venerdì 24 aprile 2015

G.I.P.S. - PROBLEMATICHE NELL'IMPIEGO NEL SERVIZIO AL FOTO SEGNALAMENTO. L'intervento del SIAP.


REPARTO MOBILE - MANCATA RETRIBUZIONE PER IL PASSAGGIO IN OSPEDALE A SEGUITO DELLE LESIONI RIPORTATE IN SERVIZIO. L'intervento del SIAP.


REPARTI PREVENZIONE CRIMINE - FISSATO PER IL 6 MAGGIO L'INCONTRO CHIESTO DAL SIAP PER L'ESAME DELLE PROBLEMATICHE EMERSE NELL'IMPIEGO DEI R.P.C.


CIRCOLARE SU MODALITA' APPLICATIVE MISSIONI IN TERRITORIO NAZIONALE.

 
 

REVISIONE ACCORDO NAZIONALE QUADRO - ESITO PRIMO INCONTRO.



Ieri, presso il Ministero dell’Interno, si è svolto il primo incontro tra una delegazione del Dipartimento della P.S. e le Organizzazioni sindacali per avviare il tavolo di confronto che dovrebbe portare alla modifica del vigente Accordo Nazionale Quadro del 2009.

La delegazione del Dipartimento era composta dal Vice Capo Vicario Alessandro Marangoni, dal Vice Capo Matteo Piantedosi, dal Direttore Centrale delle Risorse Umane Massimo Maria Mazza e dal Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali Tommaso Ricciardi. Trattandosi del primo incontro, non sono state approfondite le questioni relative  ai singoli istituti di riferimento ma sono state affrontate le valutazioni preliminari del caso.

Il Vice capo Vicario,introducendo la riunione, ha spiegato come la Polizia di oggi sia fortemente diversa da quella del 2009 (anno in cui fu sottoscritto l’attuale ANQ): una polizia con migliaia di uomini in meno rispetto al passato (circa 6.000) e, soprattutto, una polizia che, come riconosciuto dalla stessa Amministrazione, si è invecchiata così tanto che l’età media oggi si aggira intorno ai 44 anni, un livello mai raggiunto prima. Partendo, quindi, da questa situazione - ha proseguito Marangoni - ci si dovrà sforzare di tratteggiare un nuovo ANQ che contemperi l’esigenza della funzionalità dei servizi con il benessere del personale. Siulp, Siap, Silp/Cgil, Ugl Polizia, Coisp, Consap e Uilps, stigmatizzando la mancata attuazione in molte articolazioni del Dipartimento dell’attuale ANQ e di molti istituti pur delineati in quell’Accordo, hanno  sottolineato la gravità delle questioni esposte dall’amministrazione. Le OO.SS manifestavano una disponibilità a confrontarsi e a discutere le eventuali proposte della parte pubblica ma esclusivamente nell’ottica di costruire un nuovo ANQ che tenesse conto delle legittime richieste delle donne e degli uomini della Polizia di stato alla luce della grave situazione in cui versa il nostro paese. Inoltre sono state rimarcate, dal mondo sindacale, le criticità concernenti il sistema delle relazioni sindacali legate all’attuazione e al rispetto delle norme sancite dall’attuale ANQ.

Un altro punto di grande rilievo- hanno ribadito le OO.SS-risulta essere quello relativo alla compatibilità tra le previsioni dell’attuale Accordo Nazionale Quadro e le modifiche introdotte dal decreto “Brunetta”. Queste discrasie hanno posto le condizioni per alcuni Giudici del lavoro di stravolgere i principi fondamentali del vigente ANQ.  Con forza è stata posta all’Amministrazione, inoltre, la necessità di individuare percorsi seri ed efficaci tesi a garantire dei meccanismi validi per consentire la risoluzione delle controversie che si dovessero verificare sul territorio, mediante la previsione e l’adozione di provvedimenti incisivi e vincolanti per chi, dolosamente e/o pervicacemente, violasse le regole del nuovo ANQ.

Alla luce di quanto descritto è forte la convinzione di queste OO.SS. che nessun accordo si potrà avviare, con sufficiente buon senso, se prima non saranno chiarite tutte le questioni evidenziate. Sarebbe inutile stabilire nuove regole (sulla carta), se poi non fossero previsti dei meccanismi che rendano effettivi e vincolanti gli accordi raggiunti. La risposta a tutti questi interrogativi è stata rinviata alla prossima riunione.


Roma, 22 aprile 2015

mercoledì 15 aprile 2015

FINALI DEL TROFEO INTERFORZE 2015 DI VOLLEY - FINALE 1° POSTO TRA POLIZIA E SCUOLA APPLICAZIONE E.I. Siete tutti invitati al Palasport Ruffini di Torino domani, GIOVEDI 16 APRILE, per sostenere la squadra rappresentante della Polizia di Stato sponsorizzata dal SIAP.


TAVOLO DI LAVORO RIORDINO DELLE CARRIERE - Esito incontro del 9 aprile.

Giovedì 9 aprile u.s., presso il Dipartimento della P.S., come richiesto dalle sottoscritte OO.SS. in occasione dell’incontro tenuto con il Ministro dell’Interno il 10 febbraio u.s. per contrastare la chiusura dei 253 uffici di polizia e per riprendere la discussione relativa al riordino delle carriere, si è tenuto il primo incontro del Tavolo Tecnico tra Amministrazione e Sindacato in merito alle procedure, così come stabilite dal c.d. “Decreto Madia”, di revisione delle funzioni delle diverse Forze di Polizia, della conseguente rivisitazione dei presidi (in un’ottica complessiva e sinergica tra le varie Forze e in particolare tra le due a competenza generale, P. di S. e Carabinieri) e quindi del nuovo assetto del modello della sicurezza.
La delegazione del Dipartimento, presieduta dal Direttore dell’Ufficio per le Relazioni sindacali della P.S. Vice Prefetto Tommaso RICCIARDI, partendo dal processo di razionalizzazione in atto nella P.A e dalla necessità di applicare la spending review, nel rammentare le norme di riferimento che impongono la revisione delle funzioni delle Forze di Polizia e la rideterminazione dei presidi sul territorio, in funzione anche della revisione degli enti Prefettura, ha illustrato il possibile impatto che questo provvedimento potrebbe avere sull’attuale organizzazione, centrale e periferica del Polizia di Stato e delle altre Forze di Polizia.
Dopo l’esposizione dell’Amministrazione su come procedere e sul fatto che, stante la previsione delle varie norme citate, il Governo avrebbe comunque proceduto alla rivisitazione delle competenze e del modello, per cui sarebbe stato auspicabile che vi fosse stata una proposta, il più possibile condivisa da Amministrazione e sindacati su come dare seguito ai precetti normativi, le sottoscritte OO.SS. aprivano la discussione anche sulla necessità di predisporre una proposta che, nel dare attuazione alle norme, prevedesse anche la possibilità, ormai non più rinviabile, di individuare meccanismi di valorizzazione del personale in modo da coniugare sia efficienza ed efficacia della mission istituzionale che le legittime aspettative di progressione professionale ed economica degli addetti.
In questa ottica, grazie al pressante e costante lavoro svolto sino allo scorso anno nella definizione di un’ipotesi di riordino che rispondesse alle aspettative avanzate dai colleghi, abbiamo sottolineato e condiviso con l’Amministrazione che quella che si è presentata, come necessità di razionalizzare i presidi e l’organizzazione del Comparto in una logica di non sovrapposizione di competenze e uffici ovvero di centri di spesa o di apparati burocratici e logistici, deve essere colta anche come opportunità di rilancio del progetto di riordino delle carriere che non va assolutamente persa.
Ed è proprio su questa convinzione comune, come abbiamo già fatto in occasione del grande e delicato lavoro finalizzato allo sblocco del tetto salariale di cui alcuni non erano convinti sino a risultato raggiunto, che si è concordato di aggiornare un nuovo incontro, sempre in sede tecnica, al fine di mettere a punto tutti i particolari necessari per eventuali modifiche al testo della norma “Madia”, oggi in discussione in Parlamento, e anche per dirimere gli ultimi punti non ancora definitivamente concordati sul testo di progetto di riordino che avevamo concluso nel corso dello scorso anno e nell’ambito del quale ci preme assolutamente sottolineare la particolarità tutta interna alla sola Polizia di Stato che riguarda le carenze nei ruoli Sovrintendenti ed Ispettori ed il blocco del Ruolo Direttivo Speciale. Situazioni che qualora non evidenziate potrebbero arrecare ulteriori disallineamenti oltre a quelli già esistenti.
In attesa di dare tutti gli aggiornamenti che verranno stabiliti in seno ai vari incontri tecnici che si terranno, sottolineiamo come questo percorso intrapreso, che rappresenta una vera priorità per chi scrive, rappresenti una vera e concreta opportunità per portare a compimento il lungo e tortuoso percorso di riordino delle carriere e che, per tali motivi come fatto per lo sblocco del tetto salariale, non consentiremo a nessuno, per quanto in buona fede o solo per scetticismo, di ostacolare il percorso con disinformazione o ostracismo.

CHIARIMENTI SULLA GESTIONE CONTABILE DEGLI STRAORDINARI NELLA SISTEMA NOIPA. Dopo le sollecitazioni del SIAP per ottenere chiarimenti sulla gestione dei dati delle prestazioni di lavoro straordinario nel sistema NoiPA, la Direzione Centrale per le Risorse Umane ha trasmesso una circolare di chiarimenti e precisazioni.

 
 

SIAP ANFP: SU G8 E DIAZ SCONCERTO PER QUELLE PAROLE SU FACEBOOK. Sul profilo facebook di un poliziotto sono apparsi dei post con delle affermazioni sulla Diaz e sul G8 che hanno provocato lo sconcerto del SIAP ANFP che, con una dichiarazione ripresa dalle maggiori agenzia di stampa del Paese e da alcuni quotidiani, hanno espresso la propria posizioni.


giovedì 9 aprile 2015

REATO TORTURA - INTERVENTO SUI GRUPPI PARLAMENTARI. I segretari Generale SIAP Tiani e Nazionale Anfp La Spina hanno inviato, ai Capi gruppo della Camera dei Deputati, delle osservazioni sul progetto di legge che introduce il reato di tortura nel nostro ordinamento.



LEGGI LE :osservazioni prodotte nel giugno 2014 e assunte agli atti della Commissione Giustizia alla Camera nel corso dell'audizione formale.


SIAP ANFP, REATO TORTURA NON COMPROMETTA STRUMENTI PS

Diaz: Siap-Anfp, reato tortura non comprometta strumenti Ps (ANSA) - ROMA, 8 APR - "L'eventuale approvazione del nuovo reato di tortura non si trasformi in un'ingiustificata compromissione degli strumenti che la legge mette a disposizione delle forze di polizia per garantire l'ordine e la sicurezza pubblica, creando incertezze e timori tra i nostri operatori, esponendoli a denunce pretestuose, ma rappresenti un'effettiva e concreta conquista in termini di civiltà giuridica per il nostro ordinamento". Lo affermano in una nota i segretari di Siap e Anfp Giuseppe Tiani e Lorena La Spina sottolineando che "con un po' di buon senso e rifuggendo da ideologismi e strumentalizzazioni, queste due fondamentali esigenze possono essere assolutamente contemperate". "Nel testo attualmente in discussione - spiegano i due sindacati di polizia - non si richiede più la molteplicità delle condotte, ma è sufficiente una singola violenza o minaccia perché si possa configurare il reato di tortura. Per di più, è stato espunto il requisito della gravità della violenza o della minaccia medesima. Non si precisa in alcun modo sulla base di quali parametri debba essere valutata l'intensità delle sofferenze fisiche o psichiche arrecate alla persona offesa, così aprendo la strada a molteplici dubbi di carattere interpretativo e a difformità in sede applicativa. Si prevede, inoltre, diversamente che in passato, che la tortura possa essere integrata anche nel caso in cui si arrechi, con violenza o minaccia (quindi con un singolo atto), un'acuta sofferenza fisica o psichica per vincere una resistenza". Ma, proseguono, "si è tenuto presente che nel nostro ordinamento la resistenza a pubblico ufficiale è un reato previsto e punito dal codice penale? Si è tenuto conto del fatto che quotidianamente le Forze di polizia, nel corso delle manifestazioni pubbliche, sono chiamate proprio a vincere la resistenza di chi rifiuta di rispettare le leggi? E si è considerato, con la dovuta attenzione, che salvaguardare il corretto ed efficace svolgimento delle nostre funzioni istituzionali è una garanzia per noi stessi e per l'intera collettività?"(ANSA)