Tav: Siap Torino scrive a Cancellieri, situazione in Valle inaccettabile
Torino, 4 set. - (Adnkronos) - ''La misura e' ormai colma''.
Lo afferma Pietro Di Lorenzo, segretario generale provinciale del Siap Torino
(sindacato della Polizia di Stato), a proposito della situazione in Val di Susa
sulla quale oggi il Siap ha inviato una lettera al ministro Cancellieri e ai
vertici delle forze di Polizia. ''Abbiamo scritto oggi al ministro
dell'Interno, al Capo della Polizia, al Prefetto e al Questore di Torino -
spiega Di Lorenzo - perche' sia chiara la situazione: prima o poi un operatore
delle forze di Polizia ci rimettera' la vita e nessuno di loro potra'
appellarsi alla fatalita' o al rischio del mestiere''. Una situazione, quella
in Val di Susa, che ''avevamo preannunciato a piu' riprese senza essere
ascoltati - precisa il sindacalista - ed ora agiremo di conseguenza".
"E' nostro dovere dire basta a disposizioni che mettono a repentaglio la
vita degli appartenenti alle forze di Polizia e che sono ai limiti dei precetti
di legge'' sottolinea Di Lorenzo. ''A questo punto non ci interessa il
dibattito sull'impiego dell'Esercito o di quanti poliziotti arriveranno in un
futuro a Torino - conclude il sindacalista - la situazione e' adesso oltre ogni
limite accettabile e noi faremo qualunque cosa, anche ricorrendo al nostro
studio legale, perche' ciascuno si assuma la propria responsabilita'''.
(04 settembre 2012 ore 18.16)
Piemonte
Tav: Siap Torino scrive a
Cancellieri, situazione in Valle inaccettabile
Torino, 4
set. - (Adnkronos) - "La misura e' ormai colma". Lo afferma Pietro Di
Lorenzo, segretario generale provinciale del Siap Torino (sindacato della
Polizia di Stato), a proposito della situazione in Val di Susa sulla quale oggi
il Siap ha inviato una lettera al ministro Cancellieri e ai vertici delle forze
di Polizia.
"Abbiamo
scritto oggi al ministro dell'Interno, al Capo della Polizia, al Prefetto e al
Questore di Torino - spiega Di Lorenzo - perche' sia chiara la situazione:
prima o poi un operatore delle forze di Polizia ci rimettera' la vita e nessuno
di loro potra' appellarsi alla fatalita' o al rischio del mestiere". Una
situazione, quella in Val di Susa, che "avevamo preannunciato a piu'
riprese senza essere ascoltati - precisa il sindacalista - ed ora agiremo di
conseguenza".
"E'
nostro dovere dire basta a disposizioni che mettono a repentaglio la vita degli
appartenenti alle forze di Polizia e che sono ai limiti dei precetti di
legge" sottolinea Di Lorenzo. "A questo punto non ci interessa il
dibattito sull'impiego dell'Esercito o di quanti poliziotti arriveranno in un
futuro a Torino - conclude il sindacalista - la situazione e' adesso oltre ogni
limite accettabile e noi faremo qualunque cosa, anche ricorrendo al nostro
studio legale, perche' ciascuno si assuma la propria responsabilita"'.
martedì
04.09.2012 ore 18.57
Tav: Siap Torino scrive a Cancellieri, situazione in Valle inaccettabile
Torino, 4 set. -
''La misura e' ormai colma''. Lo afferma Pietro Di Lorenzo, segretario
generale provinciale del Siap Torino (sindacato della Polizia di Stato), a
proposito della situazione in Val di Susa sulla quale oggi il Siap ha inviato
una lettera al ministro Cancellieri e ai vertici delle forze di Polizia.
''Abbiamo scritto oggi al ministro dell'Interno, al Capo della Polizia, al
Prefetto e al Questore di Torino - spiega Di Lorenzo - perche' sia chiara la
situazione: prima o poi un operatore delle forze di Polizia ci rimettera' la
vita e nessuno di loro potra' appellarsi alla fatalita' o al rischio del
mestiere''. Una situazione, quella in Val di Susa, che ''avevamo preannunciato
a piu' riprese senza essere ascoltati - precisa il sindacalista - ed ora
agiremo di conseguenza". "E' nostro dovere dire basta a disposizioni
che mettono a repentaglio la vita degli appartenenti alle forze di Polizia e
che sono ai limiti dei precetti di legge'' sottolinea Di Lorenzo. ''A questo
punto non ci interessa il dibattito sull'impiego dell'Esercito o di quanti
poliziotti arriveranno in un futuro a Torino - conclude il sindacalista - la
situazione e' adesso oltre ogni limite accettabile e noi faremo qualunque cosa,
anche ricorrendo al nostro studio legale, perche' ciascuno si assuma la propria
responsabilita'''.
Tav, Siap
Torino scrive a Cancellieri e vertici Polizia
Torino - Il
Siap (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) ha scritto una lettera al
ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri e ai vertici delle forze di
Polizia sulla situazione in Val di Susa dove è allestito il cantiere per la
realizzazione della Tav Torino-Lione. A riguardo, Pietro Di Lorenzo,
segretario generale provinciale del Siap Torino, ha dichiarato
che "la misura è ormai colma".
Il sindacalista ha spiegato: "Abbiamo scritto oggi al ministro dell'Interno, al Capo della Polizia, al Prefetto e al Questore di Torino perché sia chiara la situazione: prima o poi un operatore delle forze di Polizia ci rimetterà la vita e nessuno di loro potrà appellarsi alla fatalità o al rischio del mestiere".
Di Lorenzo ha precisato che il Siap aveva già preannunciato, "a più riprese e senza essere ascoltati", la situazione che si è venuta a creare in Val Susa. "Ora - ha aggiunto il sindacalista - agiremo di conseguenza: è nostro dovere dire basta a disposizioni che mettono a repentaglio la vita degli appartenenti alle forze di Polizia e che sono ai limiti dei precetti di legge". Il segretario del Siap ha dichiarato che al sindacato non interessa più il dibattito sull'impiego dell'Esercito o su quanti poliziotti arriveranno in un futuro a Torino: "La situazione - ha concluso - è adesso oltre ogni limite accettabile e noi faremo qualunque cosa, anche ricorrendo al nostro studio legale, perché ciascuno si assuma la propria responsabilità".
Il sindacalista ha spiegato: "Abbiamo scritto oggi al ministro dell'Interno, al Capo della Polizia, al Prefetto e al Questore di Torino perché sia chiara la situazione: prima o poi un operatore delle forze di Polizia ci rimetterà la vita e nessuno di loro potrà appellarsi alla fatalità o al rischio del mestiere".
Di Lorenzo ha precisato che il Siap aveva già preannunciato, "a più riprese e senza essere ascoltati", la situazione che si è venuta a creare in Val Susa. "Ora - ha aggiunto il sindacalista - agiremo di conseguenza: è nostro dovere dire basta a disposizioni che mettono a repentaglio la vita degli appartenenti alle forze di Polizia e che sono ai limiti dei precetti di legge". Il segretario del Siap ha dichiarato che al sindacato non interessa più il dibattito sull'impiego dell'Esercito o su quanti poliziotti arriveranno in un futuro a Torino: "La situazione - ha concluso - è adesso oltre ogni limite accettabile e noi faremo qualunque cosa, anche ricorrendo al nostro studio legale, perché ciascuno si assuma la propria responsabilità".
TENSIONE
Monti-Hollande: «La Tav si farà»
Ma i manifestanti entrano in chiesa in Val Susa per protesta.
Il premier italiano Mario Monti e quello francese Francois
Hollande hanno riaffermato l'impegno dei rispettivi Paesi a
realizzare la linea ferroviaria Tav Torino-Lione, che Monti ha
definito come «un'opera fondamentale».
Ma in attesa del 30esimo vertice bilaterale Italia-Francia di
inizio dicembre a Lione, che vedrà la Torino-Lione fra i temi
centrali, in Valle di Susa la tensione intorno al cantiere rimane
alta.
I No Tav sono riusciti a entrare in chiesa a Susa durante la
messa avvolti nelle bandiere contro il supertreno, cercando di
portare all'altare un cestino contenente lacrimogeni.
L'ALLARME DELLA POLIZIA. E il sindacato di
Polizia Siap proprio il 4 settembre ha indirizzato al ministro
dell'Interno, al capo della Polizia, al prefetto e al
questore di Torino una lettera in cui sostiene che «prima o poi
un poliziotto ci rimetterà la vita» e che «nessuno di loro
potrà appellarsi alla fatalità o al rischio del mestiere».
«La situazione - scrive il segretario provinciale torinese del
Siap, Pietro di Lorenzo - è oltre ogni limite e noi faremo
qualunque cosa, anche ricorrendo al nostro studio legale, perché
ciascuno si assuma la propria responsabilità».
Ancora Tav, tra irruzioni in chiesa e impegni ribaditi da Monti
Il premier italiano Monti e quello francese Hollande hanno riaffermato l'impegno a realizzare la Tav. Intanto in Val Susa ancora tensioni: un gruppo di No Tav sono entrati in chiesa durante un messa con un cestino di lacrimogeni
di Redazione 05/09/2012
La Tav "è un'opera fondamentale". A ribadire il concetto, espresso in più occasioni, è stato il premier Mario Monti. Stessa cosa ha fatto il suo parigrado francese Francois Hollande. I due hanno ribadito l'impegno dei rispettivi paesi a realizzare la linea ad alta velocità.
Intanto in Valle di Susa, centro dei lavori per la linea che collegherà Torino a Lione, continuano le tensioni. I No Tav sono entrati in chiesa a Susa durante la messa avvolti nelle bandiere contro il supertreno, cercando di portare all'altare un cestino contenente lacrimogeni.
Intanto in Valle di Susa, centro dei lavori per la linea che collegherà Torino a Lione, continuano le tensioni. I No Tav sono entrati in chiesa a Susa durante la messa avvolti nelle bandiere contro il supertreno, cercando di portare all'altare un cestino contenente lacrimogeni.
E il sindacato di Polizia Siap ha indirizzato al ministro dell'Interno,
al capo della Polizia, al prefetto e al questore di Torino una lettera
in cui sostiene che "prima o poi un poliziotto ci rimetterà la vita"
e che "nessuno di loro potrà appellarsi alla fatalità o al rischio del
mestiere". "La situazione - scrive il segretario provinciale torinese
del Siap, Pietro di Lorenzo - è oltre ogni limite e noi faremo qualunque
cosa, anche ricorrendo al nostro studio legale, perché ciascuno si
assuma la propria responsabilità"