Dalla Segreteria Nazionale
Si è concluso con un nulla di fatto il preannunciato incontro tecnico tra le Amministrazioni del Comparto Sicurezza ed il Ministero del Lavoro in relazione al regolamento concernente le misure di armonizzazione per l’accesso al trattamento previdenziale, ai sensi dell’art. 24 comma 18 della D.L. 201/2011.
Le proposte avanzate unanimemente dal Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico sono state rifiutate; indifferibile e necessario il confronto a livello politico, i cui interlocutori non potranno non tenere conto delle ragionevoli e motivate proposte avanzate dalle Amministrazioni del Comparto che saggiamente – a differenza del Governo - avevano consultato i sindacati di polizia, per giungere ad un indispensabile punto di equilibrio mancando il quale sarà inevitabile l’inasprimento della protesta.
Se il Governo non avesse la sensibilità di accogliere, attraverso l’opportuno e necessario confronto, la proposta di mediazione avanzata relativamente al regolamento per l’accesso al trattamento previdenziale, preannunciamo sin d’ora uno scontro durissimo, la cui frattura potrebbe divenire insanabile.
Le proposte avanzate unanimemente dal Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico sono state rifiutate; indifferibile e necessario il confronto a livello politico, i cui interlocutori non potranno non tenere conto delle ragionevoli e motivate proposte avanzate dalle Amministrazioni del Comparto che saggiamente – a differenza del Governo - avevano consultato i sindacati di polizia, per giungere ad un indispensabile punto di equilibrio mancando il quale sarà inevitabile l’inasprimento della protesta.
Se il Governo non avesse la sensibilità di accogliere, attraverso l’opportuno e necessario confronto, la proposta di mediazione avanzata relativamente al regolamento per l’accesso al trattamento previdenziale, preannunciamo sin d’ora uno scontro durissimo, la cui frattura potrebbe divenire insanabile.
Continua, quindi, lo stato di agitazione e mobilitazione generale della categoria; i poliziotti, i militari, i vigili del fuoco saranno ancora in piazza per difendere e tutelare la specificità del proprio lavoro e del proprio ruolo istituzionale al servizio del Paese e dei Cittadini; nessuno ci può certo contestare o rimproverare in alcun modo di aver rifiutato il confronto, né abbiamo mai voluto sottrarci dall’offrire e apportare il nostro contributo costruttivo al dibattito che attraversa il Paese, in tali delicati temi.
Roma, 2 Aprile 2012