La sera del 4 marzo 2005 un'autovettura dei servizi segreti italiani con a bordo Giuliana Sgrena, l'autista Andrea Carpani e Nicola Calipari, giunta nei pressi dell'aeroporto di Baghdad, transita sulla Route Irish
in direzione di un posto di blocco statunitense. La giornalista è stata
appena rilasciata dai rapitori, a conclusione di una lunga trattativa
condotta da Calipari, che aveva comunicato telefonicamente agli uffici
del governo di Roma il felice esito dell'operazione, informando anche l'ambasciata.
La Route Irish è presidiata a causa delle frequenti azioni
ostili nella zona (135 da novembre a marzo, per la maggior parte fra le
19 e le 21: ora in cui transitava l'auto del SISMI), e anche per il
previsto passaggio dell'allora ambasciatore americano in Iraq John Negroponte.
Approssimandosi alla zona vigilata, il veicolo è oggetto di numerosi
colpi d'arma da fuoco; Calipari si protende per fare scudo col suo corpo
alla giornalista e rimane ucciso da una pallottola alla testa. Anche la
giornalista e l'autista del mezzo rimangono feriti. A sparare è Mario Lozano, addetto alla mitragliatrice al posto di blocco, appartenente alla 42ª divisione della New York Army National Guard. Altri soldati sono stati sospettati di aver partecipato alla sparatoria.