domenica 2 settembre 2012

No Tav. Il Siap Torino ancora sui media.

02/09/2012, 05:30

Val di SusaNotte di tensione: la polizia risponde ai manifestanti con idranti e lacrimogeni

Sassi e molotov contro il cantiere dell'alta velocità

Ancora tensioni in Valle di Susa.

L'altra sera, intorno alle 21.30, circa 250 manifestanti No Tav, molti dei quali travisati con maschere antigas, sono partiti da Giaglione e, passando per i sentieri, hanno raggiunto il cantiere Tav. Un'altra parte dei dimostranti, incappucciati, è partita dal campeggio. Raggiunta l'area hanno trovato le forze dell'ordine schierate fuori dalla recinzione. Gli attivisti sono rimasti sul posto per circa quattro ore in silenzio. Al momento del deflusso dei partecipanti, all'una circa, alcuni di loro hanno cominciato a lanciare oggetti contundenti, sassi e alcune molotov. In particolare, una bomba incendiaria ha raggiunto un idrante incendiandolo, ma le fiamme sono state subito domate. Le reti sono state leggermente danneggiate e immediatamente riparate. L'azione dei manifestanti è stata respinta dalla polizia con l'uso degli idranti e l'impiego di numerosi lacrimogeni. Non si sono registrati feriti. Il sindacato di polizia, il Siap, sostiene che «gli attacchi preannunciati dei No Tav sono insopportabili. Accettarli è una resa dello Stato e uno spreco economico ingiustificabile». Il responsabile degli Enti locali dell'Udc, Mauro Libè, a giù duro: «Credo che sia ora di dire basta ai comportamenti incivili e violenti dei manifestanti No-Tav, comportamenti contrari al modo di convivere di una società civile. Ma, ancor peggio, sono comportamenti che determinano dei costi per tutti i contribuenti. Costi - continua - che ricadono poi sul sistema Italia. I danneggiamenti non sono più tollerabili, così come gli attacchi alle forze dell'ordine o i tentativi di fermare il lavoro dei cantieri». «Ripeto - conclude Libè - che, anziché esprimersi danneggiando le cose altrui, i manifestanti devono andare a lavorare».