Il Segretario Generale Tiani è intervenuto, tramite una
dichiarazione rilasciata all'agenzia di stampa Adnkronos, sulla delicata
questione delle regole di ingaggio per i servizi scorte, dopo il caso
Scajola sono difatti necessarie regole chiare e che il personale non sia esposto a compiti non propri.
- CASO SCAJOLA: TIANI (SIAP),
ORA REGOLE INGAGGIO CHIARE PER SERVIZI SCORTE = NON ESPORRE PERSONALE A
COMPITI NON PROPRI E LIMITARE PROTEZIONE A CASI NECESSARI Roma, 13 mag.
(Adnkronos) -
''Servono chiare regole di ingaggio per evitare che i poliziotti
impegnati nei servizi di scorte siano esposti alle intemperanze di
richieste assurde''. Lo dice all'Adnkronos Giuseppe Tiani, segretario generale del Siap,
dopo che il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha confermato
l'indagine sull'uso della scorta da parte di Claudio Scajola anche dopo
anni dalla fine del suo incarico di titolare del Viminale. ''Le scorte
-sottolinea il leader del Siap
- devono essere limitate ai casi di assoluta necessita', quando cioe'
sono conclamati i rischi a cui sono esposte le persone. Anche per le
figure istituzionali, va fatta una selezione piu' stringente. Ma il
primo passo da compiere -ribadisce Tiani
- e' rivedere la disciplina con nuove regole di ingaggio in tema di
scorte per gli operatori preposti a questo servizio''. ''Diversamente,
avverte il Siap, regole troppo generiche rischiano di mettere il
personale in condizione di effettuare compiti che non gli sono propri,
secondo le esigenze o le disposizioni impartite dalla personalita'
scortata''.