mercoledì 14 marzo 2018

LA TRAGEDIA DEL GIOVANE MICHELE RUFFINO CHE SI E' TOLTO LA VITA A SOLI 17 ANNI, VITTIMA DEL BULLISMO. L'INTERVENTO DEL SIAP

 

Alpignano (TO) Michele Ruffino si è suicidato a 17 anni per bullismo: La mamma chiede giustizia

Pubblichiamo la presa di posizione del SIAP, sindacato maggiormente rappresentativo delle Forze dell’Ordine

 14 Marzo 08:30 2018  articolo scritto da Francesco ROSSA

Michele Ruffino, giovane 17enne mise fine alla sua vita il 23 febbraio scorso, lanciandosi da un ponte di Alpignano. Della tragica vicenda, la cronaca ne ha parlato poco, motivando il suicidio di Michele come un atto dovuto alla depressione ma non è così, dietro questa vicenda, infatti, si nasconde qualcosa di peggio: Il bullismo.
Maria Catambrone Raso, madre di Michele Ruffino, ha deciso di spiegare tutto ai carabinieri, da chi era suo figlio e cosa ha dovuto subire dai bulli che lo avevano preso di mira e che non hanno smesso neppure quando il giovane è morto.
Pubblichiamo un comunciato che fa riflettere, emesso dal SIAP, il sindacato maggioremte rappresentativo delle Forze dell’Ordine.

MORIRE PER BULLISMO A 17 ANNI, UNA TRAGEDIA IMMANE. NECESSARIO OGNI SFORZO PER EDUCARE AL RISPETTO DEGLI ALTRI
“Colpiscono al cuore le parole straziate della mamma di Michele Ruffino suicidatosi a soli 17 anni lo scorso febbraio ad Alpignano” commenta Pietro DI LORENZO, Segretario Provinciale del SIAP, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato – “Ora che sulla sua morte si è palesato lo spettro terribile del bullismo tutti devono, ancora una volta, interrogarsi”
“A 17 anni la vita dovrebbe essere appena all’inizio ed invece cattiveria e ignoranza possono indurre a togliersi la vita per la disperazione. Questa, come purtroppo molte altre, è la sconfitta di una società che non riesce a progredire educando i propri ragazzi al rispetto degli altri”.
“L’impegno messo in campo dalla Polizia di Stato è notevole, attraverso campagne itineranti, iniziative sociale e nelle scuole, ma evidentemente non può bastare. Per combattere questa piaga, amplificata proprio dalle moderne casse di risonanza costituite dai social, è necessario un investimento culturale massivo nelle scuole, fin da quelle primarie”.
“E’ necessario che l’educazione civica diventi materia obbligatoria, con un adeguato numero di ora ad essa destinata, e non più una ipotesi affidata al buon senso o alle possibilità dei docenti di area letterario-umanistica.”
“ Stringiamo forte in un abbraccio ideale mamma Maria e preannunciamo che cercheremo di fare la nostra parte nella lotta al bullismo organizzando, presto, iniziative pubbliche di denuncia e sensibilizzazione ”.
Ufficio Stampa Siap Torino

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