I Sindacati delle Forze di Polizia e Soccorso Pubblico e i Cocer del
Comparto Sicurezza e Difesa scrivono al Presidente del Consiglio Mario
Monti: "Signor Presidente, siamo stati invitati il 18 settembre p.v. ad
un incontro presso il Ministero del Lavoro in ordine all’emanando
regolamento di armonizzazione del trattamento pensionistico del
personale che rappresentiamo.
In proposito, abbiamo avuto modo di rilevare che:
- non è precisato chi sarà l’interlocutore (il Ministro, un Sottosegretario, un Dirigente);
- non sono stati in alcun modo interessati i Ministri e le Amministrazioni responsabili;
- non sono stati inviati i testi o altri documenti che possono essere valutati in vista dell’incontro.
Siamo dell’opinione che solo un reale e costruttivo confronto che coinvolga tutti i Ministri e le Amministrazioni interessate possa portare a definire soluzioni effettivamente utili e volte a garantire gli interessi generali del Paese ed il personale rappresentato. Per poter meglio esercitare la responsabilità che deve caratterizzare il Governo e le parti sociali nelle decisioni da assumere, occorre una valutazione globale degli effetti dei vari provvedimenti correttivi della finanza pubblica e di quelli di revisione organizzativa attualmente in discussione in Parlamento sulla funzionalità delle strutture, sulla capacità di produrre servizi per i cittadini, sulle prospettive del personale, per comprendere quali sono gli effetti di un intervento sulle pensioni con riferimento alla funzionalità delle Amministrazioni e alla tutela dei diritti degli operatori.
Un incontro dalle incerte premesse, quale quello che sembra prospettarsi, scollegato dagli elementi sopraccennati risulta essere parziale e quindi improduttivo, peraltro, appare in contrasto con gli impegni assunti in Parlamento dal suo Governo, che richiedono non una mera informazione, ma l’apertura di una fase che, considerando solo l’aspetto pensionistico, risolva nel loro complesso le situazioni sul tappeto, a cominciare dal mancato avvio della previdenza complementare da ben 16 anni.
Armonizzare senza aver risolto le disfunzioni del passato è profondamente in contrasto con il principio di equità che il suo Governo ha posto alla base del proprio operato.
Ciò premesso, siamo a richiedere il Suo autorevole intervento affinché si realizzino, nell’interesse del Paese, le condizioni per il confronto con il Governo e le Amministrazioni coinvolte da tali processi
Un incontro dalle incerte premesse, quale quello che sembra prospettarsi, scollegato dagli elementi sopraccennati risulta essere parziale e quindi improduttivo, peraltro, appare in contrasto con gli impegni assunti in Parlamento dal suo Governo, che richiedono non una mera informazione, ma l’apertura di una fase che, considerando solo l’aspetto pensionistico, risolva nel loro complesso le situazioni sul tappeto, a cominciare dal mancato avvio della previdenza complementare da ben 16 anni.
Armonizzare senza aver risolto le disfunzioni del passato è profondamente in contrasto con il principio di equità che il suo Governo ha posto alla base del proprio operato.
Ciò premesso, siamo a richiedere il Suo autorevole intervento affinché si realizzino, nell’interesse del Paese, le condizioni per il confronto con il Governo e le Amministrazioni coinvolte da tali processi
Roma, 14.9.2012
I Sindacati delle Forze di Polizia e Soccorso Pubblico e i Cocer del Comparto Sicurezza e Difesa.
I Sindacati delle Forze di Polizia e Soccorso Pubblico e i Cocer del Comparto Sicurezza e Difesa.
la lettera è stata ripresa dall'agenzia di stampa ANSA
SICUREZZA:
SINDACATI PS E COCER CONTRO FORNERO SU PENSIONI 'IL COMPORTAMENTO DEL
MINISTRO E'INACCETTABILE,INTERVENGA MONTI' (ANSA) - ROMA, 14 SET -
"Il comportamento del ministro Fornero rispetto all'emanazione del
regolamento di armonizzazione dei requisiti di accesso alla pensione
delle forze di polizia, dei vigili del fuoco e delle forze armate è
inaccettabile per le donne e gli uomini in divisa ed è irriguardoso per
il Parlamento". Lo affermano i sindacati di polizia ed i Cocer, che
hanno inviato una lettera al premier Mario Monti. "Il Senato - ricordano
le organizzazioni - ha approvato un ordine del giorno secondo il quale
il ministro, nell'emanare il provvedimento, doveva confrontarsi con i
sindacati e le rappresentanze fornendo ogni utile elemento per il
confronto con le stesse e rispettando i principi della specificità
riconosciuta con apposita legge. Oggi - sottolineano - dopo ben sei
mesi, arriva una convocazione senza alcuna informazione e senza alcuna
garanzia di confronto. Questo è inaccettabile e pertanto abbiamo
richiesto con una lettera urgente l'intervento del presidente Monti, dei
ministri interessati e dei segretari dei partiti che hanno presentato e
voluto l'approvazione dell'ordine del giorno. Se non ci sarà una
risposta concreta e tempestiva rispetto al cronoprogramma indicato
unilateralmente dal ministro Fornero - concludono - sarà mobilitazione
generale".
(ANSA).
(ANSA).