NON FOSSILIZZIAMOCI SULLE LE PAROLE, DIAMO PESO AI FATTI. Una breve sintesi dei nostri più recenti interventi.
È pacifico che il sindacalista, per antonomasia, lavora con le
parole … oseremmo azzardare che a volte “esagera” con le parole. Ma, in
tutta onestà, non quando queste celano le questioni irrisolte di tutta
una categoria, i drammi di famiglie a cui mancano le entrate economiche
certe, le preoccupazioni di chi è alle soglie dell’agognata pensione o
la disillusione di chi si appresta ad indossare il casco per l’ordine
pubblico e al quale qualcuno vuole porre l’identificativo.
Il SIAP in questi ultimi mesi ha lavorato, a volte in maniera silente,
affinché siano garantiti i diritti così duramente conquistati dagli
uomini e delle donne in uniforme. Di seguito una breve sintesi dei
nostri più recenti interventi, sovente fatti in accordo con il cartello
perché il vecchio adagio per cui “l’unione fa la forza” non è poi tanto
vecchio e perché noi del SIAP amiamo dare peso ai fatti. L’augurio
sincero – per tutti, in un afflato di cristiana condivisione – è che il
nuovo anno sia foriero, di serenità e soddisfazioni, affinché nel nostro
Paese si cominci a respirare l’aria di un nuovo rinascimento italiano,
perché “gli uomini di buona volontà” non mancano e ad essi sono legate
le sorti del futuro.
- Sblocco del tetto salariale e adeguamento stipendiale
Si è concretizzato, con la pubblicazione di una circolare dispositiva
del Dipartimento della P.S. reperibile sul nostro sito
www.siap-polizia.org anche nella sezione Circolari, il lungo ed
articolato confronto con il Governo; il Presidente Renzi ha mantenuto la
parola data in occasione dell’incontro con i sindacati della polizia il
7 ottobre u.s. con la cessazione degli effetti, sul trattamento
economico del personale della Polizia di Stato, derivanti dalle
disposizioni di contenimento della spesa pubblica previste per gli anni
2011/2014 dando il via agli adeguamenti retributivi a decorrere dal 1°
gennaio 2015. La vacuità delle tante chiacchiere ha, purtroppo, reso i
colleghi titubanti e poco fiduciosi. A metà ottobre avevamo
preannunciato lo sblocco del tetto salariale raggiunto grazie al lavoro
certosino dei sindacati del cartello unitario con chi, tra i
rappresentanti del Governo, i parlamentari delle Commissioni interessate
e quelli dell’Amministrazione, avevano rafforzato e sostenuto le nostre
battaglie in favore dei colleghi. Qualche altra sigla sindacale,
prendendo un colossale abbaglio, ci ha sbeffeggiato ed irriso; la
circolare della Direzione Centrale per le Risorse Umane, se ancora vi
fosse qualche dubbio lo dipana, ufficializzando quanto dal SIAP e dalle
altre OO.SS. preannunciato: a decorrere dal 1° gennaio 2015,
riprenderanno vigenza gli specifici istituti retributivi con le relative
dinamiche ad essi collegate. A partire dalla stessa data, dovranno
inoltre essere adeguati i trattamenti economici del personale che
durante il periodo del c.d. blocco ha comunque maturato i requisiti per
il riconoscimento di specifici benefici quali l’assegno di funzione, gli
incrementi stipendiali parametrali non connessi a promozioni, le
indennità operative non connesse a progressioni di carriera correlate
all’anzianità di servizio maturata, le progressioni di carriera comunque
denominate e le indennità operative connesse a progressioni di carriera
correlate al passaggio di qualifica. Non sia considerato a questo punto
poco elegante; chiudete il becco, ciarlatani!
- Pensioni
Per rispondere ad una sorta di terrorismo psicologico messo in atto dal
sappinocchio 2.0 il SIAP e le altre sigle del cartello hanno redatto un
comunicato dal titolo eloquente “La verità sulla pensione dei
Poliziotti- Le bugie hanno le gambe corte”; chiaramente al canzonatorio
quanto bonario incipit abbiamo fatto seguire una posizione chiara, netta
e documentata: “… Detto questo, non possiamo accettare che il Governo
modifichi il sistema pensionistico senza sentire, pur essendo previsto
dalla legge, le parti sindacali. Si penalizzano, così, coloro che
avevano 18 anni di contributi alla data del 31.12.1995, che con la
riforma Fornero avrebbero usufruito di un incremento pensionistico,
mentre il provvedimento governativo fa rivivere per essi la normativa
applicata precedentemente, in base alla quale il trattamento
previdenziale si determina attraverso il solo sistema retributivo, senza
il ricalcolo dei montanti contributivi. Nulla cambia per coloro che
sono già destinatari del sistema misto o del contributivo puro, mentre
per coloro che sono andati in pensione dopo il 2012 e destinatari in
origine del sistema retributivo l’eventuale modifica avrà efficacia dal
1.1.2015 con un riesame dei trattamenti erogati, ma non con il recupero
retroattivo. In ogni caso è necessario precisare che se dovesse essere
applicata nel nostro ordinamento, aspetto questo gravato da forte
illegittimità, data la specificità del comparto riconosciuta per legge,
determinerebbe anche una disincentivazione a permanere in servizio da
parte degli interessati, con effetti negativi che si aggiungono alla
mancanza del turnover. Stiamo producendo argomentate osservazioni al
testo in discussione al Senato (che a breve pubblicheremo), e già
chiesto di essere sentiti in Parlamento per far valere i diritti
acquisiti dei poliziotti, non si può giocare con la pelle dei colleghi e
con le loro aspettative di vita. Per coerenza abbiamo inoltre prodotto
delle articolate osservazioni, inviate alla V Commissione Bilancio del
Senato, il cui testo è reperibile sul nostro sito www.siap-polizia.org
- Progetto di razionalizzazione delle risorse e dei presidi della Polizia di Stato
In relazione al piano proposto dall’Amministrazione di chiusure di
uffici e specialità, il Sindacato reputa necessario che siano superate
le scadenze temporali indicate e considerata la delicatezza del tema e
le gravi ripercussioni sul personale e sulla sicurezza in genere dei
cittadini. A tale scopo è stata inviata una nota unitaria – reperibile
sul nostro sito in versione integrale – con la quale nel confermare la
volontà di un confronto ed un dialogo costruttiva abbiamo chiesto una
tempistica più ampia.
- Bozza “Istruzioni operative nei casi di uso legittimo della forza”
Per quanto riguarda la bozza, consegnata il 6 novembre u.s. il
Sindacato reputa necessario che siano programmate delle riunioni
tecniche per la correzione del provvedimento in argomento. Un primo
esame della bozza pare caricare l’onere esclusivo della responsabilità
sul personale, dando così l’idea di una mancata assunzione di
responsabilità dell’Amministrazione nel suo complesso anche rispetto
alla catena di comando. Sul nostro sito, la nota in argomento in formato
integrale.
- NUMERO IDENTIFICATIVO? No grazie
Per il SIAP e le altre OO.SS. il ddl in discussione al Senato su numero
identificativo non risolve il problema dell'ordine pubblico ma rischia
di aggravarlo; dura e determinata la presa di posizione unitaria,
anticipata in qualche modo dall’azione congiunta di SIAP e ANFP che nel
corso dell’estate avevano già presentato delle osservazioni sul numero
identificativo alle Commissioni Affari Costituzionali di Camera e
Senato.