No Tav. Il Siap Torino ancora sui media.
Val di SusaNotte di tensione: la polizia risponde ai manifestanti con idranti e lacrimogeni
Sassi e molotov contro il cantiere dell'alta velocità
Ancora tensioni in Valle di Susa.
L'altra sera, intorno alle 21.30, circa 250 manifestanti No Tav, molti
dei quali travisati con maschere antigas, sono partiti da Giaglione e,
passando per i sentieri, hanno raggiunto il cantiere Tav. Un'altra parte
dei dimostranti, incappucciati, è partita dal campeggio. Raggiunta
l'area hanno trovato le forze dell'ordine schierate fuori dalla
recinzione. Gli attivisti sono rimasti sul posto per circa quattro ore
in silenzio. Al momento del deflusso dei partecipanti, all'una circa,
alcuni di loro hanno cominciato a lanciare oggetti contundenti, sassi e
alcune molotov. In particolare, una bomba incendiaria ha raggiunto un
idrante incendiandolo, ma le fiamme sono state subito domate. Le reti
sono state leggermente danneggiate e immediatamente riparate. L'azione
dei manifestanti è stata respinta dalla polizia con l'uso degli idranti e
l'impiego di numerosi lacrimogeni. Non si sono registrati feriti. Il
sindacato di polizia, il Siap, sostiene che «gli attacchi preannunciati
dei No Tav sono insopportabili. Accettarli è una resa dello Stato e uno
spreco economico ingiustificabile». Il responsabile degli Enti locali
dell'Udc, Mauro Libè, a giù duro: «Credo che sia ora di dire basta ai
comportamenti incivili e violenti dei manifestanti No-Tav, comportamenti
contrari al modo di convivere di una società civile. Ma, ancor peggio,
sono comportamenti che determinano dei costi per tutti i contribuenti.
Costi - continua - che ricadono poi sul sistema Italia. I danneggiamenti
non sono più tollerabili, così come gli attacchi alle forze dell'ordine
o i tentativi di fermare il lavoro dei cantieri». «Ripeto - conclude
Libè - che, anziché esprimersi danneggiando le cose altrui, i
manifestanti devono andare a lavorare».