giovedì 30 aprile 2015
mercoledì 29 aprile 2015
martedì 28 aprile 2015
lunedì 27 aprile 2015
venerdì 24 aprile 2015
REVISIONE ACCORDO NAZIONALE QUADRO - ESITO PRIMO INCONTRO.
Ieri, presso
il Ministero dell’Interno, si è svolto il primo incontro tra una delegazione
del Dipartimento della P.S. e le Organizzazioni sindacali per avviare il tavolo
di confronto che dovrebbe portare alla modifica del vigente Accordo Nazionale
Quadro del 2009.
La
delegazione del Dipartimento era composta dal Vice Capo Vicario Alessandro
Marangoni, dal Vice Capo Matteo Piantedosi, dal Direttore Centrale delle
Risorse Umane Massimo Maria Mazza e dal Direttore dell’Ufficio Relazioni
Sindacali Tommaso Ricciardi. Trattandosi del primo incontro, non sono state approfondite le questioni relative ai singoli istituti di riferimento ma sono state affrontate
le valutazioni preliminari del caso.
Il Vice capo
Vicario,introducendo la riunione, ha spiegato come la Polizia di oggi sia
fortemente diversa da quella del 2009 (anno in cui fu sottoscritto l’attuale
ANQ): una polizia con migliaia di uomini in meno rispetto al passato (circa
6.000) e, soprattutto, una polizia che, come riconosciuto dalla stessa
Amministrazione, si è invecchiata così tanto che l’età media oggi si aggira
intorno ai 44 anni, un livello mai raggiunto prima. Partendo, quindi, da questa
situazione - ha proseguito Marangoni - ci si dovrà sforzare di tratteggiare un
nuovo ANQ che contemperi l’esigenza della funzionalità dei servizi con il
benessere del personale. Siulp, Siap, Silp/Cgil, Ugl Polizia, Coisp, Consap e
Uilps, stigmatizzando la mancata attuazione in molte articolazioni del Dipartimento
dell’attuale ANQ e di molti istituti pur delineati in quell’Accordo, hanno sottolineato la gravità delle questioni
esposte dall’amministrazione. Le OO.SS manifestavano una disponibilità a
confrontarsi e a discutere le eventuali proposte della parte pubblica ma
esclusivamente nell’ottica di costruire un nuovo ANQ che tenesse conto delle
legittime richieste delle donne e degli uomini della Polizia di stato alla luce
della grave situazione in cui versa il nostro paese. Inoltre sono state
rimarcate, dal mondo sindacale, le criticità concernenti il sistema delle
relazioni sindacali legate all’attuazione e al rispetto delle norme sancite
dall’attuale ANQ.
Un altro
punto di grande rilievo- hanno ribadito le OO.SS-risulta essere quello relativo
alla compatibilità tra le previsioni dell’attuale Accordo Nazionale Quadro e le
modifiche introdotte dal decreto “Brunetta”. Queste discrasie hanno posto le
condizioni per alcuni Giudici del lavoro di stravolgere i principi fondamentali
del vigente ANQ. Con forza è stata posta
all’Amministrazione, inoltre, la necessità di individuare percorsi seri ed
efficaci tesi a garantire dei meccanismi validi per consentire la risoluzione
delle controversie che si dovessero verificare sul territorio, mediante la
previsione e l’adozione di provvedimenti incisivi e vincolanti per chi, dolosamente
e/o pervicacemente, violasse le regole del nuovo ANQ.
Alla luce di
quanto descritto è forte la convinzione di queste OO.SS. che nessun accordo si
potrà avviare, con sufficiente buon senso, se prima non saranno chiarite tutte
le questioni evidenziate. Sarebbe inutile stabilire nuove regole (sulla carta),
se poi non fossero previsti dei meccanismi che rendano effettivi e vincolanti
gli accordi raggiunti. La risposta a tutti questi interrogativi è stata
rinviata alla prossima riunione.
Roma, 22
aprile 2015
giovedì 23 aprile 2015
mercoledì 22 aprile 2015
martedì 21 aprile 2015
lunedì 20 aprile 2015
venerdì 17 aprile 2015
giovedì 16 aprile 2015
mercoledì 15 aprile 2015
TAVOLO DI LAVORO RIORDINO DELLE CARRIERE - Esito incontro del 9 aprile.
Giovedì 9 aprile u.s., presso il
Dipartimento della P.S., come richiesto dalle sottoscritte OO.SS. in
occasione dell’incontro tenuto con il Ministro dell’Interno il 10
febbraio u.s. per contrastare la chiusura dei 253 uffici di polizia e
per riprendere la discussione relativa al riordino delle carriere, si è
tenuto il primo incontro del Tavolo Tecnico tra Amministrazione e
Sindacato in merito alle procedure, così come stabilite dal c.d.
“Decreto Madia”, di revisione delle funzioni delle diverse Forze di
Polizia, della conseguente rivisitazione dei presidi (in un’ottica
complessiva e sinergica tra le varie Forze e in particolare tra le due a
competenza generale, P. di S. e Carabinieri) e quindi del nuovo assetto
del modello della sicurezza.
La delegazione del Dipartimento,
presieduta dal Direttore dell’Ufficio per le Relazioni sindacali della
P.S. Vice Prefetto Tommaso RICCIARDI, partendo dal processo di
razionalizzazione in atto nella P.A e dalla necessità di applicare la
spending review, nel rammentare le norme di riferimento che impongono la
revisione delle funzioni delle Forze di Polizia e la rideterminazione
dei presidi sul territorio, in funzione anche della revisione degli enti
Prefettura, ha illustrato il possibile impatto che questo provvedimento
potrebbe avere sull’attuale organizzazione, centrale e periferica del
Polizia di Stato e delle altre Forze di Polizia.
Dopo l’esposizione dell’Amministrazione
su come procedere e sul fatto che, stante la previsione delle varie
norme citate, il Governo avrebbe comunque proceduto alla rivisitazione
delle competenze e del modello, per cui sarebbe stato auspicabile che vi
fosse stata una proposta, il più possibile condivisa da Amministrazione
e sindacati su come dare seguito ai precetti normativi, le sottoscritte
OO.SS. aprivano la discussione anche sulla necessità di predisporre una
proposta che, nel dare attuazione alle norme, prevedesse anche la
possibilità, ormai non più rinviabile, di individuare meccanismi di
valorizzazione del personale in modo da coniugare sia efficienza ed
efficacia della mission istituzionale che le legittime aspettative di
progressione professionale ed economica degli addetti.
In questa ottica, grazie al pressante e
costante lavoro svolto sino allo scorso anno nella definizione di
un’ipotesi di riordino che rispondesse alle aspettative avanzate dai
colleghi, abbiamo sottolineato e condiviso con l’Amministrazione che
quella che si è presentata, come necessità di razionalizzare i presidi e
l’organizzazione del Comparto in una logica di non sovrapposizione di
competenze e uffici ovvero di centri di spesa o di apparati burocratici e
logistici, deve essere colta anche come opportunità di rilancio del
progetto di riordino delle carriere che non va assolutamente persa.
Ed è proprio su questa convinzione
comune, come abbiamo già fatto in occasione del grande e delicato lavoro
finalizzato allo sblocco del tetto salariale di cui alcuni non erano
convinti sino a risultato raggiunto, che si è concordato di aggiornare
un nuovo incontro, sempre in sede tecnica, al fine di mettere a punto
tutti i particolari necessari per eventuali modifiche al testo della
norma “Madia”, oggi in discussione in Parlamento, e anche per dirimere
gli ultimi punti non ancora definitivamente concordati sul testo di
progetto di riordino che avevamo concluso nel corso dello scorso anno e
nell’ambito del quale ci preme assolutamente sottolineare la
particolarità tutta interna alla sola Polizia di Stato che riguarda le
carenze nei ruoli Sovrintendenti ed Ispettori ed il blocco del Ruolo
Direttivo Speciale. Situazioni che qualora non evidenziate potrebbero
arrecare ulteriori disallineamenti oltre a quelli già esistenti.
In attesa di dare tutti gli
aggiornamenti che verranno stabiliti in seno ai vari incontri tecnici
che si terranno, sottolineiamo come questo percorso intrapreso, che
rappresenta una vera priorità per chi scrive, rappresenti una vera e
concreta opportunità per portare a compimento il lungo e tortuoso
percorso di riordino delle carriere e che, per tali motivi come fatto
per lo sblocco del tetto salariale, non consentiremo a nessuno, per
quanto in buona fede o solo per scetticismo, di ostacolare il percorso
con disinformazione o ostracismo.
CHIARIMENTI SULLA GESTIONE CONTABILE DEGLI STRAORDINARI NELLA SISTEMA NOIPA. Dopo le sollecitazioni del SIAP per ottenere chiarimenti sulla gestione dei dati delle prestazioni di lavoro straordinario nel sistema NoiPA, la Direzione Centrale per le Risorse Umane ha trasmesso una circolare di chiarimenti e precisazioni.
SIAP ANFP: SU G8 E DIAZ SCONCERTO PER QUELLE PAROLE SU FACEBOOK. Sul profilo facebook di un poliziotto sono apparsi dei post con delle affermazioni sulla Diaz e sul G8 che hanno provocato lo sconcerto del SIAP ANFP che, con una dichiarazione ripresa dalle maggiori agenzia di stampa del Paese e da alcuni quotidiani, hanno espresso la propria posizioni.
lunedì 13 aprile 2015
ESENZIONE DAI TURNI SERALI E NOTTURNI (ART.12 ANQ) - FALLITO IL TAVOLO DI CONFRONTO PER LA VERIFICA DELLE POSSIBILI SOLUZIONI AI PROBLEMI APPLICATIVI. Documento e scheda tecnica presentata dal SIAP, durante i lavori, al fine di sintetizzare le più evidenti anomalie attuali e le PROPOSTE su cui avviare una aperta discussione.
domenica 12 aprile 2015
venerdì 10 aprile 2015
giovedì 9 aprile 2015
REATO TORTURA - INTERVENTO SUI GRUPPI PARLAMENTARI. I segretari Generale SIAP Tiani e Nazionale Anfp La Spina hanno inviato, ai Capi gruppo della Camera dei Deputati, delle osservazioni sul progetto di legge che introduce il reato di tortura nel nostro ordinamento.
SIAP ANFP, REATO TORTURA NON COMPROMETTA STRUMENTI PS
Diaz: Siap-Anfp, reato tortura non comprometta strumenti Ps (ANSA) - ROMA, 8 APR - "L'eventuale approvazione del nuovo reato di tortura non si trasformi in un'ingiustificata compromissione degli strumenti che la legge mette a disposizione delle forze di polizia per garantire l'ordine e la sicurezza pubblica, creando incertezze e timori tra i nostri operatori, esponendoli a denunce pretestuose, ma rappresenti un'effettiva e concreta conquista in termini di civiltà giuridica per il nostro ordinamento". Lo affermano in una nota i segretari di Siap e Anfp Giuseppe Tiani e Lorena La Spina sottolineando che "con un po' di buon senso e rifuggendo da ideologismi e strumentalizzazioni, queste due fondamentali esigenze possono essere assolutamente contemperate". "Nel testo attualmente in discussione - spiegano i due sindacati di polizia - non si richiede più la molteplicità delle condotte, ma è sufficiente una singola violenza o minaccia perché si possa configurare il reato di tortura. Per di più, è stato espunto il requisito della gravità della violenza o della minaccia medesima. Non si precisa in alcun modo sulla base di quali parametri debba essere valutata l'intensità delle sofferenze fisiche o psichiche arrecate alla persona offesa, così aprendo la strada a molteplici dubbi di carattere interpretativo e a difformità in sede applicativa. Si prevede, inoltre, diversamente che in passato, che la tortura possa essere integrata anche nel caso in cui si arrechi, con violenza o minaccia (quindi con un singolo atto), un'acuta sofferenza fisica o psichica per vincere una resistenza". Ma, proseguono, "si è tenuto presente che nel nostro ordinamento la resistenza a pubblico ufficiale è un reato previsto e punito dal codice penale? Si è tenuto conto del fatto che quotidianamente le Forze di polizia, nel corso delle manifestazioni pubbliche, sono chiamate proprio a vincere la resistenza di chi rifiuta di rispettare le leggi? E si è considerato, con la dovuta attenzione, che salvaguardare il corretto ed efficace svolgimento delle nostre funzioni istituzionali è una garanzia per noi stessi e per l'intera collettività?"(ANSA)
mercoledì 8 aprile 2015
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