sabato 30 giugno 2012
giovedì 28 giugno 2012
mercoledì 27 giugno 2012
PENSIONI. Lettera al Ministro Fornero.
Grazie al nostro impegno, opposizione e maggioranza - primo
firmatario l'On.le Emanuele Fiano, Presidente del Forum Sicurezza - hanno inviato al Ministro Fornero una lettera/richiesta affinchè, nella delicata e complessa
questione dell'armonizzazione del nostro sistema previdenziale, sia
tutelata la specificità del nostro lavoro e della nostra
professionalità.
L'impegno del SIAP continua.
sabato 23 giugno 2012
MISURE DI ARMONIZZAZIONE PER L'ACCESSO ALLE PENSIONI
Si è svolta il giorno 22 giugno alle ore 11,00 una riunione, con la
partecipazione del Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza
preposto all'Attività di Coordinamento e Pianificazione delle Forze di
Polizia, pref. Paola Basilone, concernente gli aggiornamenti sulle
misure di armonizzazione per l'accesso alle pensioni; il comunicato
sull'esito del confronto sulla nuova ipotesi del Ministro del lavoro:
INCONTRO CON L’AMMINISTRAZIONE SU UNA NUOVA IPOTESI DEL GOVERNO DI
ARMONIZZAZIONE DELLE PENSIONI: IL MODELLO PROPOSTO E’ PENALIZZANTE PER
LA SICUREZZA E PER GLI OPERATORI
Si è svolto in data odierna un
incontro tra il Vice Capo della Polizia Prefetto Basilone e le OO.SS.
della Polizia di Stato su una nuova ipotesi, del Ministro del Lavoro, di
armonizzazione delle pensioni del Comparto Sicurezza.
A una prima analisi della proposta governativa, illustrata dall’Amministrazione, è apparso evidente che ancora una volta l’obiettivo del governo resta quello di aggirare le norme sulla specificità delle forze di polizia e imporre un modello che ha come obbiettivo centrale quello di omologare e non armonizzare il sistema pensionistico degli operatori di polizia, anche se questo comporta un rischio per la sicurezza dei cittadini e un danno ingiusto per gli uomini e le donne in divisa.
È evidente, infatti, che a fronte del ripensamento dell’esecutivo sulla scelta di introdurre una disciplina peggiorativa della pensione privilegiata e del moltiplicatore contributivo, disciplina fortemente criticata dalle scriventi OO.SS. per il merito e perché si poneva al di fuori della delega di legge e ora eliminata dalla proposta, il Ministro del Lavoro intende comunque attuare un sistema di requisiti per l’accesso alle pensioni anticipate e di vecchiaia ingiustamente penalizzati per gli operatori, siano essi anziani o entrati in Polizia da pochi anni.
L’ipotesi avanzata, infatti, vorrebbe imporre, tra le altre restrizioni, una penalizzazione annuale e progressiva alla pensione anticipata di chi non ha compiuto i 58 anni di età, anche se ha ormai conseguito il massimo dell’anzianità contributiva, costringendoli di fatto a rinunciare al pensionamento anche se in condizioni fisiche non più compatibili con il servizio da svolgere. E per i giovani operatori, che oggi entrano in Polizia mediamente intorno ai 27 anni di età, disegna un sistema che a causa della condizione dei 42,7 anni di anzianità, richiesti per raggiungere il massimo di anzianità contributiva, non consentirà loro di raggiungere quell’obiettivo, se non con ulteriori incrementi dell’età anagrafica di pensione. Un sistema, quindi, che già da oggi prefigura un futuro operatore di polizia che andrà in pensione a 67 anni se vorrà avere una pensione dignitosa (specie in assenza di un sistema di previdenza complementare) anche se questo è in contrasto con le esigenze di efficacia e di efficienza del servizio e della sua tutela di operatore.
Per queste ragioni di fondo le scriventi OO.SS. hanno chiesto di interrompere il confronto tecnico con l’Amministrazione e chiedere al Ministro dell’Interno un incontro urgente per verificare la volontà del governo nel rispettare la specificità delle funzioni svolte dagli operatori del Comparto Sicurezza anche in materia previdenziale, e rispettare i contenuti dell’Ordine del giorno approvato su questo punto da Camera e Senato, annunciando che in caso di ritardo nello svolgimento dell’incontro o di assenza di quella volontà verrà immediatamente ripresa la mobilitazione della categoria.
A una prima analisi della proposta governativa, illustrata dall’Amministrazione, è apparso evidente che ancora una volta l’obiettivo del governo resta quello di aggirare le norme sulla specificità delle forze di polizia e imporre un modello che ha come obbiettivo centrale quello di omologare e non armonizzare il sistema pensionistico degli operatori di polizia, anche se questo comporta un rischio per la sicurezza dei cittadini e un danno ingiusto per gli uomini e le donne in divisa.
È evidente, infatti, che a fronte del ripensamento dell’esecutivo sulla scelta di introdurre una disciplina peggiorativa della pensione privilegiata e del moltiplicatore contributivo, disciplina fortemente criticata dalle scriventi OO.SS. per il merito e perché si poneva al di fuori della delega di legge e ora eliminata dalla proposta, il Ministro del Lavoro intende comunque attuare un sistema di requisiti per l’accesso alle pensioni anticipate e di vecchiaia ingiustamente penalizzati per gli operatori, siano essi anziani o entrati in Polizia da pochi anni.
L’ipotesi avanzata, infatti, vorrebbe imporre, tra le altre restrizioni, una penalizzazione annuale e progressiva alla pensione anticipata di chi non ha compiuto i 58 anni di età, anche se ha ormai conseguito il massimo dell’anzianità contributiva, costringendoli di fatto a rinunciare al pensionamento anche se in condizioni fisiche non più compatibili con il servizio da svolgere. E per i giovani operatori, che oggi entrano in Polizia mediamente intorno ai 27 anni di età, disegna un sistema che a causa della condizione dei 42,7 anni di anzianità, richiesti per raggiungere il massimo di anzianità contributiva, non consentirà loro di raggiungere quell’obiettivo, se non con ulteriori incrementi dell’età anagrafica di pensione. Un sistema, quindi, che già da oggi prefigura un futuro operatore di polizia che andrà in pensione a 67 anni se vorrà avere una pensione dignitosa (specie in assenza di un sistema di previdenza complementare) anche se questo è in contrasto con le esigenze di efficacia e di efficienza del servizio e della sua tutela di operatore.
Per queste ragioni di fondo le scriventi OO.SS. hanno chiesto di interrompere il confronto tecnico con l’Amministrazione e chiedere al Ministro dell’Interno un incontro urgente per verificare la volontà del governo nel rispettare la specificità delle funzioni svolte dagli operatori del Comparto Sicurezza anche in materia previdenziale, e rispettare i contenuti dell’Ordine del giorno approvato su questo punto da Camera e Senato, annunciando che in caso di ritardo nello svolgimento dell’incontro o di assenza di quella volontà verrà immediatamente ripresa la mobilitazione della categoria.
Roma 22 giugno 2012.
SIAP SILP/CGIL COISP ANFP
La SPENDING REVIEW della POLIZIA
Dopo l’incontro del giorno 8 giugno tra il Sindacato e il Ministro
Cancellieri, il Gabinetto del Ministro ha inviato una sintesi schematica
del documento elaborato dallo stesso per la revisione di spesa, degli
uffici centrali e periferici del Ministero dell’Interno. Il SIAP in
sede di primo confronto, ha proposto le proprie osservazioni e alcuni
spunti propositivi, che, tengono conto, della complessità del sistema
sicurezza e della salvaguardia della specificità del lavoro e della
professionalità dei poliziotti e, delle funzioni delegate alla Polizia
di Stato dalla legge.
Il link diretto per leggere il documento inviato dal SIAP ai competenti uffici del Dipartimento della P.S. e la documentazione inviata dal Dipartimento alle OO.SS. il 13 giugno u.s.
venerdì 22 giugno 2012
"A 20 anni dalle stragi di Capaci e Via D'Amelio, l'eredità culturale e istituzionale dei giudici Falcone e Borsellino, l'impegno e il coraggio dei poliziotti della scorta esempio di professionalità e lealtà".Una delegazione del SIAP Piemonte e Torino ha testimoniato l'appartenenza alla nostra storia ed il ricordo che deve essere quotidiano.
martedì 19 giugno 2012
No Tav, continuano gli attacchi al cantiere. Il SIAP Torino insiste: sgombrare il campeggio e vietare ogni altra iniziativa.
Tav: Siap Torino, intervenire con sgombero camping No Tav
Torino, 19 giu. (Adnkronos) - Ribadisce la necessita' di sgomberare il campeggio dei giovani No Tav in Val di Susa Pietro Di Lorenzo, segretario generale del Siap torinese (Sindacato italiano appartenenti Polizia), dopo la nuova azione di disturbo di ieri sera intorno all'area di cantiere della Torino-Lione. ''L'avevamo subito denunciato - afferma Di Lorenzo - ma nessuno ci da ascolto. Cosa si aspetta per intervenire e sgombrare un accampamento di facinorosi che tutto e' tranne che un campeggio di studenti ansiosi di apprendere qualcosa?''. Secondo il sindacalista ''non e' possibile tollerare passivamente l'inizio di una nuova stagione di violenze. Visti i presupposti - prosegue - vediamo un futuro nerissimo e ribadiamo la nostra richiesta: il Prefetto emani subito una ordinanza che vieti ogni altra iniziativa nella zona del cantiere e che imponga lo sgombero immediato del campeggio''.
(19 giugno 2012 ore 17.16)
Torino, 19 giu. Ribadisce la necessita' di sgomberare
il campeggio dei giovani No Tav in Val di Susa Pietro Di Lorenzo,
segretario generale del Siap torinese (Sindacato italiano appartenenti
Polizia), dopo la nuova azione di disturbo di ieri sera intorno all'area
di cantiere della Torino-Lione.
"L'avevamo subito denunciato - afferma Di Lorenzo - ma nessuno ci da ascolto. Cosa si aspetta per intervenire e sgombrare un accampamento di facinorosi che tutto e' tranne che un campeggio di studenti ansiosi di apprendere qualcosa?".
Secondo il sindacalista "non e' possibile tollerare passivamente l'inizio di una nuova stagione di violenze. Visti i presupposti - prosegue - vediamo un futuro nerissimo e ribadiamo la nostra richiesta: il Prefetto emani subito una ordinanza che vieti ogni altra iniziativa nella zona del cantiere e che imponga lo sgombero immediato del campeggio".
Torino - "L'avevamo subito denunciato ma nessuno ci dà ascolto. Cosa si aspetta per intervenire e sgomberare un accampamento di facinorosi che tutto è tranne che un campeggio di studenti ansiosi di apprendere qualcosa?". Sono state queste le parole di Pietro di Lorenzo, segretario generale del Siap, Sindacato italiano appartenenti polizia, torinese in seguito all'azione di disturbo di un gruppo di manifestanti No Tav di ieri sera.
"L'avevamo subito denunciato - afferma Di Lorenzo - ma nessuno ci da ascolto. Cosa si aspetta per intervenire e sgombrare un accampamento di facinorosi che tutto e' tranne che un campeggio di studenti ansiosi di apprendere qualcosa?".
Secondo il sindacalista "non e' possibile tollerare passivamente l'inizio di una nuova stagione di violenze. Visti i presupposti - prosegue - vediamo un futuro nerissimo e ribadiamo la nostra richiesta: il Prefetto emani subito una ordinanza che vieti ogni altra iniziativa nella zona del cantiere e che imponga lo sgombero immediato del campeggio".
Tav - Siap Torino: "Sgomberare campeggio No Tav"
Torino - "L'avevamo subito denunciato ma nessuno ci dà ascolto. Cosa si aspetta per intervenire e sgomberare un accampamento di facinorosi che tutto è tranne che un campeggio di studenti ansiosi di apprendere qualcosa?". Sono state queste le parole di Pietro di Lorenzo, segretario generale del Siap, Sindacato italiano appartenenti polizia, torinese in seguito all'azione di disturbo di un gruppo di manifestanti No Tav di ieri sera.
"Non è possibile tollerare passivamente l'inizio di una nuova stagione di violenze. Visti i presupposti vediamo un futuro nerissimo e ribadiamo la nostra richiesta: il Prefetto emani subito una ordinanza che vieti ogni altra iniziativa nella zona del cantiere e che imponga lo sgombero immediato del campeggio" ha continuato Di Lorenzo.
La scorsa notte infatti, a Chiomonte, una cinquantina di antagonisti - a volto coperto - hanno lanciato sassi, biglie e petardi contro il cantiere della Tav Torino-Lione. Gli oppositori della linea ferroviaria ad Alta Velocità hanno preso di mira il varco 1, in strada dell'Avanà. Gli agenti di Polizia presenti a presidio del cantiere hanno risposto con getti d'acqua.
lunedì 18 giugno 2012
EVENTO SIAP: "A 20 anni dalle stragi di Capaci e Via D'Amelio, l'eredità culturale e istituzionale dei giudici Falcone e Borsellino, l'impegno e il coraggio dei poliziotti della scorta esempio di professionalità e lealtà". Una delegazione del SIAP Piemonte e Torino sarà presente a Palermo per testimoniare la nostra appartenenza.
domenica 17 giugno 2012
TAV, comincia una nuova estate di violenza. Vietare subito tutte le iniziative nella zona di Chiomonte.
Al termine di un'assemblea di un campeggio, una settantina di manifestanti ha raggiunto un varco del cantiere e ha cominciato a battere con vari oggetti contro le reti. Nessun ferito
Le forze dell'ordine hanno tenuto la situazione sotto controllo e non c'è stato alcun contatto fra loro e i manifestanti. Non ci sono stati feriti, nonostante siano state usate "in grande quantità fionde professionali" che il segretario del Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia, Pietro Di Lorenzo - definisce "armi micidiali" invitando il Prefetto a "intervenire immediatamente per vietare subito tutte le iniziative nella zona di Chiomonte". Il timore è che si possa essere alla vigilia di un'altra estate di scontri e violenze come quella del 2011, quando il bilancio fu di centinaia di feriti e contusi fra manifestanti forse dell'ordine.
Alcuni lanci, infatti, provenivano dalla boscaglia intorno al fiume e da due giorni, nella valle, i
Tutto questo alla vigilia dell'incontro in programma domani, a Torino, fra il Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, e i sindaci della valle per continuare il confronto sul piano di utilizzazione dei primi dieci milioni di euro destinati alle compensazioni a favore della Valsusa.
(17 giugno 2012)
Torino, 17 giu.In Val Susa "dopo l'avvio della
"Campagna d'Estate" di questa notte non vogliamo un'altra estate di
violenze". Lo ha affermato Pietro Di Lorenzo, Segretario Generale
Provinciale del Siap, sindacato italiano appartenenti Polizia,
riferendosi al campeggio degli studenti No Tav in Val di Susa. "Il
Prefetto - ha aggiunto Di Lorenzo - intervenga immediatamentevietando
ogni altra iniziativa in programma".
"Come avevamo previsto - ha sottolineato il sindacalista - il sedicente "Campeggio Studentesco" non e' altro che un nuovo richiamo alle armi lanciato dai professionisti della violenza". Poi riferendosi alle proteste di ieri sera intorno all'area del cantiere della Torino-Lione ha aggiunto "francamente, dopo un anno, siamo stanchi di fare da bersaglio. Visti i presupposti il Prefetto emani subito una ordinanza - ha ribadito Di Lorenzo - che vieti ogni altra iniziativa nella zona del cantiere e che imponga lo sgombero immediato del sedicente campeggio".
"Come avevamo previsto - ha sottolineato il sindacalista - il sedicente "Campeggio Studentesco" non e' altro che un nuovo richiamo alle armi lanciato dai professionisti della violenza". Poi riferendosi alle proteste di ieri sera intorno all'area del cantiere della Torino-Lione ha aggiunto "francamente, dopo un anno, siamo stanchi di fare da bersaglio. Visti i presupposti il Prefetto emani subito una ordinanza - ha ribadito Di Lorenzo - che vieti ogni altra iniziativa nella zona del cantiere e che imponga lo sgombero immediato del sedicente campeggio".
L'allarme del Siap al Prefetto "No a un'altra estate violenta"
Uno dei sindacati degli agenti di polizia lancia un appello dopo i tafferugli dell'altra notte al cantiere di Chiomonte
(17 giugno 2012)
Tav: Siap Torino chiede sgombero campeggio, no ad altra estate violenta
Torino, 17 giu. (Adnrkronos) - In Val Susa ''dopo l'avvio
della ''Campagna d'Estate'' di questa notte non vogliamo un'altra estate
di violenze''. Lo ha affermato Pietro Di Lorenzo, Segretario Generale
Provinciale del Siap, sindacato italiano appartenenti Polizia,
riferendosi al campeggio degli studenti No Tav in Val di Susa. ''Il
Prefetto - ha aggiunto Di Lorenzo - intervenga immediatamentevietando
ogni altra iniziativa in programma''. ''Come avevamo previsto - ha
sottolineato il sindacalista - il sedicente ''Campeggio Studentesco''
non e' altro che un nuovo richiamo alle armi lanciato dai professionisti
della violenza''. Poi riferendosi alle proteste di ieri sera intorno
all'area del cantiere della Torino-Lione ha aggiunto "francamente, dopo
un anno, siamo stanchi di fare da bersaglio. Visti i presupposti il
Prefetto emani subito una ordinanza - ha ribadito Di Lorenzo - che vieti
ogni altra iniziativa nella zona del cantiere e che imponga lo sgombero
immediato del sedicente campeggio''.
"Dopo l'avvio della 'campagna d'estate della scorsa
notte non vogliamo un'altra estate di violenze" in Valsusa: lo dice
Pietro Di Lorenzo, segretario generale provinciale di Torino del Siap
(Sindacato italiano appartenenti Polizia). "Il Prefetto - aggiunge Di
Lorenzo - intervenga immediatamente vietando ogni altra iniziativa in
programma" nella zona del cantiere della Tav Torino-Lione. "Come avevamo
previsto - continua Di Lorenzo - il sedicente 'campeggio Studentesco'
non è altro che un nuovo richiamo alle armi lanciato dai professionisti
della violenza". "La scorsa notte - riferisce Di Lorenzo - non solo è
scattato l'assalto con lancio di pietre, ma sono state usate in grande
quantità fionde professionali con cui sono state scagliate contro gli
uomini in divisa decine e decine di biglie e bulloni. Armi micidiali -
conclude Di Lorenzo - e francamente, dopo un anno, siamo stanchi di fare
da bersaglio"
La scorsa notte, al termine di un’assemblea dei partecipanti a un campeggio No Tav, una settantina di persone - secondo la ricostruzione della Questura a Torino - ha raggiunto il «Varco 1» del cantiere e ha cominciato a battere con vari oggetti contro le reti di recizione dell’area. Successivamente, una ventina di manifestanti, tutti con il viso coperto, per circa un’ora ha lanciato pietre, biglie di vetro, fumogeni, petardi e oggetti contundenti contro la Polizia.
Le forze dell’ordine hanno tenuto la situazione sotto controllo e non c’è stato alcun contatto fra loro e i manifestanti. Non ci sono stati feriti, nonostante siano state usate «in grande quantità fionde professionali» che il segretario del Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia, Pietro Di Lorenzo - definisce «armi micidiali» invitando il Prefetto a «intervenire immediatamente per vietare subito tutte le iniziative nella zona di Chiomonte».
Richiesta analoga arriva dal deputato Stefano Esposito (Pd) che parla di «ripresa dell’odioso e pericolosissimo tiro al poliziotto» e dice, senza mezzi termini, che «questo `gioco´ stupido e vigliacco va fermato subito».
Tav: Siap chiede
sgombero campeggio, no ad altra estate violenta
Pubblicato Domenica 17 Giugno 2012, ore 18,01
In Val Susa “dopo l'avvio della Campagna d'Estate di questa notte non vogliamo un'altra estate di violenze”. Lo ha affermato Pietro Di Lorenzo, Segretario Generale Provinciale del Siap, sindacato italiano appartenenti Polizia, riferendosi al campeggio degli studenti No Tav in Val di Susa. “Il Prefetto - ha aggiunto Di Lorenzo - intervenga immediatamente vietando ogni altra iniziativa in programma”. “Come avevamo previsto - ha sottolineato il sindacalista - il sedicente Campeggio Studentesco non è altro che un nuovo richiamo alle armi lanciato dai professionisti della violenza”. Poi riferendosi alle proteste di ieri sera intorno all'area del cantiere della Torino-Lione ha aggiunto”francamente, dopo un anno, siamo stanchi di fare da bersaglio. Visti i presupposti il Prefetto emani subito una ordinanza - ha ribadito Di Lorenzo - che vieti ogni altra iniziativa nella zona del cantiere e che imponga lo sgombero immediato del sedicente campeggio”.
Tav, pietre contro la polizia
Torino - Torna la tensione in Valle di Susa intorno al cantiere per la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, dove stanno per cominciare i sondaggi orizzontali all’imbocco del tunnel geognostico in attesa della «talpa» che scaverà la montagna per chilometri.
La scorsa notte, al termine di un’assemblea dei partecipanti a un campeggio No Tav, una settantina di persone - secondo la ricostruzione della Questura a Torino - ha raggiunto il «Varco 1» del cantiere e ha cominciato a battere con vari oggetti contro le reti di recizione dell’area. Successivamente, una ventina di manifestanti, tutti con il viso coperto, per circa un’ora ha lanciato pietre, biglie di vetro, fumogeni, petardi e oggetti contundenti contro la Polizia.
Le forze dell’ordine hanno tenuto la situazione sotto controllo e non c’è stato alcun contatto fra loro e i manifestanti. Non ci sono stati feriti, nonostante siano state usate «in grande quantità fionde professionali» che il segretario del Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia, Pietro Di Lorenzo - definisce «armi micidiali» invitando il Prefetto a «intervenire immediatamente per vietare subito tutte le iniziative nella zona di Chiomonte».
Richiesta analoga arriva dal deputato Stefano Esposito (Pd) che parla di «ripresa dell’odioso e pericolosissimo tiro al poliziotto» e dice, senza mezzi termini, che «questo `gioco´ stupido e vigliacco va fermato subito».
venerdì 15 giugno 2012
giovedì 14 giugno 2012
ASSEMBLEA GENERALE OGGI IN QUESTURA.
IL
SINDACATO SI FA STUDIANDO, ASCOLTANDO I COLLEGHI E RAGIONANDO CON LORO
SU FATTI CERTI E REALI E NON SU IPOTESI ALLARMISTICHE PRIVE DI RISCONTRO DOCUMENTALE. AD UNA SALA RIUNIONI GREMITA IL SEGRETARIO REGIONALE CERVIERE E QUELLO PROVINCIALE DI LORENZO HANNO ILLUSTRATO QUALE E', CIRCOLARI MINISTERIALI, ATTI PARLAMENTARI E DOCUMENTI UFFICIALI ALLA MANO, LA SITUAZIONE ATTUALE IN MERITO A: PENSIONI, PRODUTTIVITA' 2012, FONDO PEREQUATTIVO, SPENDING REVIEW E CONCORSO VICE SOVRINTENDENTI.
mercoledì 13 giugno 2012
martedì 12 giugno 2012
CONVENZIONE per gli iscritti SIAP nel campo della Psicologia e Psicoterapia
Dott.ssa
Sarah Pederboni
Psicologa-Psicoterapeuta
(ad indirizzo Biosistemico)
Iscritta
all'abo degli Psicologi e Psicoterapeuti dell'Emilia-Romagna (n° 4260 sez.A)
dal 28/04/2005.
Laureata in
psicologia il 12/02/2003; Specializzata in Psicoterapia Biosistemica il
30/04/2010.
Riceve
su appuntamento presso l'associazione Terradiluce sita in via E.Luserna di
Rorà, 3 - 10139 Torino.
Per
fissare un appuntamento: tel. 393-4100770 mail: sarah.pederboni@gmail.com
Modello
biosistemico: http://www.biosistemica.net/modello/modello.html
CONVENZIONE COMPLETA CONSULTABILE E SCARICABILE NELLA SEZIONE "CONVENZIONI SIAP TORINO" CLICCANDO SULL'ICONA DI QUESTA HOME PAGE
domenica 10 giugno 2012
Esito incontro con il Ministro dell’Interno: Scongiurata la chiusura delle piccole Questure, passa la linea del Sindacato sul metodo.
Incontro interlocutorio quello del pomeriggio di giorno 8 giugno, tra
il Ministro Cancellieri, il SIAP e le organizzazioni sindacali della
Polizia di Stato, evitato per ora il rischio di chiusura delle Questure
in attesa della rimodulazione territoriale delle province, la paventata
ipotesi di chiusura di alcune di esse non fa parte dei piani del
Viminale a nessun livello. Entro la prossima settimana il Ministero,
terminato il lavoro sul progetto di massima su cui sarà rimodulato il
controllo di spesa per il Ministero dell’Interno, il Sindacato sarà
chiamato a esprimere il proprio parere, e formulare proposte sul
progetto di massima del nuovo sistema organizzativo, le quali se saranno
fondate e razionali rispetto alle esigenze finanziarie del Paese,
potranno trovare accoglimento nel corso del prossimo confronto. Ci è
stato inoltre riferito, che, per ridurre i costi organizzativi degli
uffici centrali del Ministero, saranno accorpati alcuni degli attuali
Dipartimenti che dovrebbero passare da 5 a 3 come in passato, attraverso
la fusione di quello dei vigili del fuoco con la protezione civile, e
quello delle libertà civili con quello degli affari interni e del
territorio. Gli uffici provinciali del governo sul territorio,
dovrebbero essere valorizzati, attraverso l’accorpamento di funzioni
oggi duplicate di altri uffici pubblici, non si tagliano Prefetture e
Questure. Moderatamente positiva la prima valutazione, in quanto è stato accettato il metodo del confronto costruttivo, più volte proposto dal Sindacato.
Il confronto sul progetto di revisione della spesa e della conseguente
riorganizzazione dei presidi delle specialità e specializzazioni è
stato ritenuto strumento aperto capace di far convogliare proposte e
idee, con lo spirito di valorizzare l’esistente, evitando di mortificare
le professionalità, sforzandosi quindi di coniugare nei limiti del
possibile, le esigenze del personale per il disagio che subirebbe dalla
chiusura di alcuni uffici, al necessario risparmio di spesa. La
riduzione della spesa corrente programmata ammonterà a circa 200 milioni
di euro per tutti i Dipartimenti del Viminale obiettivo da raggiungere
gradualmente in 9 anni, mentre per la sola Polizia di Stato la quota
parte dovrebbe ammontare a circa 65 milioni di euro. Il Ministro ha
inoltre testualmente affermato “…il Paese è sull’orlo del disastro,
occorre pensare a scenari peggiori anche sotto il profilo dell’ordine
pubblico … vedete cos’è successo in Grecia”. Al riguardo rispetto al
quadro economico generale prospettato, è chiaramente emerso un elevato
quanto pragmatico senso di responsabilità, da entrambe le parti. Per il
SIAP resta prioritario non la difesa di anacronistiche quanto
antistoriche prese di posizione di principio, ma il rispetto della
professionalità dei poliziotti, salvaguardando nei limiti del possibile
la presenza sul territorio degli uffici di polizia funzionali,
valorizzando così in maniera adeguata le articolazioni periferiche della
Polizia, sia per gli uffici delle specialità che delle
specializzazioni, necessarie per la sicurezza del Paese e dei
cittadini.
La Segreteria Nazionale.
venerdì 8 giugno 2012
Tav, scontri in Val Susa a giudizio 46 persone. La soddisfazione del SIAP.
La Procura di Torino ha chiesto
il rinvio a giudizio di 46 persone per gli scontri al cantiere di
Chiomonte della Tav Torino-Lione del 26 giugno e del 3 luglio scorsi. I
reati ipotizzati sono resistenza, violenza, lesioni a pubblico
ufficiale. L'inchiesta aveva portato a 29 ordini di custodia cautelare
lo scorso 26 gennaio. Negli incidenti c'erano stati oltre 200 fra feriti
e contusi.
L'udienza preliminare comincerà a luglio davanti al gupp Edmondo Pio
L'udienza preliminare comincerà a luglio davanti al gupp Edmondo Pio
LA SPENDING REVIEW PER LA POLIZIA: IL S.I.A.P. NON CI STA
Il Ministro dell’Interno, anche in recenti dichiarazioni, rassicurava i
Sindacati di Polizia ma soprattutto i cittadini, affermando che i
livelli di guardia non sarebbero stati abbassati in tema di sicurezza e
ordine pubblico. Ora, però, dopo aver appreso dai vertici del
Dipartimento di P.S. che, per avere un risparmio di circa 65 milioni di
euro, si ha l’intenzione di chiudere decine di distaccamenti, della
Polizia Stradale, Polizia Ferroviaria, Squadre Nautiche, Sezioni di
Polizia Postale,quest’ultima passerebbe dagli attuali 100 uffici tra
Compartimenti e sezioni a 26 uffici, di cui 20 Compartimenti più le sei sezioni sedi di
Procure DDA, la cui sede non combaci con i Compartimenti, ci chiediamo
quale sia il concetto di questo Governo su “Livello di guardia” poiché
intendono ridurre gli organici del personale e i relativi posti di
funzione dirigenziali che, inevitabilmente, si contraggono. Se poi si
aggiunge l’ipotizzata chiusura di uffici di polizia complessi come le
Questure, paventato dal Ministro dell’Interno, l’effetto negativo sui
livelli di efficienza per la sicurezza dei cittadini e delle arterie
stradali sarà assolutamente inevitabile, come non sarà sostenibile il
maggiore carico di lavoro sugli Operatori di Polizia. Difatti, chi
conosce l’organizzazione della Polizia di Stato - e il Ministro
dell’Interno si ritiene, dovrebbe conoscerla, è comunque un Prefetto -
sa bene che una Questura è strutturata in diversi Uffici o Divisioni,
con diversi livelli di responsabilità, secondo la difficoltà e la
complessità del territorio, dei provvedimenti amministrativi,
investigativi, giudiziari di ordine pubblico e controllo coordinato del
territorio ecc…, che invece un Commissariato ha in misura minore.
Pertanto una mancata e demarcata suddivisione dei compiti tra i vari
uffici, non potrà che avere un effetto molto negativo nella gestione
dell’ordine pubblico e nell’attività di prevenzione e repressione dei
reati.
Ciò nonostante, pare proprio che si voglia incidere direttamente sulla rete capillare dell’organizzazione territoriale della Polizia, negando peraltro il confronto con i Sindacati, in continuità con le politiche del governo Berlusconi, evitando così di concertare soluzioni razionali e praticabili per ridurre gli sprechi ed essere più efficienti. Difatti, fatichiamo a capire che risparmio ci sarebbe nel chiudere i Posti Polfer o le Sezioni di Polizia Postale, giacché lo Stato non paga un centesimo per l’affitto e per la gestione degli stabili che, invece, è a carico delle rispettive società. La paventata riduzione del 20 % del parco veicolare in dieci anni andrebbe a incidere soprattutto nei servizi di prevenzione e di ordine pubblico (Volanti, Reparti Mobili, Stradale, etc), poiché, com’è noto, la maggior parte delle vetture utilizzate dagli Uffici investigativi (Squadre Mobili, Squadre di P.G., etc), sono confiscate e poi assegnate dall’Autorità Giudiziaria, quindi non comprate dall’Amministrazione!
Siamo dell’idea che la controllo della spesa pubblica sia necessaria, inevitabile, per evitare che il processo degenerante della finanza pubblica diventi definitivamente patologico. Ma l’obiettivo si deve raggiungere attraverso la razionalizzazione graduale e organica delle risorse disponibili, attraverso una diversa visione strategica della sicurezza sul territorio. Quando prospettato dal Dipartimento di P.S., ci appare un tentativo di “riorganizzazione” già proposto anni addietro, mascherato oggi dalla spending review del Governo, che non possiamo condividere, sia per il metodo utilizzato sia per i contenuti di merito, i quali dal nostro punto di vista, risentono di una strategia organizzativa complessiva che ha il respiro corto.
Le scelte concernenti i tagli della sicurezza devono rispondere a criteri di oggettiva aderenza delle mutate esigenze della società, con una specifica e puntale definizione di un rinnovato quadro di regole, competenze specialistiche e funzioni, rispetto agli obiettivi istituzionali di ogni singola Forza di Polizia civile o militare.
L’agenda del “ragioniere” in questo delicatissimo settore non paga e crea altre problematiche, tensioni e confusioni. Questa dovrebbe essere l’occasione per eliminare del tutto le sovrapposizioni di ruoli e interferenze varie, d’altronde le normative europee in materia di sicurezza e ordine pubblico già lo chiedono, le quali si traducono sovente in uno spreco di risorse ed energie professionali. Va perciò valorizzato il coordinamento delle Forze di Polizia sul territorio, ma attraverso l’univocità della direzione di tutte le forze in campo, cosicché il sistema possa reggere il passo con le mutate esigenze sociali e finanziarie; cosa che a oggi è solo rimasta scritto e non applicato nella legge 121/81.
Non è utopica la prospettiva di un’efficace razionalizzazione del sistema sicurezza Paese, ma non si può affrontare il tema con il distacco del professore o del tecnico poiché noi non siamo un’azienda privata, ma un’articolazione necessaria dello Stato, Noi siamo un pezzo importante di Stato.
Di fronte al dramma delle degenerazioni violente, del crimine organizzato e del terrorismo, sui poliziotti si scaricano tutte le tensioni sociali, politiche incombenti e irrisolte, che non hanno trovato soluzioni in altre sedi. La Polizia non può affrontare senza gli adeguati mezzi e un’organizzazione forte ed efficiente, se il Governo e il suo ministro dell’Interno non comprendono ciò, significa che non hanno la sensibilità politica e culturale per comprendere il nostro ruolo e il valore della nostra missione nello Stato democratico, allora è il caso che torni nelle università da dove sono venuti.
Rimane prioritario il confronto dialettico e sinergico tra chi è deputato nel Paese a produrre sicurezza e chi governa in nome del popolo, noi come cittadini e Sindacato dei Poliziotti, siamo una sua parte.
Chi è deputato a decidere delle sorti della sicurezza non può farlo nel dorato isolamento dei palazzi governativi, inevitabile quanto necessario è il dibattito con le rappresentanze degli Operatori della sicurezza.
Costatiamo che la via intrapresa anche da questo governo continua a considerare la sicurezza, una spesa e non un investimento, precondizione della tenuta democratica e condizione necessaria per lo sviluppo e la crescita del Paese. Se poi il Governo, dopo le nostre lamentele e indicazioni nelle sedi istituzionali preposte, dovesse continuare a essere sordo e cieco, è chiaro che noi del S.I.A.P. e dell’ANFP siamo determinati a farci sentire e notare, con tutti gli strumenti che la Costituzione Italiana ci consente di utilizzare.
Roma, 07.06.2012Ciò nonostante, pare proprio che si voglia incidere direttamente sulla rete capillare dell’organizzazione territoriale della Polizia, negando peraltro il confronto con i Sindacati, in continuità con le politiche del governo Berlusconi, evitando così di concertare soluzioni razionali e praticabili per ridurre gli sprechi ed essere più efficienti. Difatti, fatichiamo a capire che risparmio ci sarebbe nel chiudere i Posti Polfer o le Sezioni di Polizia Postale, giacché lo Stato non paga un centesimo per l’affitto e per la gestione degli stabili che, invece, è a carico delle rispettive società. La paventata riduzione del 20 % del parco veicolare in dieci anni andrebbe a incidere soprattutto nei servizi di prevenzione e di ordine pubblico (Volanti, Reparti Mobili, Stradale, etc), poiché, com’è noto, la maggior parte delle vetture utilizzate dagli Uffici investigativi (Squadre Mobili, Squadre di P.G., etc), sono confiscate e poi assegnate dall’Autorità Giudiziaria, quindi non comprate dall’Amministrazione!
Siamo dell’idea che la controllo della spesa pubblica sia necessaria, inevitabile, per evitare che il processo degenerante della finanza pubblica diventi definitivamente patologico. Ma l’obiettivo si deve raggiungere attraverso la razionalizzazione graduale e organica delle risorse disponibili, attraverso una diversa visione strategica della sicurezza sul territorio. Quando prospettato dal Dipartimento di P.S., ci appare un tentativo di “riorganizzazione” già proposto anni addietro, mascherato oggi dalla spending review del Governo, che non possiamo condividere, sia per il metodo utilizzato sia per i contenuti di merito, i quali dal nostro punto di vista, risentono di una strategia organizzativa complessiva che ha il respiro corto.
Le scelte concernenti i tagli della sicurezza devono rispondere a criteri di oggettiva aderenza delle mutate esigenze della società, con una specifica e puntale definizione di un rinnovato quadro di regole, competenze specialistiche e funzioni, rispetto agli obiettivi istituzionali di ogni singola Forza di Polizia civile o militare.
L’agenda del “ragioniere” in questo delicatissimo settore non paga e crea altre problematiche, tensioni e confusioni. Questa dovrebbe essere l’occasione per eliminare del tutto le sovrapposizioni di ruoli e interferenze varie, d’altronde le normative europee in materia di sicurezza e ordine pubblico già lo chiedono, le quali si traducono sovente in uno spreco di risorse ed energie professionali. Va perciò valorizzato il coordinamento delle Forze di Polizia sul territorio, ma attraverso l’univocità della direzione di tutte le forze in campo, cosicché il sistema possa reggere il passo con le mutate esigenze sociali e finanziarie; cosa che a oggi è solo rimasta scritto e non applicato nella legge 121/81.
Non è utopica la prospettiva di un’efficace razionalizzazione del sistema sicurezza Paese, ma non si può affrontare il tema con il distacco del professore o del tecnico poiché noi non siamo un’azienda privata, ma un’articolazione necessaria dello Stato, Noi siamo un pezzo importante di Stato.
Di fronte al dramma delle degenerazioni violente, del crimine organizzato e del terrorismo, sui poliziotti si scaricano tutte le tensioni sociali, politiche incombenti e irrisolte, che non hanno trovato soluzioni in altre sedi. La Polizia non può affrontare senza gli adeguati mezzi e un’organizzazione forte ed efficiente, se il Governo e il suo ministro dell’Interno non comprendono ciò, significa che non hanno la sensibilità politica e culturale per comprendere il nostro ruolo e il valore della nostra missione nello Stato democratico, allora è il caso che torni nelle università da dove sono venuti.
Rimane prioritario il confronto dialettico e sinergico tra chi è deputato nel Paese a produrre sicurezza e chi governa in nome del popolo, noi come cittadini e Sindacato dei Poliziotti, siamo una sua parte.
Chi è deputato a decidere delle sorti della sicurezza non può farlo nel dorato isolamento dei palazzi governativi, inevitabile quanto necessario è il dibattito con le rappresentanze degli Operatori della sicurezza.
Costatiamo che la via intrapresa anche da questo governo continua a considerare la sicurezza, una spesa e non un investimento, precondizione della tenuta democratica e condizione necessaria per lo sviluppo e la crescita del Paese. Se poi il Governo, dopo le nostre lamentele e indicazioni nelle sedi istituzionali preposte, dovesse continuare a essere sordo e cieco, è chiaro che noi del S.I.A.P. e dell’ANFP siamo determinati a farci sentire e notare, con tutti gli strumenti che la Costituzione Italiana ci consente di utilizzare.
mercoledì 6 giugno 2012
SPENDING REVIEW: Cartello S.I.A.P. E' SCURE SU SICUREZZA
L’incontro sulla spending review relativa al Dipartimento della Pubblica
Sicurezza è fissato per il giorno 8 giugno con il Ministro
Cancellieri. Il Ministro tempo fa assicurava che i livelli di guardia
non saranno abbassati in tema di sicurezza e ordine pubblico. Ma se si
chiudono distaccamenti della Polizia Stradale, uffici Polfer, Squadre
Nautiche, Sezioni di Polizia Postale e si tagliano uffici di polizia
complessi come le Questure, l’effetto negativo sui livelli di efficienza
per la sicurezza dei cittadini e delle arterie stradali sarà
assolutamente inevitabile, come inevitabile e non sostenibile sarà il
maggiore carico di lavoro sugli Operatori di Polizia. La posizione di
S.I.A.P., Silp/Cgil, Coisp e ANFP ripresa dalle maggiori agenzie di
stampa del Paese.
- SPENDING REVIEW: SINDACATI PS, E' SCURE SU SICUREZZA RIDURRE SPESA CON RAZIONALIZZAZIONE ORGANICA DELLE RISORSE (ANSA) - ROMA, 6 GIU - La spending review che interesserà la polizia sarà una "scure sulla sicurezza di operatori e cittadini". E' quanto affermano in una nota i sindacati di polizia Anpf, Siap, Silp-Cgil e Coisp sottolineando che la riduzione della spesa deve avvenire con una "razionalizzazione organica delle risorse". I sindacati incontreranno il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri venerdì e al titolare del Viminale sottolineeranno che chiudere "distaccamenti della Polizia Stradale, uffici Polfer, Squadre Nautiche, Sezioni di Polizia Postale" vorrà dire avere un "effetto negativo sui livelli di efficienza per la sicurezza dei cittadini", così come sarà "inevitabile e non sostenibile il maggiore carico di lavoro sui poliziotti". "Siamo dell'idea che la revisione della spesa pubblica sia necessaria, inevitabile, per evitare che il processo degenerante della finanza pubblica diventi definitivamente patologico - proseguono le sigle sindacali - Ma l'obiettivo si deve raggiungere attraverso la razionalizzazione graduale e organica delle risorse disponibili, attraverso una diversa visione strategica della sicurezza sul territorio". Ma non solo: "le scelte relative ai tagli della sicurezza devono rispondere comunque e sempre a criteri di oggettiva aderenza delle mutate esigenze della società, con una specifica e puntale definizione di un rinnovato quadro di regole, competenze funzioni". Ecco perché vanno "eliminate del tutto "sovrapposizioni ed interferenze, le quali si traducono sovente in uno spreco di risorse ed energie professionali. Va perciò valorizzato il coordinamento delle Forze di Polizia sul territorio, cosicché il sistema possa reggere il passo con le mutate esigenze sociali e finanziarie". (ANSA).
- SPENDING REVIEW: SINDACATI PS, SCURE PER SICUREZZA CITTADINI (AGI) - Roma, 6 giu. - La 'spending review' relativa al dipartimento della pubblica sicurezza rischia di essere una "scure per la sicurezza di operatori e cittadini". A lanciare l'allarme, all'antivigilia dell'incontro fissato per l'8 giugno con il ministro Cancellieri, e' un "cartello" di sindacati di polizia comprendente Anfp, Siap, Coisp e Silp Cgil. "Il ministro - spiegano - tempo fa assicurava che i livelli di guardia non saranno abbassati in tema di sicurezza e ordine pubblico". (AGI)
- SPENDING REVIEW: SINDACATI PS, SCURE PER SICUREZZA CITTADINI (2) (AGI) - Roma, 6 giu. - "Ma se si chiudono distaccamenti della Polizia stradale, uffici Polfer, Squadre nautiche, Sezioni di polizia e si tagliano uffici di polizia complessi come le questure, l'effetto negativo sui livelli di efficienza per la sicurezza dei cittadini e delle arterie stradali sara' assolutamente inevitabile, come inevitabile e non sostenibile sara' il maggiore carico di lavoro sugli operatori di polizia". "Cio' nonostante - aggiungono Anfp, Siap, Coisp e Silp Cgil - pare proprio che si voglia incidere direttamente sulla rete capillare dell'organizzazione territoriale della polizia, negando peraltro il confronto con i sindacati e con le realta' territoriali dei dirigenti degli uffici, evitando cosi' di concertare soluzioni razionali e praticabili per ridurre gli sprechi ed essere piu' efficienti. Siamo dell'idea che la revisione della spesa pubblica sia necessaria, inevitabile, per evitare che il processo degenerante della finanza pubblica diventi definitivamente patologico. Ma l'obiettivo si deve raggiungere attraverso la razionalizzazione graduale e organica delle risorse disponibili, attraverso una diversa visione strategica della sicurezza sul territorio". (AGI)
- SPENDING REVIEW: SINDACATI PS, SCURE PER SICUREZZA CITTADINI (3) (AGI) - Roma, 6 giu.
- "Le scelte relative ai tagli della sicurezza - ricordano i sindacati -
devono rispondere comunque e sempre a criteri di oggettiva aderenza
delle mutate esigenze della societa', con una specifica e puntale
definizione di un rinnovato quadro di regole, competenze specialistiche e
funzioni, rispetto agli obiettivi istituzionali di ogni singola forza
di polizia civile o militare. L'agenda del 'ragioniere' in questo
settore non paga e crea ulteriori problematiche, tensioni e confusioni.
Noi siamo intimamente convinti che vadano eliminate del tutto
sovrapposizioni ed interferenze, le quali si traducono sovente in uno
spreco di risorse ed energie professionali. Va percio' valorizzato il
coordinamento delle forze di polizia sul territorio, cosicche' il
sistema possa reggere il passo con le mutate esigenze sociali e
finanziarie". "Di fronte al dramma delle degenerazioni violente del
crimine organizzato e del terrorismo - concludono Anfp, Siap,
Coisp e Silp Cgil - sui poliziotti si scaricano inoltre le tensioni
sociali e politiche incombenti e irrisolte, che non hanno trovato
soluzioni in altre sedi. La polizia non puo' affrontarle senza gli
adeguati mezzi e organizzazione e se il governo e il suo ministro
dell'Interno non comprendono cio', significa che non hanno la
sensibilita' politica e culturale per comprendere il nostro ruolo e il
valore della nostra missione nello Stato democratico. Chi e' deputato a
decidere delle sorti della sicurezza non puo' farlo nel dorato
isolamento dei palazzi governativi. Constatiamo che la via intrapresa
anche da questo governo continua a considerare la sicurezza una spesa e
non un investimento, precondizione della tenuta democratica e condizione
necessaria per lo sviluppo e la crescita del Paese". (AGI)
- Spending Review: sindacati polizia, scure sulla sicurezza (ASCA) - Roma, 6 giu - Le nuove misure di spendind review, rappresentano un colpo di ''scure sulla sicurezza di operatori e cittadini''. Lo affermano in una nota congiunta i sindacati di polizia Siap, Anfp, Silp Cgil e Coisp che annunciano un prossimo incontro sulla spending review relativa al Dipartimento della Pubblica Sicurezza fissato per l'8 giugno prossimo con il Ministro Cancellieri. ''Pare proprio che si voglia incidere direttamente sulla rete capillare dell'organizzazione territoriale della Polizia, - si legge nel comunicato - negando peraltro il confronto con i Sindacati, e con le realta' territoriali dei Dirigenti degli uffici, evitando cosi', di concertare soluzioni razionali e praticabili per ridurre gli sprechi ed essere piu' efficienti''. I sindacati si dicono certi che occorra una ''revisione della spesa pubblica'' per evitare ''che il processo degenerante della finanza pubblica diventi definitivamente patologico. Ma l'obiettivo si deve raggiungere - si aggiunge - attraverso la razionalizzazione graduale e organica delle risorse disponibili, attraverso una diversa visione strategica della sicurezza sul territorio''.
- Spending
review/Sindacati polizia:Scure sulla sicurezza cittadini Spending
review/Sindacati polizia:Scure sulla sicurezza cittadini Revisioni
necessaria ma va realizzata avendo visione strategica Roma, 6 giu. (TMNews) -
"Se si chiudono distaccamenti della Polizia Stradale, uffici Polfer,
Squadre Nautiche, Sezioni di Polizia Postale e si tagliano uffici di
polizia complessi come le Questure, l'effetto negativo sui livelli di
efficienza per la sicurezza dei cittadini e delle arterie stradali sarà
assolutamente inevitabile". E' quanto denunciano i sindacati di polizia Siap,
Silp per la Cgil , Coisp e Anfp alla vigilia dell'incontro con il
titolare del Viminale Anna Maria cancellieri sulla spending review della
Polizia in programma venerdì 8 giugno. "Siamo dell'idea che la
revisione della spesa pubblica sia necessaria ma l'obiettivo - affermano
in una nota congiunta i sindacati - si deve raggiungere attraverso la
razionalizzazione graduale e organica delle risorse disponibili,
attraverso una diversa visione strategica della sicurezza sul
territorio". "L'agenda del 'ragioniere' in questo settore non paga e
crea ulteriori problematiche, tensioni e confusioni" poichè "di fronte
al dramma delle degenerazioni violente del crimine organizzato e del
terrorismo, sui poliziotti si scaricano inoltre le tensioni sociali e
politiche incombenti e irrisolte, che non hanno trovato soluzioni in
altre sedi". "La polizia non può affrontarle senza gli adeguati mezzi e
organizzazione e se il Governo e il suo ministro dell'Interno non
comprendono ciò, significa che non hanno la sensibilità politica e
culturale per comprendere il nostro ruolo e il valore della nostra
missione nello Stato democratico. La via intrapresa anche da questo
governo - concludono i sindacati - continua a considerare la sicurezza
una spesa e non un investimento, precondizione della tenuta democratica e
condizione necessaria per lo sviluppo e la crescita del Paese".
domenica 3 giugno 2012
Copertura assicurativa dei rischi per responsabilità civile e tutela legale - Richiesto un incontro al Ministro Patroni Griffi
Il giorno 29 maggio u.s. si è svolta una nuova riunione per
l’approfondimento sulle procedure relative all’affidamento dei servizi
assicurativi per la copertura dei rischi concernenti la responsabilità
civile e la tutela legale del personale della Polizia di Stato, ai sensi
dell’art. 39 del DPR 164/2002. Trattandosi di un tema particolarmente
sentito dal personale, il SIAP insieme a Silp/Cgil, Coisp e Anfp ha
chiesto un incontro urgente al Ministro per la Pubblica Amministrazione e
Semplificazione Filippo Patroni Griffi.
La riunione è stata presieduta dal Prefetto Mone, Direttore Centrale
Affari Generali con la presenza della Dr.ssa Terribile, Direttore del
Servizio Assistenza e del Dr. De Rosa, Direttore dell’Ufficio Relazioni
Sindacali, ha visto la partecipazione dei rappresentanti della Direzione
Centrale per i Servizi di Ragioneria e del Servizio T.E.P..
L’Amministrazione
ha comunicato che, a seguito della gara europea a procedura aperta per
l’affidamento dei citati servizi, a cui nessuna compagnia assicuratrice
ha presentato domanda di partecipazione e, quindi, si sono sviluppati i
consentiti contatti esplorativi per verificare ulteriormente la
manifestazione d’interesse da parte di primarie compagnie assicurative.
Tale procedura ha consentito di rilevare l’interesse di alcune compagnie
e broker assicurativi che si sono resi disponibili a perfezionare
un’eventuale stipula della polizza assicurativa che dovrebbe coprire i
rischi per la responsabilità civile e la tutela legale per il personale
della Polizia di Stato.
Il SIAP, il SILP, il COISP e l’ANFP, nel
sottolineare che l’istituto della tutela assicurativa è stato introdotto
nel contratto 2002-2005 con il D.P.R. 164/2002 hanno ribadito con forza
e in maniera critica che a distanza di dieci anni ancora non si riesce a
dare compiuta attuazione ad una norma che impegna specifiche risorse
contrattuali, arbitrariamente sottoposte a inopinati tagli che ne hanno
sensibilmente assottigliato la consistenza dai 990.000 euro annui agli
attuali 503.557.
Durante l’incontro le scriventi OO.SS. hanno ribadito la richiesta di conoscere con esattezza, attraverso una dettagliata relazione tecnica, le risorse disponibili ed accantonate negli anni 2002-2011, il loro utilizzo e le norme che sono intervenute a causare l’improprio taglio delle risorse economiche assegnate dai CCNL, tenuto conto che l’art. 1-quater del D.L. 45/2005, convertito in Legge 89/2005, ha trasferito i fondi contrattuali in argomento al Fondo Assistenza per il personale della Pubblica Sicurezza, il quale deve provvedere alla stipula della copertura assicurativa. Richiesta questa già avanzata nel corso della riunione precedente, ma ancora non riscontrata da parte dell’Amministrazione.
Durante l’incontro le scriventi OO.SS. hanno ribadito la richiesta di conoscere con esattezza, attraverso una dettagliata relazione tecnica, le risorse disponibili ed accantonate negli anni 2002-2011, il loro utilizzo e le norme che sono intervenute a causare l’improprio taglio delle risorse economiche assegnate dai CCNL, tenuto conto che l’art. 1-quater del D.L. 45/2005, convertito in Legge 89/2005, ha trasferito i fondi contrattuali in argomento al Fondo Assistenza per il personale della Pubblica Sicurezza, il quale deve provvedere alla stipula della copertura assicurativa. Richiesta questa già avanzata nel corso della riunione precedente, ma ancora non riscontrata da parte dell’Amministrazione.
Abbiamo, sulla predetta
questione, denunciato la grave responsabilità degli organi
dell’Amministrazione della P.S. preposti al controllo e alla verifica
delle risorse finanziarie accreditate, che in debito di trasparenza
verso chi rappresenta il personale della Polizia di Stato, non hanno
informato queste OO.SS. dei tagli che i governi succedutisi dal 2007 ad
oggi hanno perpetrato in danno dei poliziotti.
In tale ottica
hanno chiesto al Dipartimento di procedere attraverso specifiche azioni
contabili e politiche a recuperare le somme arbitrariamente sottratte,
in quanto risorse contrattuali non distraibili nell’ambito del bilancio
dello stato, ma vincolate alle specifiche destinazioni di spesa a favore
del personale della Polizia di Stato, ed a ripristinare dal prossimo
anno lo stanziamento originario di 990.000 euro. A tal fine queste
OO.SS. hanno proceduto a sollecitare con apposita missiva il Ministro
della Funzione Pubblica affinché convochi senza ritardo, un tavolo di
confronto per la risoluzione della problematica evidenziata.
In merito alla procedura di gara per l’assegnazione dei servizi assicurativi, queste OO.SS. hanno chiesto di procedere al più presto alla stipula del contratto di assicurazione per la tutela della responsabilità civile e la tutela legale, nel rispetto delle previsioni dell’originario bando di gara; contestualmente le somme recuperate devono poter essere utilizzate dal Fondo Assistenza per le future gare.
In merito alla procedura di gara per l’assegnazione dei servizi assicurativi, queste OO.SS. hanno chiesto di procedere al più presto alla stipula del contratto di assicurazione per la tutela della responsabilità civile e la tutela legale, nel rispetto delle previsioni dell’originario bando di gara; contestualmente le somme recuperate devono poter essere utilizzate dal Fondo Assistenza per le future gare.
Nel
corso dell’incontro l’Amministrazione ha rappresentato che si potrebbe
ottenere dalle compagnie assicurative interessate a contrarre la polizza
una assicurazione integrativa, a prezzi concorrenziali, che ogni
appartenente potrebbe volontariamente stipulare per la copertura di
eventuali fatti occorsi in servizio che potrebbero configurare la colpa
grave.
Al termine dell’incontro l’Amministrazione si è impegnata a
procedere nella direzione auspicata da queste OO.SS. al fine, di
ottenere la rassegnazione dei fondi previsti dal contratto, l’esatta
cronistoria circa i tagli operati ai fondi dal 2002 al 2011 e l’avvio
immediato delle procedure per stipulare rapidamente una polizza
assicurativa che tuteli il personale della Polizia di Stato.
Roma 29 maggio 2012
SIAP - Giuseppe TIANI
SILP /CGIL - Claudio GIARDULLO
COISP - Franco MACCARI
ANFP - Enzo Marco LETIZIA
Al Sig. Ministro per la
Pubblica Amministrazione
e Semplificazione
Filippo Patroni Griffi
ROMA
Pubblica Amministrazione
e Semplificazione
Filippo Patroni Griffi
ROMA
Egregio Signor Ministro,
le scriventi OO.SS. in questi giorni hanno avviato il confronto con l’Amministrazione sulla situazione delle risorse contrattuali di cui all’art 39 del D.P.R. 164 del 2002, previste per realizzare convenzioni da destinare alla copertura della responsabilità civile e amministrativa, per eventi dannosi e non dolosi causati a terzi nello svolgimento delle attività di servizio.
In via preliminare Le vogliamo sottolineare un primo inequivocabile dato: nonostante siano trascorsi 10 anni il personale della Polizia di Stato si trova ancora senza la prevista copertura assicurativa.
Al danno subito si è aggiunta la beffa.
Dall’analisi delle risorse economiche disponibili, come specificatamente indicate nell’allegato tecnico consegnatoci dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, emerge che le stesse – che per il primo anno (2002) erano pari a € 330.000 e dal 2003 in poi dovevano essere di € 990.000 per ogni singolo anno, sono state dal 2007 decurtate dalle misure finanziarie dei tagli lineari, riducendosi a € 503.557 nel 2011.
Inoltre, sempre dall’allegato tecnico che ci è stato consegnato dalla nostra Amministrazione nell’incontro del 29 maggio u.s., dalle somme accantonate non risultano quelle relative agli anni 2002-2004, pari a € 2.280.000.
Sulla base di ciò riteniamo indispensabile una verifica di quanto accaduto, tenuto conto che, come già ribadito dalle scriventi OO.SS. nel tavolo di confronto con la nostra Amministrazione, le risorse di natura contrattuale e non potevano essere assoggettate ai tagli lineari, né tantomeno potevano essere restituite al M.E.F., non trattandosi di economie nella disponibilità del Ministero dell’Interno, ma di risorse contrattuali destinate dalla legge alle retribuzioni del personale della Polizia di Stato.
Tale situazione ha creato, inoltre, un’evidente difformità applicativa perché, a quanto ci risulta, le Amministrazioni che hanno impegnato le risorse non hanno subito il taglio. Il quadro sinteticamente descritto non coincide con lo spirito generale e i principi della contrattazione nazionale, dove non è prevista alcuna differenza di trattamento tra il personale delle singole Amministrazioni del Comparto, né la distrazione di fondi che hanno natura contrattuale.
Trattandosi di un tema particolarmente sentito dal personale che noi rappresentiamo, Le chiediamo un incontro urgente attraverso il quale si possa fare chiarezza.
Distinti saluti
Roma, 30 maggio 2012
SIAP - Giuseppe TIANI
SILP/CGIL - Claudio GIARDULLO
COISP - Franco MACCARI
ANFP - Enzo Marco LETIZIA
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