venerdì 13 dicembre 2013

Forconi - Sindacato polizia con chi si è tolto il casco, anzi no.


Roma 11 dicembre 2013 - Lecito togliersi il casco per solidarietà ai manifestanti, anzi no. E' scontro tra sigle sindacali per l'episodio, avvenuto in diverse città d'Italia, degli agenti di polizia che hanno tolto il casco della tenuta anti sommossa durante le manifestazioni del Movimento dei Forconi - Coordinamento 9 dicembre.
Un gesto discusso, ancora tutto da chiarire, ma che certamente sta suscitandi un vespaio di polemiche anche tra gli "addetti ai lavori".
"Un plauso ai colleghi che si sono tolti il casco" così Valter Mazzetti, segretario generale dell'UGL (Unione Generale del Lavoro), una delle sigle sindacali degli agenti di Polizia.
La frase è stata pronunciata la mattina del 10 dicembre presso la Questura di Latina, durante una assemblea del personale alla presenza di altri esponenti del sindacato come il Segretario Nazionale, Silvano Spadaro.
Nel corso dell'incontro si è parlato anche dell'episodio e della protesta dei Forconi che sta suscitando in tutta la penisola apprensione tra la gente e le stesse autorità pubbliche deputate all'ordine ed alla sicurezza pubblica.
Il Segretario Generale dell’UGL Polizia di Stato Valter Mazzetti ha condannato le modalità di svolgimento della manifestazione a Torino qualificando “atti di inaudita violenza e di vergognosa aggressione alle forze dell’ordine” ma ha condiviso il gesto di quei poliziotti che si sono tolti i caschi in segno di solidarietà con quella parte dei manifestanti che hanno pacificamente mostrato il proprio disagio per la grave crisi che attraversa l’Italia e travaglia la vita quotidiana delle famiglie italiane. Nel comunicato si legge anche che "la classe politica non può essere insensibili al grido disperato della società civile e da chi quotidianamente è chiamato a difendere l'ordine e la sicurezza pubblica. Ci si chiede, perché i politici non lascino cadere il casco che impedisce anche il semplice sentire? Ascoltare forse è difficile, ma sentire è semplicissimo".
Dopo l’assemblea si è svolto un incontro con il Questore Alberto Intini sulle tematiche del territorio e dell’attuale protesta dei “Forconi”.
Di tutt'altra opinione il SIAP, altra sigla sindacale degli agenti di Polizia.
“Quando abbiamo avvertito la necessità di respingere le strumentalizzazioni sui caschi tolti in piazza sapevamo che si correva il rischio di vedere arruolate le Forze di Polizia in un dissenso dal cuore nebuloso e dai contorni imprevedibili” – dichiara Pietro Di Lorenzo, Segretario Generale Provinciale del SIAPI fatti, purtroppo, ci hanno dato ragione e siamo al terzo giorno di una protesta sempre più connotata dallo squadrismo, dall’intimidazione e dalla violenza privata, nonostante l’enorme impegno delle donne e uomini in divisa che in questi giorni effettuano turni massacranti correndo per tutta la città a liberare le innumerevoli strade occupate a ripetizione”
“Bisogna sempre stare attenti a salire sul carro di una contestazione generalizzata pensando che ciò possa essere utile alle proprie istanze  - specifica Di Lorenzo - E qualcuno lo ha fatto senza prevedere la gravità di una possibile cooptazione emotiva delle Forze di Polizia in un contesto confuso dalle connotazioni eversive” .
“La città è terrorizzata e dalla comprensione delle ragioni della protesta si è passati all’inaccettabile sopportazione del sopruso quotidiano e continuato – continua il segretario - Qualcuno ha orchestrato per finalità politiche questa forma di paralisi metropolitana e, come sempre, le colpe vengono addossate alla Polizia incapace di garantire le elementari libertà individuali”.
“Respingiamo le accuse e chiariamo ancora una volta che la Polizia di Stato è indisponibile a qualsiasi ipotesi di compartecipazione a processi di piazza demagogici e populisti che hanno come risultato il caos o la dittatura” – ancora Di Lorenzo – Con buona pace di chiunque abbia inteso, cominciando dall’appiglio dei caschi, trascinare le Forze di Polizia in un campo che travalica i confini della democrazia e dal rispetto delle Istituzioni noi diciamo forte e chiaro che non ci stiamo!"
“In un passaggio così delicato per gli equilibri democratici possiamo lasciare da parte, per un momento, le nostre difficoltà economiche ed operative causate da una scriteriata politica della sicurezza fatta di tagli indiscriminati” – conclude Di Lorenzo - Ora è importante riaffermare i principi democratici di una Polizia che è baluardo incorruttibile contro coloro che attentano alle libertà dei cittadini e dello Stato. I cittadini onesti devono sapere che non li abbandoneremo mai e saremo sempre a difesa delle Stato.”