INGROIA: IN LISTA GIARDULLO,SEGRETARIO SINDACATO POLIZIA SILP (ANSA) -
ROMA, 16 GEN - Claudio Giardullo, segretario del sindacato di polizia
Silp-Cgil, si candida nelle liste di Rivoluzione Civile con Ingroia, in
cinque collegi. ''Serve - spiega Giardullo - una rappresentanza politica
del mondo della sicurezza e della legalita', due versanti strategici
per la crescita e lo sviluppo del Paese e per la garanzia ed il rispetto
dei diritti dei cittadini a fronte di una crescita rapida e pericolosa
della criminalita' mafiosa e della sua espansione non soltanto nelle
regioni in cui e' tradizionalmente presente''. E sono necessarie, ha
aggiunto, ''politiche a tutela degli operatori delle forze di polizia
che svolgono un compito fondamentale per la difesa della legalita' e
della democrazia''. Quanto alla scelta di Rivoluzione Civile, ha
proseguito il segretario del Silp, ''mi convince la credibilita' del
progetto ed il rigore professionale e intellettuale di una persona come
Ingroia che ha dedicato gran parte sua vita alla battaglia per la
legalita'''. (ANSA).
Ingroia scivola sulla lotta No Tav Bugnano (Idv): “Lascio, non posso stare in lista con gli estremisti”
Patrizia Bugnano, senatrice uscente ha deciso di rifiutare la candidatura e di farlo criticando la scelta di indicare come capolista il sindaco No Tav di Venaus, Nilo Durbiano. Certo c’è sicuramente l’amarezza legata al fatto di non essere rieletta a Palazzo Madama anche se l’esternazione della senatrice, molto vicina ad Antonio Di Pietro, suona come un atto di accusa politico di tutta l’Idv. E per due motivi. Il primo: «non si tiene conto delle diverse sensibilità dei fondatori di questo progetto». Il secondo: «Non posso dimenticare le prese di posizione di Durbiano contro la magistratura e contro le forze dell’ordine in occasione dell’arresto di alcuni militanti No Tav accusati di episodi violenti e di devastazione».
E aggiunge: «Chi critica la magistratura e le forze dell’ordine, chi
manifesta solidarietà agli arrestati, chi ipotizza presunti attentati
alla democrazia in seguito a inchieste della magistratura, non può e non
deve rappresentarmi». Poi arriva l’affondo: «Ho ancora negli occhi le
scritte ingiuriose e le minacce rivolte al Procuratore capo Giancarlo
Caselli sui muri di Torino, così come eventi pubblici annullati per
timore di blitz violenti». Io non dimentico e soprattutto non
solidarizzo con i presunti autori di questi episodi». Ingroia che con
Caselli ha lavorato alla Procura di Palermo viene accusato di scarsa
memoria: «Io non dimentico e soprattutto non solidarizzo con i presunti
autori di questi episodi»