Empoli:
sindacato SIAP, ‘basta accuse Polizia, sì a telecamere
su caschi e giacche’
Roma,
19 gen (AdnKronos) (Dan/AdnKronos)
"Come
forze dell’ordine siamo sottoposti alla legittima critica dei cittadini, però
non vorrei che arrivassimo al punto in cui qualsiasi cosa possa accadere
durante un nostro intervento poi ci attribuiscano sempre le responsabilità,
altrimenti finiremmo per avere le mani legate. Se quando fermiamo una persona
esagitata, dobbiamo usare le manette e poi gli viene un infarto non è colpa
nostra”. Lo afferma all'Adnkronos Giuseppe Tiani, segretario del
sindacato di Polizia Siap, commentando le polemiche seguite alla morte del
32enne tunisino avvenuta a Empoli (Firenze) durante un fermo di polizia.
“Siamo
stati il primo sindacato a chiedere di montare telecamere sui caschi, sulle
giacche e sulle auto di sevizio, lanciammo la proposta ormai una decina di anni
fa, durante un convegno a Genova con tutte le polizie europee – sottolinea
Tiani - Legalità e giustizia richiedono equilibrio e invece le dichiarazioni di
Ilaria Cucchi, a cui noi abbiamo offerto solidarietà, sono ingenerose e
denotano riserve mentali da parte sua. Per questo condivido quanto ha affermato
il capo della Polizia Franco Gabrielli: un discorso è rivendicare giustizia, un
altro avere preconcetti sull’attività di giustizia e di polizia” conclude il
segretario del Siap.
EMPOLI:
GABRIELLI, 'LEGALE CUCCHI
AVVENTATO, NO A FARNETICAZIONI DA TRIBUNO' =* Capo della Polizia,
'rispetto vittime ma chiedo lo stesso per uomini in divisa'
Roma,
19 gen. (AdnKronos) (di Marco Mazzù) - Quelle dell'avvocato Fabio
Anselmo, legale delle famiglie di vittime di abusi in divisa sono
"affermazioni avventare che alimentano solo posizioni
estreme", dice il capo della
Polizia Franco Gabrielli. "Io rispetto le vittime e i loro
familiari, chiedo che analogo rispetto sia riferito ad uomini e donne che
lavorano per riaffermare le legalità. Se qualcuno ha sbagliato -
conclude Gabrielli - pagherà per un giusto processo e non per le farneticazioni
del tribuno di turno".
SALVINI
tunisino
morto Poliziotti hanno fatto loro dovere
domenica 20/01/2019 17:58
Devono
difendere i cittadini Roma 20 gen. askanews - due giorni che mi rompono le
scatole con questa vicenda del tunisino morto durante un intervento della
Polizia a Empoli e secondo qualcuno i colpevoli sono i poliziotti io dico che
sono vicino a quei ragazzi che hanno fatto semplicemente il loro dovere se
vieni aggredito e devi difendere i cittadini non puoi usare le margherite devi
far rispettare la legge . Lo ha detto il ministro
dell'Interno Matteo Salvini durante un comizio a Vasto in Abruzzo postato in
video sulla sua pagina Facebook. A Empoli le forze dell'ordine avevano di
fronte uno che urla malmena morde i poliziotti. Loro lo hanno ammanettato in
attesa dei rinforzi gli e' venuto purtroppo un arresto cardiaco il medico ha
fatto di tutto per salvarlo ma non ce l'ha fatta. Secondo qualcuno chi sono i
responsabili I poliziotti ha concluso Salvini. Vep 20190120T174738Z
Morto
durante controllo: ANFP, fiducia in
agenti
18/01/2019
18:14:37 (ANSA) – ROMA, 18 GEN – “La tragica morte di un tunisino durante un
controllo di polizia si sta trasformando, come spesso accade in questo Paese,
in una occasione per schierarsi apoditticamente pro o contro qualcuno. Abbiamo
contezza che il fatto e’ accaduto alla presenza di numerosi testimoni e che ci
sono al vaglio della magistratura le riprese di telecamere presenti nelle
vicinanze del luogo dove l’uomo e’ morto. Al momento non e’ stata riscontrata
alcuna condotta non professionale da parte dei due agenti intervenuti per
garantire sicurezza a chi ne aveva richiesto l’intervento perche’ minacciato ed
aggredito da persona descritta in forte stato di agitazione psico motoria”.
Cosi’ Girolamo Lacquaniti, portavoce dell’Associazione
Nazionale Funzionari di Polizia, commenta la morte di un tunisino di 32
anni avvenuta ad Empoli durante un controllo a richiesta di un cittadino.
“Ci
risulta anche – spiega Lacquaniti – che nell’immediatezza sia stato richiesto
l’intervento del 118, per valutare un intervento sanitario finalizzato a sedare
il soggetto. Come associazione Funzionari di Polizia crediamo quindi che tutti
gli accertamenti previsti per legge da parte dell’Autorita’ Giudiziaria debbano
potersi svolgere in un clima di rispetto per i magistrati competenti senza che
un caso, certamente tragico, si trasformi di un pretesto per scatenare
faziosita’ che non fanno bene a nessuno”.
“La Polizia di Stato italiana – ricorda il
portavoce dell’Anfp – vanta, a tutti i livelli, professionalita’ eccellenti.
Proprio per questo non abbiamo alcun timore sul fatto che vengano esperite
tutte le necessarie attivita’ per accertare quanto accaduto. Quello che
riteniamo invece non accettabile e’ l’automatico e non documentato accostamento
che alcuni soggetti tentano di fare tra forze dell’ordine e ricorso gratuito
alla violenza”.
“Questo
Paese – conclude – non ha bisogno di ultras della cronaca ma di trasparenza e
fiducia nel lavoro di istituzioni che lavorano per il bene della collettivita’
ed al lavoro della Magistratura la cui autonomia garantisce imparzialita’ di
giudizio. Noi poliziotti siamo sereni, speriamo lo siano anche tutti gli altri,
specie se hanno ruoli di responsabilita (ANSA).