Da oggi, come stabilito dal decreto legislativo 18
aprile 2011, n. 59 e dalle relative disposizioni correttive deliberate
dal Governo con altro d.lgs. il 22 dicembre scorso, in corso di
pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, viene introdotta in Italia, in
attuazione delle direttive dell’Unione Europea n. 126/2006 e 113/2009,
la patente “unionale” che sostituirà nell’Europa dei 27 con un unico
modello tutti gli attuali e vigenti 162 modelli di patente di guida.
Le modifiche più appariscenti riguardano l’aspetto della patente: non
ci sarà più la residenza , per cui caso di variazioni non saranno
applicati tagliandi adesivi sulle nuove licenze, mentre nella parte
posteriore saranno riportate le nuove quindici tipologie di patenti
previste, ovviamente uguali in tutti i paesi.
Ma le novità sono molte: ad esempio la guida con patente diversa,
purché di sottocategoria, sarà sanzionata solo in via amministrativa e
quella accompagnata dei minorenni sarà consentita ai soggetti titolari
di patente di guida Al o B1, con esclusione dunque della patente AM
(ciclomotore).
L’introduzione delle nuove disposizioni comunitarie in materia intende
rendere la legislazione degli Stati membri più accessibile e trasparente
mediante un processo iniziato ormai dagli anni ’80; in particolare gli
obiettivi specifici possono essere sostanzialmente così riepilogati:
1. ridurre le possibilità di frodi: eliminazione della possibilità di rilasciare un modello cartaceo di patente di guida a favore di una scheda in plastica;
a. possibilità di introdurre un microchip nella patente di guida;
b. introduzione della validità amministrativa limitata per tutte le
nuove patenti emesse dalla data di entrata in vigore della proposta;
2. garantire la libera circolazione dei cittadini
sempre attraverso l’introduzione della validità amministrativa limitata e
armonizzando la periodicità dei controlli medici per i conducenti
professionisti;
3. contribuire a una maggiore sicurezza stradale:
a. introduzione di una patente di guida per i ciclomotori;
b. estensione del principio dell’accesso graduale alle patenti di guida per i tipi di veicoli più potenti;
c. introduzione dei requisiti minimi per la formazione iniziale e permanente degli esaminatori di guida;
d. sostegno al principio dell’unicità della patente di guida (un titolare – una patente).