e conseguente necessaria valorizzazione delle funzioni del personale e delle autorità di ps. Difatti abbiamo registrato nel corso del confronto, un evidente imbarazzo rispetto all’impegno assunto dal Ministro Cancellieri a gennaio scorso per il varo di una legge delega che crei le condizioni per riformare i ruoli, le qualifiche e le funzioni dei poliziotti, riforma ora più che mai necessaria, proprio per quello che sta da tempo accadendo a seguito dei continui tagli, blocchi del turn over e chiusura di uffici di polizia e presidi. Noi siamo convinti, proprio perché conosciamo il nostro lavoro, che il regolamento esaminato ieri, produrrà ulteriori insanabili criticità al sistema sicurezza e soccorso pubblico e ai servizi che la polizia rende ai cittadini. Dichiariamo sin d’ora che non intendiamo essere complice morale e politico, di riforme che di nuovo ed efficiente non hanno nulla, ragion per cui abbiamo già chiesto un confronto con i partiti di maggioranza che sostengono il governo. A tal proposito oggi una nostra delegazione parteciperà ai lavori del Forum Nazionale Sicurezza del PD, occasione per confrontarsi e meglio comprendere, se non si tratti dell’ennesimo tentativo di categorie burocratiche di assoluto rilievo dello stato, che tentano di valorizzare le proprie funzioni per poter poi determinare una maggiore influenza nei palazzi istituzionali, dimenticandosi che la sicurezza è un fatto concreto che ha bisogno di uomini e donne che indossano una uniforme, le cui legittime esigenze non possono passare sempre in secondo piano.
Roma, 28 Novembre 2012
Un provvedimento che se concluderà l’iter e sarà applicato, si rivelerà come un’ulteriore scure sui servizi per la sicurezza del territorio, finalizzato a contrastare la mafia, il terrorismo, la corruzione, l’immigrazione clandestina e l’illegalità diffusa. È veramente disarmante l’assenza di una progettualità complessiva e strutturale con cui il Ministero dell’Interno al suo più alto livello di rappresentanza si è presentato all’incontro con i Sindacati di polizia, soprattutto perché la bozza di “regolamento per la riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio”, appare come il tentativo di tamponare al meglio una destrutturazione dell’attuale sistema di prevenzione e sicurezza del Paese. La cosa più drammatica è che alle programmate imminenti chiusure o declassamento di molti uffici di polizia importanti, non sia stato previsto un progetto di revisione organica dell’intero sistema degli apparati di sicurezza, e conseguente necessaria valorizzazione delle funzioni del personale e delle autorità di ps. Difatti abbiamo registrato nel corso del confronto, un evidente imbarazzo rispetto all’impegno assunto dal Ministro Cancellieri a gennaio scorso per il varo di una legge delega che crei le condizioni per riformare i ruoli, le qualifiche e le funzioni dei poliziotti, riforma ora più che mai necessaria, proprio per quello che sta da tempo accadendo a seguito dei continui tagli, blocchi del turn over e chiusura di uffici di polizia e presidi. Noi siamo convinti, proprio perché conosciamo il nostro lavoro, che il regolamento esaminato ieri, produrrà ulteriori insanabili criticità al sistema sicurezza e soccorso pubblico e ai servizi che la polizia rende ai cittadini. Dichiariamo sin d’ora che non intendiamo essere complice morale e politico, di riforme che di nuovo ed efficiente non hanno nulla, ragion per cui abbiamo già chiesto un confronto con i partiti di maggioranza che sostengono il governo. A tal proposito oggi una nostra delegazione parteciperà ai lavori del Forum Nazionale Sicurezza del PD, occasione per confrontarsi e meglio comprendere, se non si tratti dell’ennesimo tentativo di categorie burocratiche di assoluto rilievo dello stato, che tentano di valorizzare le proprie funzioni per poter poi determinare una maggiore influenza nei palazzi istituzionali, dimenticandosi che la sicurezza è un fatto concreto che ha bisogno di uomini e donne che indossano una uniforme, le cui legittime esigenze non possono passare sempre in secondo piano.
Roma, 28 Novembre 2012
Il Segretario Generale SIAP - Dr. Giuseppe TIANI
Il Segretario Nazionale ANFP - Dr. Enzo Marco LETIZIA
lunedì 26 novembre 2012
sabato 24 novembre 2012
Manifestazioni e violenze. Ancora attenzione dei media alle posizioni del SIAP Torino.
Siap: "Basta fango sulla Polizia. Per protesta ci mettiamo tutti in ferie"
"Anche a Torino i poliziotti lanciano il loro grido di protesta e chiedono in massa un giorno di ferie per sabato prossimo" - così Pietro DI LORENZO, Segretario Generale Provinciale del SIAP, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato."Torino è una delle città più calde sotto il profilo dell'ordine pubblico e non poteva che riscontrare la vera e propria rabbia dei poliziotti di fronte allo sciacallaggio scatenatosi dopo i fatti di Roma della settimana scorsa" - continua DI LORENZO - "I poliziotti torinesi, oltre ad essere seri professionisti, hanno una forte coscienza istituzionale offesa da un attacco senza precedenti che ha come fine la legittimazione incondizionata della violenza fine a se stessa. E' per questo che appoggiamo senza tentennamenti la protesta che si esplicita nella richiesta di ferie anche se non verrà accolta ".
"Come è noto le vicende legate alla tav hanno prodotto nella provincia di Torino un numero di feriti, tra cui alcuni molto gravi, spropositato che ha minato alle fondamenta la certezza dei poliziotti di operare in uno Stato coerente e giusto " - insiste DI LORENZO - "Sappiamo benissimo che la nostra città non è stata coinvolta nelle polemiche della settimana scorsa soltanto perché il numero ridotto di operatori impiegati per le manifestazioni studentesche, a causa delle concomitanti trivellazioni in Val di Susa, ha permesso ai professionisti della violenza di agire quasi indisturbati arrivando al punto di attaccare in maniera preordinata i poliziotti a presidio della sede della provincia di Torino in Corso Inghilterra ."
"In questi giorni centinaia di colleghi ci hanno contattato perché ci rendessimo portavoce del senso di ingiustizia vissuto da chi è mandato a difendere le sedi istituzionali mentre le Istituzioni sembrano invece abbandonarci " - continua DI LORENZO - " Le dichiarazioni del Ministro dell'Interno e del Capo della Polizia sulla numerazione dei caschi dei poliziotti non hanno fatto che acuire il malessere già diffuso. Su questo il Siap è molto chiaro: non ci sarà alcuna discussione in materia se prima non si ripristina la legalità nelle manifestazioni di piazza. Non crediamo sia necessario aggiungere altro ad un ragionamento molto semplice: manifestare è giusto e legittimo, attaccare armati e travisati le forze di Polizia no".
"Il Capo della Polizia dovrebbe piuttosto preoccuparsi della situazione dei poliziotti torinesi: carenza di uniformi e anfibi per svolgere l'ordine pubblico, impiego di personale della Questura e dei Commissariati non addestrato e non equipaggiato per affrontare le esigenze di ordine pubblico, personale del Reparto Mobile che non fruisce di un giorno di riposo anche per 30-40 giorni consecutivi, mancato pagamento di ormai 10.000 ore di straordinario effettuato nei servizi tav" - insiste DI LORENZO -" Sono solo la punta dell'iceberg del profondo malessere che abbiamo il dovere di rappresentare".
"Fa sorridere l'annuncio di premi per i più meritevoli in ordine pubblico" - conclude DI LORENZO -"Noi siamo professionisti e non sentiamo alcun bisogno di essere inseriti, come scolaretti, nella lista dei buoni o dei cattivi. Se proprio vuole premiare qualcuno si ricordi prima delle centinaia di appartenenti alle forze di Polizia impiegati il 27 giugno e 3 luglio dello scorso anno in Val di Susa, tra cui oltre 200 mandati all'ospedale perché feriti anche in modo grave, a cui nessuno ha mai detto nemmeno grazie".
23/11/2012
Il SIAP incontra il Ministro dell'Interno Pref. Anna Maria Cancellieri
Il giorno 27 novembre p.v. alle ore 10,00 il Ministro dell’Interno incontrerà il SIAP ed i sindacati della Polizia di Stato presso la sala Roma del Viminale. La convocazione giunge dopo l’espressa richiesta formulata del sindacato , dopo il confronto sulla spending review svoltosi il giorno 8 giugno u.s. e dopo che lo stesso Ministro ha incontrato nei giorni scorsi, precisamente il 7 novembre u.s. il sindacato dei prefetti e dell’Amministrazione centrale in merito alla rimodulazione dell’Amministrazione dell’Interno in attuazione di quanto disposto dall’art. 10 della legge 135/12 concernente il riordino delle prefetture alla luce della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dl 188/12 recante Disposizioni urgenti in materia di Province e Citta' metropolitane.
Come di consueto sarà nostra cura comunicare gli esiti di detto incontro
venerdì 23 novembre 2012
Riordino dei Ruoli della Polizia di Stato
Dopo i vari incontri del tavolo di lavoro per il riordino dei ruoli
della Polizia di Stato, nel corso della giornata odierna è stata
licenziata la bozza di proposta di riordino dei ruoli della Polizia di
Stato che sarà trasmessa, per il proseguo dell'iter legislativo
al Ministro ed al Capo della Polizia.
Leggi la bozza integrale della "Proposta per il riodino dei ruoli della Polizia di Stato":
http://www.siap-polizia.org/uploads/docs/riunione-23-novembre-riordino-ruoli-po163955.pdf
al Ministro ed al Capo della Polizia.
Leggi la bozza integrale della "Proposta per il riodino dei ruoli della Polizia di Stato":
http://www.siap-polizia.org/uploads/docs/riunione-23-novembre-riordino-ruoli-po163955.pdf
giovedì 22 novembre 2012
Manifestazioni e violenze. Anche a Torino poliziotti stanchi e incazzati. Per protesta richiesta di massa: sabato tutti in ferie!
Comunicato stampa del 22 novembre 2012
Oggetto: Manifestazioni e violenze.
Anche a Torino poliziotti stanchi e incazzati. Per protesta richiesta
di massa: sabato stiamo in ferie!
“Anche a Torino i poliziotti lanciano il loro
grido di protesta e chiedono in massa un giorno di ferie per sabato prossimo” – così Pietro
DI LORENZO, Segretario Generale Provinciale del SIAP, sindacato maggiormente
rappresentativo della Polizia di Stato.
“Torino è una delle città più calde
sotto il profilo dell’ordine pubblico e non poteva che riscontrare la vera e
propria rabbia dei poliziotti di fronte allo sciacallaggio scatenatosi dopo i
fatti di Roma della settimana scorsa” – continua DI LORENZO – “I poliziotti
torinesi, oltre ad essere seri professionisti, hanno una forte coscienza istituzionale
offesa da un attacco senza precedenti che ha come fine la legittimazione
incondizionata della violenza fine a se stessa. E’ per questo che appoggiamo
senza tentennamenti la protesta che si esplicita nella richiesta di ferie anche
se non verrà accolta ”.
“Come è noto le vicende legate alla
tav hanno prodotto nella provincia di Torino un numero di feriti, tra cui
alcuni molto gravi, spropositato che ha
minato alle fondamenta la certezza dei poliziotti di operare in uno
Stato coerente e giusto ” - insiste DI LORENZO – “Sappiamo benissimo che la
nostra città non è stata coinvolta nelle polemiche della settimana scorsa
soltanto perché il numero ridotto di operatori impiegati per le manifestazioni
studentesche, a causa delle concomitanti trivellazioni in Val di Susa, ha
permesso ai professionisti della violenza di agire quasi indisturbati arrivando
al punto di attaccare in maniera preordinata i poliziotti a presidio della sede
della provincia di Torino in Corso Inghilterra
.”
“In questi giorni centinaia di
colleghi ci hanno contattato perché ci rendessimo portavoce del senso di
ingiustizia vissuto da chi è mandato a difendere le sedi istituzionali mentre
le Istituzioni sembrano invece abbandonarci ” – continua DI LORENZO – “ Le
dichiarazioni del Ministro dell’Interno e del Capo della Polizia sulla
numerazione dei caschi dei poliziotti non hanno fatto che acuire il malessere
già diffuso. Su questo il Siap è molto chiaro: non ci sarà alcuna discussione
in materia se prima non si ripristina la legalità nelle manifestazioni di
piazza. Non crediamo sia necessario aggiungere altro ad un ragionamento molto
semplice: manifestare è giusto e legittimo, attaccare armati e travisati le
forze di Polizia no”.
“Il Capo della Polizia dovrebbe
piuttosto preoccuparsi della situazione dei poliziotti torinesi: carenza di
uniformi e anfibi per svolgere l’ordine pubblico, impiego di personale della
Questura e dei Commissariati non addestrato e non equipaggiato per affrontare
le esigenze di ordine pubblico, personale del Reparto Mobile che non fruisce di
un giorno di riposo anche per 30-40 giorni consecutivi, mancato pagamento di
ormai 10.000 ore di straordinario effettuato nei servizi tav” – insiste DI
LORENZO –“ Sono solo la punta dell’iceberg del profondo malessere che abbiamo
il dovere di rappresentare”.
“Fa sorridere l’annuncio di premi
per i più meritevoli in ordine pubblico” – conclude DI LORENZO –“Noi siamo
professionisti e non sentiamo alcun bisogno di essere inseriti, come scolaretti,
nella lista dei buoni o dei cattivi. Se proprio vuole premiare qualcuno si
ricordi prima delle centinaia di appartenenti alle forze di Polizia impiegati
il 27 giugno e 3 luglio dello scorso anno in Val di Susa, tra cui oltre 200
mandati all’ospedale perché feriti anche in modo grave, a cui nessuno ha mai
detto nemmeno grazie”.
Il caso: lo Stato non paga ai poliziotti i denti spaccati dai teppisti.
Un ispettore ha perso otto incisivi in uno scontro con gli studenti, ma non riavrà i 12mila euro spesi per curarsi. Il sindacato: versare sangue non è sufficiente per essere risarciti.
Un casco da motociclista a spaccargli la faccia. Un colpo violentissimo ed è crollato a terra, svenuto, dopo aver arrestato il manifestante dei centri sociali desideroso di assaltare la sede del Pdl a Roma.
Quando ha riaperto gli occhi il poliziotto Enrico Kauffmann s'è ritrovato la bocca impastata di sangue, la mandibola danneggiata e otto incisivi spaccati in mille pezzi.
Per riprendersi ci ha messo un po', ma rischia di non riprendersi mai psicologicamente perché lo Stato gli nega il rimborso delle corpose spese odontoiatriche.
«Erano i giorni dell'ira per l'approvazione della riforma Gelmini racconta Maurizio Germanò, segretario provinciale Siap Roma e Kaufmann prese parte a tutti gli scontri che si verificarono a piazza del Popolo, davanti a Camera dei deputati, Senato e Palazzo Chigi. In uno di questi, in via di San Marcello, gli hanno spaccato la faccia». Il poliziotto fa istanza per causa di servizio, sperando di poter ottenere uno «sconto» sulla pensione o un equo indennizzo. D'altronde, era in servizio quando è stato ferito. Tra visite, operazioni e spese di istruttoria sborsa oltre 12mila euro. «Soldi che forse non riuscirà più a recuperare commenta Germanò perché, evidentemente, non è sufficiente sputare sangue per avere diritto a un indennizzo o al riconoscimento dello status di infermità permanente dovuto a motivi di servizio. La commissione medica gli vuole riconoscere un difetto di masticazione, nulla più». Proprio così: difetto di masticazione. Nel frattempo, per due volte finisce davanti ai medici che gli chiedono di consegnare documenti che attestino ciò che si può vedere tranquillamente a occhio nudo. Il prossimo appuntamento è per il 28 gennaio del 2013. Tanti auguri.
Chissà, invece, come faranno a trovare i 50mila euro a testa per pagare gli avvocati i dieci poliziotti approdati in appello dopo la contestatissima condanna di primo grado per le presunte violenze nella caserma «Raniero Virgilio» di Napoli, durante il Global Forum 2001. Chissà quanto tempo impiegheranno per mettere insieme tutti quei soldi, parenti strettissimi di tre anni di stipendio, quanti furono ingiustamente arrestati (come hanno sentenziato il Tribunale del riesame e la Cassazione), sospesi dal servizio e minacciati sui siti antagonisti e un'inchiesta che presenta, ancora oggi, molti punti da chiarire. E al danno si è aggiunta oggi la beffa: pagare di tasca propria l'assistenza legale anche se il processo di secondo grado non andrà avanti perché i reati sono ormai caduti in prescrizione, come ha dovuto riconoscere lo stesso sostituto procuratore generale nell'ultima udienza. In caso di prescrizione, infatti, dice il regolamento del ministero dell'Interno, non è possibile accedere al rimborso delle spese legali.
Sul fronte politico si fa sentire il deputato Pd Stefano Esposito che propone l'obbligo di firma per i recidivi e il fermo di polizia per chiunque si presenti in assetto da guerriglia: «Riguarda chi si presenta col volto coperto o armato di scudi, bastoni e caschi (la legge non prevede il fermo e questo impedisce agli operatori di intervenire in maniera efficace)». L'introduzione dell'obbligo di firma, continua Esposito, servirebbe ad impedire «a soggetti condannati o inquisiti per violenze durante manifestazioni di presenziare. Presenterò una mozione parlamentare per impegnare il governo a modificare l'ordinamento nel senso sopraindicato»
Un ispettore ha perso otto incisivi in uno scontro con gli studenti, ma non riavrà i 12mila euro spesi per curarsi. Il sindacato: versare sangue non è sufficiente per essere risarciti.
Un casco da motociclista a spaccargli la faccia. Un colpo violentissimo ed è crollato a terra, svenuto, dopo aver arrestato il manifestante dei centri sociali desideroso di assaltare la sede del Pdl a Roma.
Quando ha riaperto gli occhi il poliziotto Enrico Kauffmann s'è ritrovato la bocca impastata di sangue, la mandibola danneggiata e otto incisivi spaccati in mille pezzi.
Per riprendersi ci ha messo un po', ma rischia di non riprendersi mai psicologicamente perché lo Stato gli nega il rimborso delle corpose spese odontoiatriche.
«Erano i giorni dell'ira per l'approvazione della riforma Gelmini racconta Maurizio Germanò, segretario provinciale Siap Roma e Kaufmann prese parte a tutti gli scontri che si verificarono a piazza del Popolo, davanti a Camera dei deputati, Senato e Palazzo Chigi. In uno di questi, in via di San Marcello, gli hanno spaccato la faccia». Il poliziotto fa istanza per causa di servizio, sperando di poter ottenere uno «sconto» sulla pensione o un equo indennizzo. D'altronde, era in servizio quando è stato ferito. Tra visite, operazioni e spese di istruttoria sborsa oltre 12mila euro. «Soldi che forse non riuscirà più a recuperare commenta Germanò perché, evidentemente, non è sufficiente sputare sangue per avere diritto a un indennizzo o al riconoscimento dello status di infermità permanente dovuto a motivi di servizio. La commissione medica gli vuole riconoscere un difetto di masticazione, nulla più». Proprio così: difetto di masticazione. Nel frattempo, per due volte finisce davanti ai medici che gli chiedono di consegnare documenti che attestino ciò che si può vedere tranquillamente a occhio nudo. Il prossimo appuntamento è per il 28 gennaio del 2013. Tanti auguri.
Chissà, invece, come faranno a trovare i 50mila euro a testa per pagare gli avvocati i dieci poliziotti approdati in appello dopo la contestatissima condanna di primo grado per le presunte violenze nella caserma «Raniero Virgilio» di Napoli, durante il Global Forum 2001. Chissà quanto tempo impiegheranno per mettere insieme tutti quei soldi, parenti strettissimi di tre anni di stipendio, quanti furono ingiustamente arrestati (come hanno sentenziato il Tribunale del riesame e la Cassazione), sospesi dal servizio e minacciati sui siti antagonisti e un'inchiesta che presenta, ancora oggi, molti punti da chiarire. E al danno si è aggiunta oggi la beffa: pagare di tasca propria l'assistenza legale anche se il processo di secondo grado non andrà avanti perché i reati sono ormai caduti in prescrizione, come ha dovuto riconoscere lo stesso sostituto procuratore generale nell'ultima udienza. In caso di prescrizione, infatti, dice il regolamento del ministero dell'Interno, non è possibile accedere al rimborso delle spese legali.
Sul fronte politico si fa sentire il deputato Pd Stefano Esposito che propone l'obbligo di firma per i recidivi e il fermo di polizia per chiunque si presenti in assetto da guerriglia: «Riguarda chi si presenta col volto coperto o armato di scudi, bastoni e caschi (la legge non prevede il fermo e questo impedisce agli operatori di intervenire in maniera efficace)». L'introduzione dell'obbligo di firma, continua Esposito, servirebbe ad impedire «a soggetti condannati o inquisiti per violenze durante manifestazioni di presenziare. Presenterò una mozione parlamentare per impegnare il governo a modificare l'ordinamento nel senso sopraindicato»
Quando ha riaperto gli occhi il poliziotto Enrico Kauffmann s'è ritrovato la bocca impastata di sangue, la mandibola danneggiata e otto incisivi spaccati in mille pezzi.
Per riprendersi ci ha messo un po', ma rischia di non riprendersi mai psicologicamente perché lo Stato gli nega il rimborso delle corpose spese odontoiatriche.
«Erano i giorni dell'ira per l'approvazione della riforma Gelmini racconta Maurizio Germanò, segretario provinciale Siap Roma e Kaufmann prese parte a tutti gli scontri che si verificarono a piazza del Popolo, davanti a Camera dei deputati, Senato e Palazzo Chigi. In uno di questi, in via di San Marcello, gli hanno spaccato la faccia». Il poliziotto fa istanza per causa di servizio, sperando di poter ottenere uno «sconto» sulla pensione o un equo indennizzo. D'altronde, era in servizio quando è stato ferito. Tra visite, operazioni e spese di istruttoria sborsa oltre 12mila euro. «Soldi che forse non riuscirà più a recuperare commenta Germanò perché, evidentemente, non è sufficiente sputare sangue per avere diritto a un indennizzo o al riconoscimento dello status di infermità permanente dovuto a motivi di servizio. La commissione medica gli vuole riconoscere un difetto di masticazione, nulla più». Proprio così: difetto di masticazione. Nel frattempo, per due volte finisce davanti ai medici che gli chiedono di consegnare documenti che attestino ciò che si può vedere tranquillamente a occhio nudo. Il prossimo appuntamento è per il 28 gennaio del 2013. Tanti auguri.
Chissà, invece, come faranno a trovare i 50mila euro a testa per pagare gli avvocati i dieci poliziotti approdati in appello dopo la contestatissima condanna di primo grado per le presunte violenze nella caserma «Raniero Virgilio» di Napoli, durante il Global Forum 2001. Chissà quanto tempo impiegheranno per mettere insieme tutti quei soldi, parenti strettissimi di tre anni di stipendio, quanti furono ingiustamente arrestati (come hanno sentenziato il Tribunale del riesame e la Cassazione), sospesi dal servizio e minacciati sui siti antagonisti e un'inchiesta che presenta, ancora oggi, molti punti da chiarire. E al danno si è aggiunta oggi la beffa: pagare di tasca propria l'assistenza legale anche se il processo di secondo grado non andrà avanti perché i reati sono ormai caduti in prescrizione, come ha dovuto riconoscere lo stesso sostituto procuratore generale nell'ultima udienza. In caso di prescrizione, infatti, dice il regolamento del ministero dell'Interno, non è possibile accedere al rimborso delle spese legali.
Sul fronte politico si fa sentire il deputato Pd Stefano Esposito che propone l'obbligo di firma per i recidivi e il fermo di polizia per chiunque si presenti in assetto da guerriglia: «Riguarda chi si presenta col volto coperto o armato di scudi, bastoni e caschi (la legge non prevede il fermo e questo impedisce agli operatori di intervenire in maniera efficace)». L'introduzione dell'obbligo di firma, continua Esposito, servirebbe ad impedire «a soggetti condannati o inquisiti per violenze durante manifestazioni di presenziare. Presenterò una mozione parlamentare per impegnare il governo a modificare l'ordinamento nel senso sopraindicato»
mercoledì 21 novembre 2012
Manifestazioni e violenze, non solo attacchi alla Polizia. L'On. Stefano ESPOSITO, da sempre vicino ai poliziotti, annuncia mozione parlamentare che prevede fermo di polizia e obbligo di firma per i violenti.
COMUNICATO STAMPA : S'INTRODUC A NEL NOSTRO ORDINAMENT O IL FERMO DI POLIZIA E L'OBBLIGO DI FIRMA PER I VIOLENTI RECIDIVI.
Ormai
in Italia, molto spesso ogni pacifica e legittima manifestazione di
lavoratori, studenti e cittadini diventa terreno fertile per le
infiltrazioni di soggetti provenienti dal vasto mondo
anarco-insurrezionalista e antagonista, senza contare la presenza di
elementi appartenenti alla delinquenza comune.
L’attuale
impianto normativo rende difficile la gestione dell’ordine pubblico da
parte dei funzionari di polizia, carabinieri, guardia di finanza e degli
agenti dei reparti mobili.
Credo
sia necessario introdurre nel nostro ordinamento una serie di
correttivi che potrebbero migliorare l’efficacia dei servizi di ordine
pubblico, salvaguardare l’incolumità degli appartenenti alle Forze
dell'Ordine e, soprattutto, garantire il sereno e pacifico svolgimento delle manifestazioni, del diritto di critica e dissenso costituzionalmente garantito.
Il
fermo di polizia per le persone che si presentano travisate (con il
volto coperto) o armate di strumenti atti ad offendere, come: scudi,
bastoni e caschi, durante le pubbliche manifestazioni (oggi la legge non
prevede il fermo di polizia e questo impedisce agli operatori di
intervenire in maniera efficace).
L’introduzione
dell’obbligo di firma che impedisca a soggetti condannati o inquisiti
per violenze durante manifestazioni pubbliche di presenziare alle
stesse.
Nei
prossimi giorni intendo presentare una mozione parlamentare per
impegnare il governo a modificare l'ordinamento nel senso sopraindicato.
On.Stefano Esposito
Partito Democratico
Partito Democratico
lunedì 19 novembre 2012
Manifestazioni e violenze. NO ALLA NUMERAZIONE dei poliziotti.
La rivolta delle divise contro il "loro" ministro
La provocazione: alle prossime manifestazioni venga in piazza con noi
La provocazione: alle prossime manifestazioni venga in piazza con noi
Non si era mai vista la polizia in assetto antisommossa «contro» il ministro dell'Interno. Oltre ai blog e ai forum dei soldati blu, inferociti con la ministra (la frase più soft è «non voglio difendere un ministro come quello lì»), sono i sindacati di polizia a rilanciare la rabbia della truppa per come è stato gestito, anche mediaticamente, il dopo scontri.
Con un ministro che anziché prendere di petto il problema dei teppisti impuniti preannuncia indagini sui cattivi poliziotti. L'ira è sulla Cancellieri, ma anche sulla Fornero, che in un comunicato del sindacato Consap viene definita ministro «sprezzante» che non «merita comprensione».
La temperatura, per il governo, sale tra i servitori dello Stato a 1.400 euro al mese. «Caro ministro Cancellieri, punisca questo facinoroso celerino che con inaudita violenza sbatte il proprio volto e la propria professionalità sullo stivale del malcapitato manifestante», attacca l'associazione Acah (All cops are heroes, tutti i poliziotti sono eroi) mostrando online la foto di un rappresentante delle forze del'ordine picchiato e calpestato. «Le posizioni della Cancellieri sull'ordine pubblico sono inquietanti - lancia l'affondo Giuseppe Tiani del Siap - perché un ministro che si avventura nella proposta di soluzioni tecniche (la numerazione dei caschi dei poliziotti, ndr) senza confronto ci lascia costernati. Siamo perplessi che un ex prefetto si comporti come un qualsiasi banale uomo politico che insegue l'opinione pubblica e il consenso. Dal ministro ci saremmo aspettati una presa di posizione legittima contro i violenti, ma una tutela dell'istituzione nel suo complesso»
La temperatura, per il governo, sale tra i servitori dello Stato a 1.400 euro al mese. «Caro ministro Cancellieri, punisca questo facinoroso celerino che con inaudita violenza sbatte il proprio volto e la propria professionalità sullo stivale del malcapitato manifestante», attacca l'associazione Acah (All cops are heroes, tutti i poliziotti sono eroi) mostrando online la foto di un rappresentante delle forze del'ordine picchiato e calpestato. «Le posizioni della Cancellieri sull'ordine pubblico sono inquietanti - lancia l'affondo Giuseppe Tiani del Siap - perché un ministro che si avventura nella proposta di soluzioni tecniche (la numerazione dei caschi dei poliziotti, ndr) senza confronto ci lascia costernati. Siamo perplessi che un ex prefetto si comporti come un qualsiasi banale uomo politico che insegue l'opinione pubblica e il consenso. Dal ministro ci saremmo aspettati una presa di posizione legittima contro i violenti, ma una tutela dell'istituzione nel suo complesso»
venerdì 16 novembre 2012
Manifestazioni e scontri. SIAP-ANFP: "è paradossale che la polizia debba difendersi quotidianamente da polemiche"
(ASCA) - Premesso che la gestione dell’ordine
pubblico a Roma come nelle altre città sul piano tecnico è stata
inappuntabile al pari della scelta opera
ta
dalle autorità di P.S. in merito al posizionamento e allo schieramento
di uomini e mezzi ci amareggia molto il giudizio particolarmente critico
dei non addetti ai lavori in riferimento alla qualità professionale
espressa nella giornata del 14 novembre scorso.
Come al solito i problemi irrisolti di questo Paese e le tensioni che ne scaturiscono ricadono esclusivamente sulle spalle delle forze dell’ordine, così come la crisi occupazionale e la mancanza di una prospettiva per il futuro dei giovani che si trasforma spesso in sassate, mazzate e bombe carta contro la città e la Polizia. Dunque è paradossale che la polizia debba difendersi quotidianamente da polemiche che hanno sempre più il sapore amaro della strumentalizzazione in merito alle azioni poste in essere quando siamo chiamati a tutelare l’ordine pubblico e la libertà di manifestare, come siamo abituati a fare in ogni ora del giorno e della notte per garantire il funzionamento e la tutela delle istituzioni, affinché la vita democratica si svolga regolarmente.
Il Ministro dell’Interno si impegni a dare risorse e mezzi affinché si evitino il più possibile lo scontro fisico tra polizia e teppisti e trovi i fondi per microtelecamere sui caschi per permettere ai poliziotti di mostrare con chiarezza cosa fanno i professionisti del caos, esse sarebbero tra l’altro utilissime a disinnescare sul nascere qualsiasi polemica.
Riteniamo che con equilibrio e responsabilità le forze politiche e democratiche in questo particolare e complesso momento storico non si dividano ma si stringano intono a coloro che con i propri sacrifici sono chiamati a salvaguardare il Paese dalle tante insidie comprese quelle che possono scaturire dalle tensioni sociali.
SIAP- ANFP
Come al solito i problemi irrisolti di questo Paese e le tensioni che ne scaturiscono ricadono esclusivamente sulle spalle delle forze dell’ordine, così come la crisi occupazionale e la mancanza di una prospettiva per il futuro dei giovani che si trasforma spesso in sassate, mazzate e bombe carta contro la città e la Polizia. Dunque è paradossale che la polizia debba difendersi quotidianamente da polemiche che hanno sempre più il sapore amaro della strumentalizzazione in merito alle azioni poste in essere quando siamo chiamati a tutelare l’ordine pubblico e la libertà di manifestare, come siamo abituati a fare in ogni ora del giorno e della notte per garantire il funzionamento e la tutela delle istituzioni, affinché la vita democratica si svolga regolarmente.
Il Ministro dell’Interno si impegni a dare risorse e mezzi affinché si evitino il più possibile lo scontro fisico tra polizia e teppisti e trovi i fondi per microtelecamere sui caschi per permettere ai poliziotti di mostrare con chiarezza cosa fanno i professionisti del caos, esse sarebbero tra l’altro utilissime a disinnescare sul nascere qualsiasi polemica.
Riteniamo che con equilibrio e responsabilità le forze politiche e democratiche in questo particolare e complesso momento storico non si dividano ma si stringano intono a coloro che con i propri sacrifici sono chiamati a salvaguardare il Paese dalle tante insidie comprese quelle che possono scaturire dalle tensioni sociali.
SIAP- ANFP
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