Sebbene ci si sforzi a mantenere sempre una linea corretta, rispettosa e tollerante dei comportamenti altrui oltre che non avvezzi a repliche su comportamenti di singoli, siamo costretti a condannare il vile e vigliacco uso che è stato fatto da un individuo – preferiamo non usare altre denominazioni – di una interlocuzione privata, in mail private, tra lo stesso ed il Segretario Provinciale di Taranto che deferirà “l’individuo” all’autorità giudiziaria competente per la divulgazione della mail privata.
Il dirigente sindacale del S.I.A.P. ha semplicemente espresso una sua
amarezza, un’opinione PERSONALE sul concorso in questione che, almeno
per coloro che sono sufficientemente alfabetizzati e godono di buona
memoria, non rispecchia la posizione del Sindacato S.I.A.P.
Ciò premesso, siamo intervenuti presso il Capo della Polizia, con la seguente nota: considerando che il concorso interno è stato bandito con ben oltre un decennio di ritardo rispetto ai D.Lgs.vi 197/95 e 53/2001 che ne disciplinano le modalità, il Siap come noto all’Amministrazione e a tutte le OO.SS. ha più volte lamentato in tutte le sedi istituzionali ed in tutti gli incontri formali ed informali, i ritardi ingiustificati nell’espletamento dei concorsi interni.
Abbiamo evidenziato che questa grave mancanza ha oggettivamente creato un danno al personale, oltre all’inevitabile compressione delle legittime aspirazioni professionali, verso il quale è stata preclusa qualsiasi possibilità nella progressione di carriera.
Il bando in oggetto ha ingenerato molte aspettative così come il confronto sulla bozza di provvedimento relativo al riordino delle carriere in discussione da mesi, di cui il SIAP, è noto, ne auspica la rapida applicazione appena terminato il confronto col sindacato. Bozza che, così com’è strutturata, rischia di acutizzare il malcontento proprio dei vincitori del concorso.
Nel caso di specie, abbiamo sottolineato che quel personale contesta l’esclusione del corso da eventuali benefici immediati al percorso di carriera, quantomeno per ciò che attiene la decorrenza giuridica della qualifica, atteso che – in effetti – detto concorso avrebbe dovuto essere bandito molto tempo prima.
Abbiamo anche chiesto che sia vagliata, con ogni riguardo, la possibilità per quanti saranno ammessi al corso di formazione, di una decorrenza giuridica retrodatata e il mantenimento della sede di servizio, poiché entrambi gli elementi compenserebbero il grave ritardo dell’Amministrazione nel bandire il concorso in esame.
Considerata la media dell’età anagrafica del personale, abbiamo inoltre chiesto che sia rivisto il piano di assegnazione delle sedi previsto dal bando.
Il SIAP è stato da sempre favorevole allo scorrimento delle graduatorie degli idonei non vincitori nei diversi concorsi, rimarcato in tutte le sedi, posizione inizialmente isolata che altre sigle sindacali hanno osteggiato in un primo momento, oggi invece condivisa da tutte le altre OO.SS. della Polizia di Stato che hanno rivisto e corretto la loro posizione sul tema. Pertanto coerentemente con la nostra politica sindacale, abbiamo chiesto che tutti gli idonei al concorso in argomento siano avviati al corso di formazione, anche alla luce della gravissima carenza di organico (circa 12.500 unità in meno) nel ruolo ispettori poiché tale decisione sarebbe un segnale di attenzione alle legittime aspirazioni dei dipendenti che, sempre per ritardi non imputabili al personale, si sono visti precludere il percorso di carriera.
Questa è la posizione del S.I.A.P., tutto il resto è solo disonesta demagogia e il tentativo di qualcuno, magari non proprio libero, di infangare la politica del S.I.A.P. e nascondere la non politica di qualcuno altro.
Ciò premesso, siamo intervenuti presso il Capo della Polizia, con la seguente nota: considerando che il concorso interno è stato bandito con ben oltre un decennio di ritardo rispetto ai D.Lgs.vi 197/95 e 53/2001 che ne disciplinano le modalità, il Siap come noto all’Amministrazione e a tutte le OO.SS. ha più volte lamentato in tutte le sedi istituzionali ed in tutti gli incontri formali ed informali, i ritardi ingiustificati nell’espletamento dei concorsi interni.
Abbiamo evidenziato che questa grave mancanza ha oggettivamente creato un danno al personale, oltre all’inevitabile compressione delle legittime aspirazioni professionali, verso il quale è stata preclusa qualsiasi possibilità nella progressione di carriera.
Il bando in oggetto ha ingenerato molte aspettative così come il confronto sulla bozza di provvedimento relativo al riordino delle carriere in discussione da mesi, di cui il SIAP, è noto, ne auspica la rapida applicazione appena terminato il confronto col sindacato. Bozza che, così com’è strutturata, rischia di acutizzare il malcontento proprio dei vincitori del concorso.
Nel caso di specie, abbiamo sottolineato che quel personale contesta l’esclusione del corso da eventuali benefici immediati al percorso di carriera, quantomeno per ciò che attiene la decorrenza giuridica della qualifica, atteso che – in effetti – detto concorso avrebbe dovuto essere bandito molto tempo prima.
Abbiamo anche chiesto che sia vagliata, con ogni riguardo, la possibilità per quanti saranno ammessi al corso di formazione, di una decorrenza giuridica retrodatata e il mantenimento della sede di servizio, poiché entrambi gli elementi compenserebbero il grave ritardo dell’Amministrazione nel bandire il concorso in esame.
Considerata la media dell’età anagrafica del personale, abbiamo inoltre chiesto che sia rivisto il piano di assegnazione delle sedi previsto dal bando.
Il SIAP è stato da sempre favorevole allo scorrimento delle graduatorie degli idonei non vincitori nei diversi concorsi, rimarcato in tutte le sedi, posizione inizialmente isolata che altre sigle sindacali hanno osteggiato in un primo momento, oggi invece condivisa da tutte le altre OO.SS. della Polizia di Stato che hanno rivisto e corretto la loro posizione sul tema. Pertanto coerentemente con la nostra politica sindacale, abbiamo chiesto che tutti gli idonei al concorso in argomento siano avviati al corso di formazione, anche alla luce della gravissima carenza di organico (circa 12.500 unità in meno) nel ruolo ispettori poiché tale decisione sarebbe un segnale di attenzione alle legittime aspirazioni dei dipendenti che, sempre per ritardi non imputabili al personale, si sono visti precludere il percorso di carriera.
Questa è la posizione del S.I.A.P., tutto il resto è solo disonesta demagogia e il tentativo di qualcuno, magari non proprio libero, di infangare la politica del S.I.A.P. e nascondere la non politica di qualcuno altro.
La Segreteria Nazionale
Scarica le risorse allegate:
COMUNICATO SIAP VICE ISPETTORI
LETTERA SIAP AL CAPO DELLA POLIZIA