giovedì 21 agosto 2014

Maglie più strette allo “svuota carceri”. Dopo la denuncia del PM PADALINO e del SIAP si preannunciano correttivi. La notizia arriva dal Vice MInistro alla Giustizia Enrico Costa ed è riportata dal sito Lo Spiffero che segue l'articolo di ieri in cui è stato dato ampio spazio alla nostra denuncia

Maglie più strette allo “svuota carceri”



Pubblicato Giovedì 21 Agosto 2014, ore 14,46

Dopo la denuncia del pm Padalino e delle forze dell’ordine, il viceministro alla Giustizia Costa rivendica lo “spirito garantista” del provvedimento ma ammette gli errori. In sede di conversione esclusi i reati di maltrattamento, stalking e furti in appartamento.

 Paletti più rigidi allo “svuota carceri”. Dopo l’allarme lanciato da Procure e forze dell’ordine il Governo corre ai ripari e in sede di conversione stringe le maglie al “famigerato” decreto che, per contrastare il sovraffollamento degli istituti di detenzione, ha rischiato di depotenziare quasi del tutto la custodia cautelare, chiedendo peraltro ai giudici di emettere un giudizio profetico (sulla condanna finale superiore in concreto a 3 anni) prima di far scattare le manette. Il viceministro alla Giustizia Enrico Costa pur difendendo la ratio del provvedimento, dettato da uno «spirito di civiltà giuridica che ritiene la custodia cautelare una misura eccezionale e non sostitutiva della pena», ammette alcune falle presenti nel testo originario, pecche denunciate ieri, tra gli altri, dal sostituto procuratore della Repubblica Andrea Padalino che proprio allo Spiffero ha confessato lo scoramento di chi, chiamato a perseguire reati, si trova con le armi spuntate.


E proprio nei confronti dei rilievi di Padalino, che Costa ha sentito in mattinata, il numero due di via Arenula assicura che nella nuova versione sono stati esclusi i reati relativi ai maltrattamenti in famiglia, allo stalking e ai furti in appartamenti. «Noi abbiamo sempre ritenuto che le esclusioni potessero già essere fatte valere con un’interpretazione sistematica, ma proprio per fugare ogni dubbio abbiamo espresso parere favorevole alle modifiche», che da qualche ora, dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, sono operative. Certo, riconosce Costa, c’è ancora da ovviare a quei casi in cui i soggetti destinati ai domiciliari si trovino privi di dimora, «situazioni che vanno monitorate e che saranno oggetto di un ulteriore intervento», ma nel complesso il provvedimento ora funziona. «La vera scommessa – conclude il vice Guardasigilli – è semmai la certezza della pena e la sua reale esecuzione. Su questo terreno giochiamo la credibilità del nostro sistema giudiziario»